SE C’E’ IL SOLE E CADONO LE PIETRE
SE C’E’ IL VENTO E CADONO LE PIETRE
QUALUNQUE TEMPO FA, DA FUORI O IN CITTA’
TU SEMPRE PIETRE IN TESTA PRENDERAI
Abbiamo voluto scimmiottare una vecchia cantilena degli anni 60 portata al successo dal cantante francese Antoine molto canticchiata dai giovani e meno giovani di quell’epoca, per rendere meno amara una riflessione che abbiamo fatto dopo l’ennesima notizia: alcune pietre si sono staccate dal cornicione della parete del palazzo municipale che confina con il vicolo Gradoni Vecchi che da Piazza Municipio collega Via Nicola Gigli.
Siamo accorsi sul posto ed abbiamo notato che, dopo alcune ore dalla caduta, nonostante fossero stati informati i Vigili Urbani, le pietre stavano ancora li ed il vicolo non era ancora stato interrotto al traffico pedonale ( minima misura precauzionale unitamente ad uno straccio di segnalazione). Un usufruitore del vicolo ci ha informato che si è recato presso il locale dei Vigili Urbani per segnalare la notizia ma si è sentito rispondere: “Abbiamo già segnalato la cosa all’Ufficio Tecnico”. Ogni commento è superfluo. E trovandoci sempre sul posto abbiamo dato un’occhiata ai lavori in corso per la messa in sicurezza del campanile. Purtroppo i lavori non erano in corso, del cantiere nemmeno l’ombra e a grande gru che avevamo accolta con un sospiro di sollievo, è letteralmente sparita. Cosa sarà successo? Alcuni abitanti del posto, abbastanza nervosi, ci hanno informato che “si è vero, il cantiere è stato aperto e la gru è arrivata, ma dopo un giorno e mezzo non si è visto più nessuno e la situazione sta come prima. Ci hanno detto che la grande gru si èguastata ed ora si aspetta che venga riparata e fino ad allora il cantiere naturalmente resterà chiuso”. Assessore ai lavori pubblici toc toc: Possiamo avere qualche aggiornamento?
Qualche informazione in più avremmo potuto attingerla dal tabellone che per legge deve essere apposto ben visibile all’ingresso di ogni cantiere e deve contenere il nome della ditta che esegue i lavori, il direttore dei lavori, l’importo dell’appalto, la tipologia dei lavori da eseguire, l’ente appaltante, la data di apertura del cantiere e così via. Ma del cartellone nemmeno l’ombra. In pratica adesso non sappiamo se quello è un cantiere, se è aperto, se è chiuso, di chi è la responsabilità.
Non va bene così, vanno individuate le responsabilità di quello che si fa, come si fa e quello che non si fa. Non affidiamo tutto alla valutazione dei cittadini che poi esasperati, assumono iniziative assolutamente non condivisibili ma in qualche modo giustificati. Anche perché poi le pietre in testa, sempre noi siamo destinati a prenderle.
Severino Cipullo