Non so quanti dei miei amici coetanei, o di qualche anno più giovani, si ricorderanno anche di quest’altra avventura nata nelle loro menti di diciottenni squattrinati e portata avanti con tanto entusiasmo in una Teano che cominciava a dare i primi segni di appisolamento sociale, ma ancora possedeva un residuo di fierezza; almeno nei suoi giovani.
Fu appunto grazie ad un gruppo di questi, variegato ma ben amalgamato, che nacquero per la città tante belle cose, tutte di grande successo e di lunga durata, Tra di esse anche questo artigianale quindicinale dal nome intrigante, “Il Diapason” che aveva, per l’appunto, lo scopo di “entrare in risonanza” con la città. Nient’altro che uno strumento aperto a tutti per conoscere fatti, per esserne partecipi, per criticare e per collaborare, per esprimere libere idee e per sviluppare un tentativo di progresso sociale al quale in molti si aspirava. Velleità di diciottenni non ancora distratti da computer, telefonini, hi-phone, o altro di peggio.
Era una pubblicazione quindicinale, nata della primavera del 1970 ad opera del Gruppo Giovanile Teano: Direttore ne era il Sacerdote Don Carlo Lambiase, redattori, editori e stampatori tutti gli amici del Gruppo.
Era stampato a ciclostile, fornito dall’infaticabile Don Aurelio De Tora, e dattiloscritto a macchina su singole matrici foglio per foglio. Simpatica era la operazione di impaginazione: si mettevano su ogni sedia sistemata intorno alle parete della sede i vari mucchi di pagine e, uno dopo l’altro, si girava prelevando un foglio da ogni mucchio ed impaginando così le copie del “giornalino” che venivano alla fine spillate e pronte per la distribuzione.
Eravamo anni luce lontani dalla stampa tipografica, o dal nascente sistema offset e più che mai dalla diffusione on-line, ma era per tutti una bella avventura che ci faceva sentire impegnati ed importanti. Nonché felici !
Nel numero, nono del primo anno, del quale è raffigurata in foto la copertina, veniva annunciata anche la organizzazione per il 25 dicembre di quell’anno, il 1970, del primo “Presepe Vivente -Teano” al quale avrebbe dato vita lo stesso Gruppo Giovanile e che si sarebbe ripetuto per tutti gli anni fino al 1995 quando trovò la sua naturale ma gloriosa estinzione nelle bellissima piazza di Spoleto, invitati ed ospitati dalla locale Pro-Loco, alla quale era giunta l’eco della sua particolare bellezza.
Vi si riportano tutti i nomi degli organizzatori, dei collaboratori esterni, degli attori uno per uno: sarà sicuramente un bel ricordo per tutti loro rivivere nella memoria quella esperienza.
Non pubblichiamo ora quelle notizie per mera mancanza di spazio ma ci ripromettiamo di farlo la prossima settimana.
Frammenti di storia locale, di ricordi di gioventù, di illusioni e delusioni, di speranze e di intraprendenza di una generazione locale che non voleva arrendersi all’ignavia.
E che non lo ha fatto, almeno una buona parte di essa.
Claudio Gliottone