Caro Carlo Pisacane, una risposta costruttiva alla sua analisi di come si fa impresa, "commercio" nella nostra Teano, va fatta. La premessa è che noi facciamo parte di un sistema Italia regolamentato da leggi diventate, negli ultimi anni, comunitarie, quindi, condivise con l’Europa. Liberalizzazione, grande parola per i non addetti ai lavori! Per noi piccoli esercenti, è divenuta da subito un rischio. Le amministrazioni passate, hanno governato il settore commercio avendo strumenti legislativi atti a regolamentarlo e programmavano aperture di esercizi in base a progetti di sviluppo locale approvati dall’ente camerale provinciale. Oggi i nostri amministratori non hanno e non possono avere strumenti legislativi per favorire aperture commerciali o interdirle ; ma quando parliamo di incentivare lo sviluppo, in politica, TUTTO è possibile.
Ci sono dei regolamenti comunali, basta rivederli e normarli, in collaborazione con i sindacati di categoria, associazioni, e , perchè no, anche la cittadinanza interessata al settore. Io come presidente dell’ ASCOMART condivido in parte la sua dotta analisi sulla crisi che ci attanaglia e non ci permette di investire con serenità. Ricordo con fermezza però, che, nelle attività, ci sono i nostri investimenti : la famiglia, la passione, i nostri soldi.. quindi noi oggi, come ieri, siamo la vetrina della città. Per concludere chiediamo non da oggi, ma da quando ci siamo costituiti in associazione, un confronto continuo con i signori amministratori, per fare in modo che questo settore rispetti le regole e aiuti in modo costruttivo la crescita della nostra amata Teano. In risposta alla domanda (provocatoria) riguardo la mia attività regolamentata per legge, le ricordo che le abilitazioni sono state abolite dalla legge Bersani (LIBERALIZZAZIONE). Nel 1971 c’era una legge che prevedeva l’obbligo di formazione con relativo esame finale e iscrizione al REC ( Registro Esercenti Commercio)… Eran trecento, eran giovani e forti e…
Angelo Sirignano
Presidente ASCOMART