Quella appena trascorsa è stata un’altra giornata difficile per il commercio locale ed in particolar modo per il mercato settimanale. Dei tanto annunciati controlli nemmeno l’ombra. Il mercato covid free reclamizzato ad inizio pandemia è ormai un miraggio, così come la sicurezza promessa non appena una settimana fa dall’assessore al ramo De Fusco. Ci sembra si fosse parlato di un dovuto ed auspicabile rodaggio … si diceva, appunto! Eppure ad inizio maggio era stato escogitato, di concerto tra l’Amministrazione, un gruppo di tecnici locali e l’associazione dei commercianti, un piano per svolgere in sicurezza la fiera settimanale. Di queste misure ormai nessuna traccia. Bancarelle addossate l’una con l’altra, macchine parcheggiate negli stalli riservati agli espositori, assenza delle barriere per dividere il flusso di marcia degli utenti e di qualunque forma di controllo per garantire distanziamento sociale o impedire pericolosi assembramenti. Gli ingressi delle aree, per molto tempo presidiati dai membri della Protezione Civile con i famosi termo scanner, alle prime ore della fiera erano completamente liberi, per tornare, poi, ad essere piantonati dalla parte di Piazza Marconi/ via Garibaldi da un volenteroso concittadino in abiti civili (munito di un cartellino appuntato sul petto) del quale ignoriamo funzioni e compiti e, dal lato delle rampe dell’ex ospedale, da un membro della protezione civile. La giornata si è conclusa con il passaggio “presidenziale” dell’Assessore Lina De Fusco, che sollecitata ad intervenire da parte dei membri della Ascomart, alle ore 12 circa, con le bancarelle ancora montate, percorreva, ci viene riferito, in auto tutta la zona del muraglione, attraversava Piazza XXIII Settembre (ex Piazza Umberto) per dirigersi nei pressi delle rampe dell’ex Ospedale dove, incurante del divieto di parcheggio (insistente fino alle 14:00), posizionava la propria autovettura.
La politica ancora una volta dimostra di predicare bene e di razzolare male. Auspichiamo una maggiore vicinanza alle categorie coinvolte.
Lasciamo al prudente apprezzamento dei nostri lettori ogni ulteriore valutazione.
Così non va bene. Decisamente.
La Redazione