La notte scende su di noi al bar di gelida molto gelida e poco vogliosa.l’esercito giovane di Dino sta spazzando i Dibenedettini e anche noi . Il nostro guerriero medico di Famiglia vola alto entrerà in minoranza. Dovrebbe cantare l’aria ” Ahi son disonorato” ma preferisce guardare Earendil l’elfica stella della sera. Dalla sede dei vispi dirimpettai di Dino si alzano peana di gioia “DINO DINO DINO DINO” ed è festa grande. Corbisiero abbandona la sua britannica flemma e vola tra le accoglienti braccia del collega. Poi incoraggiati gli scarni eroi della lista va a nanna raggiungendo le sue dilette galline. Il nostro Mario c’è andato già da un pezzo lieve con passi di nuvola come una Urì o come un derviscio danzante-Ormai starà russando una sinfonica quadriglia. I peana di Dino si spengono lietamente nella notte teanese ancora stupendamente giovane. I nostri Corsari hanno ormeggiato le loro feluche e sorseggiano barili di rum della Giamaica. Non hanno preso né Panama e né il Perù si sono accontentati di Casamostra. Il vecchio Gufo della torre antica canta una struggente canzone d’amore alla sua fascinosa giovane Gufa dalle piume sericee.
Per il Corso nessuno neppure il conforto delle solite canzoni biascicate di un solitario ubriaco. I dibenedettini si sono vaporizzati in una scia luminosa polvere di stelle felici dei due voti di Galantiomo e dei tre di Ianniello. L’alba saluterà il Sindaco nuovo.Teano respirerà profumi di esocitici gelsomini portati in volo radente da un vento gentile : quello del cambiamento e sarà subito sera.
Giulio De Monaco