Teano, tra gli anni ’60 e ’70, con le sue aziende presenti sul territorio con La Precisa, Fly, Unicoop, Isolmer, Irrigazioni Italia e tante altre piccole realtà aziendali, era una “piccola” città industrializzata e veniva considerata “la piccola Svizzera”.
Figlia dell’illusorio boom economico di quegli anni o di una mancata comprensione del “momento d’oro”, la città di Teano ha sempre rappresentato, fino a qualche decennio fa, un punto di riferimento importante per servizi e scambi commerciali offerti che nel tempo sono andati a sciamare.
Momenti costellati di episodi felici per la città che vantava 16.000 abitanti, con l’assunzione al lavoro di centinaia di giovani tra operai e impiegati di Teano e dei comuni limitrofi.
In questo periodo storico, di massimo splendore economico e sociale, il 24 settembre del ’64 avvenne una terribile tragedia sul lavoro, di quelle che succedono ancor’oggi, purtroppo in Italia, malgrado si parli tanto di sicurezza.
Erano le ore 11,00 quando una violentissima esplosione investì un reparto dell’azienda che produceva ordigni bellici.
L’esplosione fu così violenta da frantumare i vetri delle abitazioni per un raggio di centinaia di metri.
La deflagrazione e le macerie, provocarono la morte di cinque persone: Maria Luigia Capuano, di 25 anni, Clelia Feola di 23 anni, Anna Orciuolo di 28 anni, Sofia Mele di 25 anni e Guelfo Giacinto di 25 anni.
I soccorritori riuscirono a trarre in salvo alcuni feriti gravi che furono curati grazie all’ospedale di Teano dove medici ed infermieri si adoperano incessantemente per salvarli.
Teano si avvolse in un velo di incredulità e i teanesi non fecero mancare la vicinanza ai familiari delle vittime che vivevano momenti di strazio.
Ai funerali dei caduti, che si svolsero il giorno successivo nella Cattedrale di Teano, parteciparono, infatti, tantissimi cittadini fino a riempire la cattedrale, la piazza antistante e le vie laterali di Piazza del Duomo.
Alle esequie parteciparono tante autorità come il Prefetto di Caserta, il Vescovo di Teano-Calvi Mons. Sperandeo, il Presidente della Provincia, il Questore di Caserta, il Sindaco di Teano Vincenzo Mancini, i sindaci della zona e tante altre autorità militari.
Mons. Sperandeo, vescovo della Diocesi Teano-Calvi, espresse parole di sostegno e consolatrici verso i parenti delle vittime.
Al termine della S. Messa, un lungo corteo con gonfaloni e bandiere associative accompagnò le salme per l’ultimo saluto delle vittime.
Oggi, in occasione del 55mo anniversario dalla tragedia, è importante ricordare il drammatico evento che scosse i teanesi.
Perché è importante ricordare ?
La risposta più certa si trova nelle parole di Mons Sperandeo pronunciate durante la celebrazione. Parole che restano sempre valide, nonostante il tempo.
Per Mons Sperandeo “…questa immane tragedia, questo sacrificio di giovani vite non può e non deve essere vano.
Esso va considerato soprattutto come un ammonimento perché si stabilisca nel mondo del lavoro una maggiore sicurezza, una più serena e tranquilla atmosfera di attività.
Di fronte al lutto di tutta la città, si esalta e si irrobustisce il sentimento della Fede che fa guardare ai poveri morti della dolorosa tragedia come a dei martiri che dal Cielo possono abbracciare e proteggere la città nel suo fecondo cammino di lavoro e di pace.” (L. Izzo)
La salute e la sicurezza sul lavoro restano dopo anni e tragedie come quelle della Precisa, una priorità per il futuro del nostro Paese e per le nuove generazioni.
Nel 2014, in occasione del 50mo anniversario, l’amministrazione Di Benedetto, su iniziativa della Pro Loco Teanum Sidicinum, presieduta da Antonio De Simone, ha ricordato questa tragedia con una mostra fotografica presso la casa comunale dove è stato celebrato anche un consiglio comunale straordinario e la successiva deposizione di una corona di alloro presso il monumento dei caduti nella centralissima piazza della Vittoria.
Purtroppo Teano, ad oggi, non ancora ha intitolato una via, una piazza o realizzato un museo per ricordare alle future generazioni questa tragedia e le tante storie positive che hanno interessato la città.
Conservare il ricordo e consegnare alle generazioni future la memoria è un: dovere civico.
Christian Pilotti