ESCLUSIVA CASERTACE / CASERTA – Ipotesi di reato gravissime, che vanno dalla truffa commessa da pubblico ufficiale, alla sostituzione di persona, falso materiale, falso ideologico, ricettazione e calunnia per di più consumate sulla pelle di tanti poveri casertani, presi odiosamente per la gola, approfittando della fresca perdita di un congiunto, e, forse, truffati, almeno stando all’ipotesi accusatoria, da un gruppo di presunti spregiudicati, che poi sarebbero, sempre secondo i carabinieri della stazione di Caserta, che hanno compiuto, in questi anni, indagini serie e puntigliose, dirigenti e funzionari del Comune di Caserta.
Di questa vicenda e dell’indagine giudiziaria ad essa connessa, Casertace si è occupata in più di un’occasione, negli anni e nei mesi scorsi.
Ora, l’indagine è terminata e tra giovedì e venerdì sono stati notificati gli avvisi, ai sensi dell’articolo 415 bis del codice di procedura penale, ai 18 indagati, tra cui non c’è più, in quanto morto, il geometra del Comune, Michele Ferraro, che, a fine maggio è deceduto proprio nei giorni in cui doveva essere arrestato e, invece, c’è ancora Carmine Macrino, ex direttore, da qualche tempo rimosso dall’Amministrazione comunale, del cimitero di Caserta, il quale l’arresto l’ha scampato, dopo che il GIP del Tribunale di Santa Maria, come siamo in grado di dirvi in esclusiva, rigettò, sempre a maggio, la richiesta di custodia cautelare, formulata dalla Procura, la quale, però, ha prodotto istanza al tribunale del riesame di Napoli, che, dopo ave rinviato la decisione a luglio, si pronuncerà proprio nei prossimi giorni.
Il geometra Carmine Macrino è un personaggio teanese molto conosciuto per aver svolto per molti anni attività politica prima nella Democrazia Cristiana, rivestendo anche il ruolo di consigliere comunale, poi successivamente passato nelle fila di Forza Italia. In questa ultima esperienza Macrino, mentre rivestiva il ruolo di Segretario della sezione locale di FI, fu protagonista di accordi non proprio deontologicamente e politicamente corretti con la dirigenza di AN, che provocarono praticamente la caduta dell’amministrazione Zarone. Sempre in quel periodo Macrino fu nominato rappresentante del Comune di Teano nel Consiglio di Amministrazione del Consorzio dei Rifiuti, all’epoca del Presidente Valente poi finito in carcere per gravi imputazioni mossegli dalla Procura della Repubblica di S.Maria C.V.
La vicenda descritta molto dettagliatamente dalla testata giornalistica Casertace ma anche dai numerosi giornali casertani, è stata ripresa in almeno due occasioni dai notiziari nazionali e, almeno leggendo i capi di imputazione e la lunga storia già scritta giudiziariamente su questo filone, nei prossimi giorni sono possibili sviluppi clamorosi per effetto della pronuncia del Tribunale del riesame di Napoli.