Gentile Direttore de “Il Messaggio,
“Fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce”, recita un vecchio adagio la cui attualità, ammesso che ce ne fosse stato bisogno, viene confermata dallo “scritto” apparso sull’ultimo numero del Messaggio a commento del Raduno dei Camperisti che questa Proloco ha organizzato nello scorso mese di aprile.
Vediamo, con la massima franchezza e umiltà, di fare un poco di chiarezza su quello che ci appare come un vero e proprio infortunio giornalistico, culturale prima che professionale.
Cerchiamo di spiegare cosa intendiamo parlando di infortunio professionale.
La “firma” (che non abbiamo il piacere di conoscere) ha pensato bene di raccontare e giudicare un evento complesso che ha coinvolto circa 250 persone provenienti da tutta Italia, articolato su tre intense giornate di svago e di cultura, senza avere la benché minima conoscenza diretta dei fatti di cui ha voluto riferire. Né, tantomeno, l’ignoto estensore si è preoccupato di acquisire informazioni a tutto campo sull’oggetto del suo “pezzo” di cronaca. Ci sembra che sia da sempre invalsa nella pratica di chi fa cronaca attraverso le pagine dei giornali a tutti i livelli, dai grandi quotidiani fino alle gazzette locali, la buona abitudine di verificare le notizie avute da terzi con riscontri a trecentosessanta gradi. Il nostro estensore, invece, ha impostato il suo scritto su una “velina” fatta girare, con un comportamento a dir poco scorretto, da una associazione locale che sembra porsi talvolta l’obiettivo primario di portare attacchi acrimoniosi alle altre associazioni che lavorano sul territorio. La velina di cui si è servito la nostra “firma” riportava la sparata di uno dei duecentocinquanta camperisti che ha condannato in blocco tutto il raduno, senza salvare niente e nessuno. Ci saremmo aspettati che il signor De Biasio Feliciano (sic) avvertisse il dovere di venire nella nostra sede per ascoltare l’altra campana.
Gli avremmo esposto con dati di fatto, in maniera circostanziata, le nostre controdeduzioni su tutte le accuse rivolteci dal camperista, l’unico e solo, insoddisfatto. Ma, soprattutto, gli avremmo fatto leggere le decine e decine di schede di giudizio che i camperisti ci hanno lasciato alla fine del raduno, schede nelle quali ci ringraziano per la straordinaria accoglienza, per le bellezze di Teano, delle sue frazioni, di Caserta che hanno potuto ammirare grazie a noi, per la qualità degli spettacoli che abbiamo allestito sia nel Teatro Romano che nell’Area Fiera, per l’assistenza continua e accurata che abbiamo fornito in tutte e tre le giornate. Ovviamente, tali schede sono a disposizione di tutti e saremmo lieti di mostrarle al Suo cronista. Se il cronista fosse venuto a confrontarsi con gli organizzatori della manifestazione, gli avremmo potuto dimostrare che l’evento ha avuto uno straordinario successo. Altro che incapacità, affermazione che suona inutilmente pretestuosa e astiosa perché riferita a soggetti che hanno dimostrato in anni e anni di lavoro di saper organizzare eventi che hanno avuto un eccezionale impatto di pubblico.
Ecco spiegata la metafora del rumore dell’albero che cade (le critiche di un solo individuo) e del silenzio della foresta che cresce (l’apprezzamento di tutti gli altri).
E veniamo all’infortunio “culturale”. La scelta redazionale, che in ogni caso non intendiamo minimamente giudicare e tantomeno censurare, di pubblicare un “pezzo” tanto negativo nei confronti di una realtà organizzata e rappresentativa come la nostra Proloco, nei confronti di un ristoratore locale al quale è stato arrecato un consistente danno di immagine, nei confronti dello stesso Comune, arrivando perfino ad adombrare un comportamento fraudolento da parte nostra, fa pensare, e saremmo lieti di ricevere in proposito una Sua chiara smentita, ad uno dei vizi classici della realtà teanese: l’inveterata abitudine di clan, gruppi, fazioni politiche e quant’altro di farsi guerra fratricida strumentalizzando verità e bugie, passando il proprio tempo più a demolire il lavoro degli altri che a costruire qualcosa di nuovo.
Questa logica non ci appartiene. Noi siamo pronti alla collaborazione con tutti quelli che hanno a cuore l’interesse della città e, sempre e comunque, lavoreremo per promuovere un’immagine positiva di Teano, rispettando la fatica di tutte le realtà, produttive e associative, che operano nel nostro territorio. Anche quando dovesse manifestarsi qualche defaillance. Per quel che ci riguarda, siamo sempre disponibili a migliorarci, facendo tesoro delle critiche sensate, quelle che sono mancate in questo caso.
Certi della pubblicazione di questa nostra nota, Le porgiamo cordiali saluti.
Spettabile Proloco Teano e Borghi,
pubblico volentieri la vostra lettera anche perchè è la prima volta che ho il piacere di avere una vostra corrispondenza, nonostante le continue promesse da parte vostra, mai mantenute, di fornirci le più tempestive notizie sulla vostra attività.
Evidentemente siete più sensibili alle critiche che agli apprezzamenti.
Mi spiace ma non credo che possiate attribuirvi la competenza culturale e professionale di giudicare l’operato del giornale che si è limitato a pubblicare un articolo che probabilmente offende l’impegno e la dedizione che i soci della Pro Loco Teano e Borghi hanno profuso in questa ed in altre occasioni, ma che fa solo quello che un giornale è tenuto a fare e cioè informare.
Non entro nel merito dell’articolo nel quale non ho ravvisato parole offensive verso alcun soggetto richiamato, si citano argomenti denunciati da un partecipante al raduno (il quale è stato informato che se ne assume l’intera responsabilità) e riferimenti ad una corrispondenza da parte vostra con precisazioni e rettifiche. Tutta documentazione che è stata consegnata alla redazione a corredo dell’articolo.
Possono non piacere le argomentazioni dell’articolista il quale da una sua interpretazione dei fatti e questo resta un fatto soggettivo. Non giudico neanche la vostra lettera, che è affidata al giudizio dei nostri lettori , i quali avranno così un ulteriore supplemento di notizie necessarie per dare una loro autonoma valutazione.
Mi farebbe piacere ricevere più frequenti corrispondenze da parte vostra, soprattutto sulle qualificate iniziative che andrete ad organizzare e non dover attendere un eventuale prossimo articolo in cui riterrete di vedere lesa la vostra immagine.
Cordialmente
Antonio Guttoriello