Carlo Giorgio con aria solenne annuncia che Corbisiero appunto, dopo accurate indagini, aveva rilevato che non c’era chiarezza sulla sorte delle venti cravatte, residuo di un ordine, proprio da lui autorizzato, in occasione della tappa del Giro d’Italia. Dovevano rappresentare un grazioso gadget da donare alle autorità al seguito del Giro o comunque, per altre occasioni di tipo istituzionale.
Corbisiero, in questi ultimi giorni, aveva provato a chiedere all’Economato comunale dove fossero le cravatte ma l’economo si era mostrato prima reticente e poi, alquanto imbarazzato aveva confessato:”Le cravatte le ha il consigliere Pinelli!”. Apriti cielo! Cosa c’entra Pinelli con le cravatte? Questo l’interrogativo sussurrato sottovoce tra i consiglieri ed il pubblico. E questo era il senso dell’interrogazione di Corbisiero.
Ora il Consiglio Comunale ma soprattutto il Sindaco risponda.
Intanto i consiglieri, tutti, di minoranza e di maggioranza, prima che il Sindaco prendesse la parola, si sono guardati in giro e hanno scoperto che il consigliere Pinelli non era presente in aula. Il giallo nel giallo. Perché non è venuto? Sapeva dell’interrogazione? Qualcuno gli ha consigliato di allontanarsi dal Comune?
Gli avvocati presenti, D’Aiello, Ruggiero e Balbo hanno cominciato a formulare le prime ipotesi di reato, ma ognuna preceduta dalla tipica frase “con la presunzione di innocenza”.
Finalmente il Sindaco ha pronunciato la sua accorata arringa in difesa dell’economo e di Pinelli. Il pubblico, fino a quel momento rumoroso ed impaziente, tace e ascolta in religioso silenzio. Man mano che il sindaco parla, si fa chiarezza sull’intera vicenda.
Le cravatte le aveva in custodia l’economo ma, la gestione era stata affidata al consigliere Pinelli. Una sorta di separazione delle carriere. Uno custodisce e l’altro gestisce. Questa in sintesi la conclusione delle controindagini del sindaco.
Attimi di tensione hanno preceduto un lungo sospiro di sollievo da parte di tutti. Il sindaco soddisfatto annunciava “Abemus cravattem” e l’intero consiglio, sospendeva la discussione su gli altri punti all’ordine del giorno ma secondari, come il piano triennale delle opere pubbliche, alcune variazioni di bilancio e, accompagnato da un pubblico festante, hanno raggiunto gli uffici dell’economato dove sono custodite le cravatte, hanno sostato alcuni minuti, davanti alla porta chiusa, qualcuno si è asciugata una lacrima e poi un unico grande abbraccio, prima di avviarsi per raggiungere soddisfatti le proprie abitazioni e riflettere su quanto Garibaldi sarebbe stato orgoglioso di questo popolo, geloso custode delle sue cravatte.
Figueras
(Ricostruzione fantasiosa di un episodio vero e cravatte vere)