Il 1 febbraio 2019 nella saletta del Sindaco, tra squilli di trombe e rulli di tamburo, veniva annunciato alla Città di Teano l’inizio del Progetto “APU”. Il progetto, nato durante l’Amministrazione Di Benedetto il 18 ottobre 2017, finanziato dalla Regione Campania nel dicembre 2018 per l’importo di circa 54.000 euro, prevedeva l’impiego di 14 operatori per lo svolgimento, in sei mesi, di attività di pubblica utilità. Dall’investitura ufficiale, sino alla scadenza del proprio mandato, gli APU hanno prestato la propria opera non sottraendosi a nessuno dei compiti assegnati, addirittura, in molti casi, svolgendo lavori che esulavano dal proprio progetto personale: manutentori della cosa pubblica, muratori, potatori, imbianchini, stradini, giardinieri e all’occorrenza anche spazzini per coprire le continue interruzioni del servizio di spazzamento manuale. Per tutto il periodo in cui hanno operato, anche a scopo incentivante, l’Amministrazione Comunale non ha lesinato encomi e riconoscimenti. Le classiche “pacche sulle spalle”, però, come troppo spesso capita di questi tempi, sono state accompagnate da impraticabili promesse di riconferma o di rinnovo senza che ne esistessero neppure le premesse. << Grazie, grazie, grazie! e complimenti! Agli operatori di pubblica utilità di Teano(APU); esiste un principio etico che contraddistingue gli uomini, queste persone sotto il sole, con il caldo, di domenica e soprattutto gratuitamente, aiutano il paese! Sono esempio di senso civico ed amore di patria, tra noi è nato un legame speciale…li ho fortemente voluti al mio fianco e lotterò affinché rimangano con me! Vi do un’anteprima…rifaranno il look alle nostre scuole facendoci risparmiare circa 70000 euro che investiremo sull’acquedotto colabrodo>>. Così il Primo cittadino su Facebook il 23 giugno 2019! A fare da contraltare a questa che sembra una vera e propria dichiarazione di amore, a distanza di pochi mesi, da parte di alcuni operatori, monta un forte senso di delusione, smarrimento, affidato ad un post di Facebook poi rimosso, per avere creduto, di buon cuore, alla luna nel pozzo. Finiti i sei mesi previsti dal bando regionale le promesse hanno ceduto il passo alla realtà. Tutti a casa, fine della favola! Nessuna proroga, nessun nuovo bando, nessuna, quanto mai improbabile, stabilizzazione. Quello che era stato gridato in pubblico come” vero amore”, rapidamente, si è rivelata una “cotta di stagione”, indifferenza. Eppure, a caldo, quando nel periodo estivo si chiedeva ai ragazzi della pubblica utilità maggiore impegno, di lavorare anche oltre gli orari previsti, per consentire la riuscita di eventi e celebrazioni estive, dalla carta stampata si è pure pubblicizzato la ferma volontà, anche questa poi disattesa, di istituire una delega specifica al progetto Apu. Ed ora? Ed ora di quella empatia iniziale restano le promesse fatte, l’impegno preso e non onorato con persone tutt’altro che forti. Ebbene, una promessa disattesa consolida le fratture e le divisioni nella nostra società, non cementa certo la coesione. La nostra città, d’altra parte, non potrà mai raggiungere il tanto agognato risorgimento se la classe dirigente, a nutrimento del proprio ego, continua a cibarsi dei più deboli e di tutte quelle urla strozzate in gola per non fare venire meno l’aspettativa di una utilità che non arriverà mai. Una immagine forte questa, ma portatrice di quella malsana pratica di fare valere sul prossimo la legge del più forte. Sofocle, in maniera lungimirante, circa la natura umana, diceva << Non si può conoscere veramente la natura e il carattere di un uomo fino a che non lo si vede gestire il potere>>. Pertanto, dove esiste la bugia, si risponda con la verità, dove si promette, si cimenti l’impegno. Teano, mi sia consentita questa ulteriore divagazione, per crescere e per riappropriarsi della propria identità, non necessita di profeti, ma unicamente di buona testimonianza…non abbiatene a male!
Carlo Cosma Barra