Da circa un anno o poco più, i residenti di Calata S. Maria la Nova, uno dei bellissimi e suggestivi quartieri medievali prospiciente la cinta muraria della arx del centro storico sidicino, sono costretti, al calar della sera, ad usare le torce dei propri telefonini per fare ritorno alle proprie dimore. Molti lampioni presenti in loco sono spenti, altri ancora fanno l’occhiolino accendendosi ad intermittenza come le lucine su un albero di Natale, ma comunque non riescono ad assicurare standard di sicurezza minimi per consentire la viabilità pedonale. Sembrerebbe addirittura che alcuni operatori sanitari, quando si recano presso il domicilio di un nostro concittadino gravemente malato, sono costretti ad utilizzare torce, o quant’altro utile, per accedere alla zona. Una situazione non più sostenibile, aggravata pure dalla possibile proliferazione di fastidiosi episodi di micro criminalità. I residenti del posto, all’uopo, hanno più volte segnalato il problema chiedendo l’intervento della Casa Comunale: Vigili Urbani, Ufficio Tecnico, consiglieri ed assessori sono stati interessati. << Ci dicono sempre che non ci sono soldi e ci siamo offerti di buon grado di acquistare noi le lampadine rotte e di sostituirle. Tuttavia un assessore ci ha riferito che non potevamo farlo perché saremmo stati passibili di denuncia. Pertanto ci è stato chiesto espressamente di non lamentarci sui social (pratica molto in voga e mai scoraggiata nella scorsa legislatura) perché tutto si sarebbe risolto per il meglio. Abbiamo portato pazienza così come ci è stato chiesto. Circa due mesi fa, poi, dopo esserci recati nuovamente presso UTC Comunale, abbiamo ricevuto rassicurazioni che era stata fatta una gara d’appalto e che il servizio era stato affidato ad una ditta specializzata di fiducia dell’Amministrazione. Dieci giorni fa, però, visto che i lavori non erano iniziati, recatoci nuovamente al Comune, ci hanno riferito che la gara era stata bloccata>>. Questa la testimonianza diretta raccolta da un gruppo di cittadini orai sfiduciati. Fino a quando saremmo costretti a sentire la solita litania che non ci sono soldi o che le amministrazioni del passato hanno lasciato solo debiti? Non sarebbe più saggio ed onesto trovare soluzioni, anziché accollare, poco realisticamente, responsabilità del presente al passato? Il problema in questione, noto da tempo (si parla di oltre un anno) poteva essere risolto in sede di programmazione della spesa pubblica annuale o sulle opere di investimento. Se ciò non bastasse, poi, ricordiamo, che l’Amministrazione Comunale nel mese di giugno di quest’anno ha provveduto ad affidare il servizio di sostituzione delle lampade e manutenzione ad una ditta di fiducia. Perché qui non si è intervenuto o non si è programmato l’intervento? L’Amministrazione Comunale ha provveduto a fare inserire Calata S. Maria La Nova, al pari di altre zone interne del centro storico, nel progetto per l’efficientamento energetico finanziato dal Governo Centrale? Molte domande che sollecitano plurime risposte. Le vittorie ed i risultati positivi, d’altra parte, hanno sempre molti padri, le sconfitte, casualmente, sono sempre ascrivibili agli altri. Anche qui, nostro malgrado, come nella triste “questione Tir”, purtroppo non sappiamo a quale santo votarci.
Carlo Cosma Barra