A meno di 4 km dal comune di Teano, a 185 m sul livello del mare, con meno di un centinaio di famiglie, per un totale di 250-300 abitanti, Borgonuovo è il luogo dove si è svolto il famoso incontro tra Giuseppe Garibaldi e Vittorio Emanuele II, nel lontano 26 Ottobre 1860. Incontro che ha reso famoso però il comune di Teano. Tra i due litiganti, Teano e Vairano, sarebbe forse più giusto dire provocatoriamente, l’incontro di Borgonuovo; in fin dei conti, dove oggi nasce il monumento commemorativo, lungo la strada SP329 (ex SS608), ci si trova appunto in territorio di Borgonuovo. Inoltre, come abbiamo avuto modo di apprendere, sono gli stessi abitanti di tale borgata, che si preoccupano di tenere in ordine l’area prospiciente il monumento, nonché l’area interna. Ma a loro va bene così e allora va bene anche a noi.
Borgonuovo, un tempo posto sulla via Latina, così come indicato da una carta topografica della prima metà del 1600, è oggi attraversato dai treni dell’alta velocità e dalle auto che sfrecciano sulla citata strada provinciale. Ed è proprio tale arteria oggetto di preoccupazione da parte dei residenti. Infatti, da quando è stato dismesso il dispositivo automatico di rilevazione delle infrazioni, installato nei pressi dell’incrocio in entrambe i versi di marcia, ci dicono che sono stati disattivati senza ragione alcuna anche i semafori, lasciando l’incrocio, e chi lo attraversa, in balia della sorte. In effetti la presenza dei semafori spenti, stride con la presenza di un incrocio così pericoloso.
Invitiamo quanti hanno modo di attraversare tale incrocio, a fermarsi un attimo a guardare i due enormi platani che s’innalzano vigorosi verso il cielo di li a poco. Posti davanti la chiesa di Maria SS. Della Libera, ci dicono siano stati piantati qualche anno dopo lo storico incontro, allo scopo di garantire a quanti transitavano in quei luoghi, un attimo di frescura. All’occhio attento del passante, non sfuggirà l’ordine e la pulizia delle aiuole sottostanti ai due alberi, da poco risistemate dagli abitanti del luogo, che amano in modo spassionato la loro terra.
Tanto amore e tanta organizzazione, trovano la loro espressione in due associazioni locali: una religiosa, l’altra laica. Rispettivamente la Società Cattolica Borgonuovo e l’associazione l’Incontro. La prima nata tra il 1915 ed il 1918, non ha scopi di lucro, ma solo scopi caritatevoli, spirituali, morali, sociali e culturali. Dal carattere rigorosamente apolitico, ha un bandiera di colore azzurro, dove su un lato è riportata l’immagine della Madonna della Libera. Nella parte superiore della stessa, appunto l’intestazione è “Società Maria S.S. della Libera”. Tale Società, interviene principalmente nelle processioni che si svolgono a Borgonuovo, il lunedì dopo Pasqua e durante la festività in onore della Madonna del Carmine e di Sant’Antonio; a Santa Maria Versano il 15 Agosto ed alle processioni del Venerdì Santo e del Corpus Domini, che si tengono tanto a Borgonuovo che a Versano. L’associazione l’Incontro, nata nel 2004, invece è un’associazione laica; anch’essa senza scopi di lucro, ha l’obiettivo di sponsorizzare la cultura storica e letterale, al fine di conservare il patrimonio contadino del luogo. Hanno un programma annuale, che portano avanti con impegno e sacrificio. Organizzano viaggi d’istruzione, la festa della befana e quella di carnevale. Si preoccupano di tenere cura del patrimonio locale ( aiuole, monumento dello Storico Incontro ) e, come in tante altre frazioni, in estate si organizzano per dar vita a tanti piccoli eventi di aggregazione sociale.
Le signore Petronilla e Annina ci segnalano che nel passato, i piatti tipici locali erano i fagioli “assoluti”, la pasta e patate con i pomodori, la verdura con il pane. Tutto quanto avanzava la sera, veniva riproposto il giorno seguente. All’epoca, non si buttava nulla. Altri tempi !!! A Pasqua, era ed è ancora usanza, preparare il famoso tortano e la pastiera. Ci ricordano le famose “’nzerte di castagne”. Una vera delizia. Ancora, ci raccontano che, negli anni ’50-’60 i polli ruspanti erano talmente duri che era possibile mangiarli solo ripieni…. Le polpette, si facevano non di carne, ma con la salsiccia di maiale. La prelibatezza più raffinata, era il lardo sul pane. Tutto quanto molto calorico, ma senza ombra di dubbio sicuramente genuino.
Negli anni ‘80-‘85 un fulmine cadde sul campanile della Chiesa creando non pochi danni. Si organizzarono per la ricostruzione in coincidenza con la fondazione di una radio locale l’Incontro, che trametteva musica e intratteneva gli ascoltatori con gli eventi del momento, dando vita a dibattiti e discussioni sugli accadimenti del tempo.
Le festività religiose principali sono due: la Pasquetta del lunedì in Albis, in onore di Maria SS della Libera. Tale Madonna, ai tempi del dopoguerra aveva moltissimi devoti. Arrivavano a piedi da tutti i paesi limitrofi, per portare l’olio votivo di luce perpetua. I prati di Borgonuovo erano invasi da moltissime famiglie che, dopo l’adorazione alla Madonna appunto, si concedevano dei picnic. L’altro festeggiamento si tiene la seconda domenica di Settembre, quando si festeggiano la Madonna del Carmelo e S. Antonio. Degna conclusione delle feste religiosa, è il classico spettacolo musicale con i fuochi pirotecnici di chiusura.
Ma come ogni medaglia, anche qui non sono tutte rose e fiori: lamentano di non avere una piazza che faccia da punto di aggregazione. Oggi, fortunatamente, utilizzano gli spazi messi a disposizione dalla Chiesa, e non osano pensare come sarebbe se non ci fossero. Nel passato, qualche amministratore poco accorto, ha promesso loro la costruzione della tanto cara ed agognata piazzetta. Si è trattato delle solite promesse elettorali che, di qui a breve si rinnoveranno; ma, questa volta, dubitiamo che possano trovare risposta alcuna. Lungo la strada, non esiste una fermata dei bus, con relativa pensilina. Sono stati rimossi finanche i cartelloni dove era possibile affiggere i manifesti. Ci fanno notare che, qualche anno fa, sono stati rifatti i marciapiedi lungo la strada provinciale, senza realizzare nessuno scivolo che consenta agli amici meno fortunati di noi, di poterci salire con una carrozzina. Ma il loro cruccio principale, è la pericolosità dell’incrocio con i semafori spenti. Si contenterebbero di alcuni dissuasori.
Un esempio su tutti, che oseremo definire un tocco di classe, è rappresentato da quei fiori che, principalmente nel periodo estivo, è possibile ammirare immediatamente dopo l’incrocio in direzione Vairano. Curati nei minimo particolari, dai colori forti ma al tempo stesso aggraziati, sono segno e simbolo di accoglienza; sembra quasi che augurino il benvenuto ai passanti tutti. La valorizzazione del territorio, più che mai in questo luogo, è strettamente nelle mani dei residenti.
Abbiamo trascorso l’ennesimo sabato pomeriggio, alla riscoperta delle nostre tradizioni, dei nostri usi dei nostri costumi. Abbiamo incontrato Emilio, Guglielmo, Ugo, Petronilla, Annina. Persone di una semplicità unica, ben liete di rispondere alle nostre domande e di mettere a nostra disposizione le loro storie.
Un esempio di civiltà.
Luciano Passariello