E così è arrivato il suono della prima campanella dell’anno scolastico, portando con sé nuovi inizi, nuovi propositi, nuove paure e tutto quell’entusiamo che caratterizza la partenza di una nuova avventura. Ma ben presto tutto questo scomparirà per far posto alla noia che per antonomasia caratterizza la scuola. E così se la conoscenza diventa una noia che genera apatia, allora non è conoscenza; non è scuola. Ecco, probabilmente non serve una scuola “divertente” bensì una scuola interessante, una scuola che si ri-scopre, che parla di Bellezza. Platone, filosofo greco, riteneva che la la parola “bello” (kalòs) derivasse dal verbo “chiamare” (kalèo). La Bellezza è una chiamata, perché essa mostra l’unicità di qualcosa che è uscito dall’anonimato e ha raggiunto il suo compimento. Per questo studierete Socrate, Dante, Newton, Botticelli, Einstein..perché le loro vite furono rapite dalla chiamata della conoscenza. Furono rapiti dalla bellezza. Così come vi auguro siano le vostre. E non saranno certo i limiti di una scuola, che fa fatica a riprendersi e piena di criticità,a costituire i confini della vostra chiamata alla Bellezza, anzi. Spesso vi capiterà di ribellarvi di fronte a professori che non ricordano più il senso di quell’appello, che hanno dimenticato come trasmettere quella Bellezza che genera conoscenza, e per i quali voi rappresenterete solo un numero su un registro. No, non è così perché voi siete molto più di un numero..Ma non nascondetevi dietro i facili alibi con i quali spesso giustificate/ giustificherete la vostra mancanza di impegno e di passione. Ogni giorno quando sentirete il vostro nome nell’appello, ricordatevi che siete parte indispensabile di un’orchestra che tenta di suonare lo spartito del futuro.
Sara Finocchi