La visita del nuovo Vescovo Mons. Giacomo Cerulli presso l’Ospedale di comunità di Teano, effettuata nel pomeriggio di lunedi , ha prodotto consensi ed apprezzamenti da parte della popolazione. Una visita che non è avvenuta per caso, è invece la diretta conseguenza di alcuni contatti che il Vescovo ha avviato, alcuni giorni dopo il suo ingresso ufficiale in città, non solo con i suoi diretti collaboratori ma anche con alcune associazioni laiche che operano nel volontariato per dare assistenza e stare vicino ai bisogni della popolazione più bisognosa (Associazione Medici Cattolici Italiani e l’Unialsi). Tra gli interlocutori medici che il Vescovo ha incontrato in occasione della sua visita agli ammalati ricoverati nel nostro Ospedale, oltre al Dott. Polito (coordinatore dei medici dell’ospedale) e il dott. Carmine Corbisiero (Presidente dei medici cattolici Italiani) c’era il dott. Mario Cataldo a cui noi, in occasione di un incontro assolutamente casuale, abbiamo avuto modo di rivolgere alcune domande con l’obiettivo di inquadrare, nella giusta dimensione e direzione, i primi passi che il nuovo Prelato sta compiendo nella nostra città.
- Allora, dott. Cataldo, che impressione ha ricavato del nuovo Vescovo dopo l’incontro ravvicinato tra le mura dell’Ospedale?
Eccellente non per un pleonasma. Oltre ad essere una persona eccessivamente colta mi ha dato l’impressione di essere un uomo del fare. Ci tiene molto alla Medicina cosi come la Chiesa e questo per noi è un onore. E venuto per fare una visita agli ammalati e solo dopo si è fermato con noi per raccogliere le opportune informazioni e completare il quadro d’insieme per una migliore conoscenza delle problematiche sociali della nostra città. In ogni caso l’ammalato era la sua principale preoccupazione. Abbiamo ricostruito sommariamente le varie fasi che hanno portato alla chiusura del vecchio ospedale come le tematiche legate alla escalation dell’aumento dei tumori. Non avrà paura ad affrontare con noi una battaglia per sostenerci, non politica ma azioni che privilegino la salute della gente. Ma di questo abbiamo avuto un primo chiaro messaggio allorchè, prima di ricevere gli onori della nomina, è andato a trovare i vecchietti ospitati nella Casa di Accoglienza della fondazione Fratelli Castallo.
- In merito all’ospedale ritenete di aver compiutamente esposta la complessa tematica che ne ha decretato la chiusura?
Lui sta convocando non solo i sacerdoti ma anche i laici cioè con il popolo diretto. Ci tiene alla medicina e non a caso è prima un medico e poi vescovo che la dice lunga sulla sua indole di vicinanza al malato.
- Pensa che possa essere in grado di riaccendere quella fiammella?
Non so se sia sufficiente una fiammella ma anche se dovesse necessitare di un falò, ho realizzato la convinzione che certamente la prima scintilla, quella decisiva, potrebbe essere proprio lui ad accenderla.
Ricordiamo l’esperienza del dott. Cataldo con l’amministrazione Zarone. Era uno degli uomini più rappresentativi e abbiamo sempre pensato che una sua partecipazione alla vita politica cittadina avrebbe potuto solo dare benefici e allora, forse non proprio eticamente corretto, mascherandola come confidenza dovuta ad un vecchio compagno di avventura politica, abbiamo provato a chiedere se sarà della partita per le prossime elezioni amministrative.
- Ci siamo beccati una risposta secca.
Limitiamoci ad una riflessione sul Vescovo e sull’Ospedale, se proprio volete qualche anticipazione, potreste rivolgervi direttamente al collega dott. Carmine Corbisiero che sembra essere più coinvolto ed informato di me sulle prossime mosse elettorali.
E noi lo faremo perché ormai il valzer dei nomi senza conferme sta cominciando a diventare stucchevole e non aiuta a produrre quel giusto dibattito cui, personaggi della cultura e della politica locale hanno tentato di lanciare proprio sulle pagine online del nostro giornale ( vedi Claudio Gliottone e Giulio De Monaco).