Un residente di Piazza Umberto ha pensato bene di lanciare un vaso di terracotta in direzione di un gruppo musicale che alle tre del mattino continuava a deliziare un folto numero di spettatori.
La notte bianca si è trasformata per qualcuno in una notte in bianco. Può accadere che mentre molti decidano di trascorrere una nottata particolare, magari aiutati dal clima frizzantino di fine agosto, una musica coinvolgente e mentre accompagnano con la voce e con il corpo i ritmi coinvolgenti di un ottimo gruppo musicale, non si accorgano che si sono fatte circa le tre del mattino. Ma chi se ne frega, stiamo bene, è una notte particolare attesa da tanto tempo cosa vuoi che sia un’ora in meno di sonno e poi questo gruppo musicale fa dei brani così accattivanti che non ti viene la voglia di andar via.
Così non l’ha pensata il signore che abita in Piazza Umberto, la piazza dove si era già svolta la esibizione dell’ottimo Lino D’Angiò e le ballerine del corpo di danza Le Muse avevano completate le loro acrobazie.
Proprio quando mancavano pochi minuti alle tre, forse dopo essersi girato e rigirato nel letto nel tentativo di sconfiggere i suoni che provenivano dalla piazza Umberto, il signore di cui prima, non ha resistito ed ha aperto il balcone di casa che affaccia proprio di fronte al bar KEMAPI, ai piedi del quale si esibiva il complesso MUZAK, gruppo invitato e presumiamo pagato proprio dalla proprietà del bar.
A questo punto la ricostruzione si fa approssimativa perché tutto si è svolto molto velocemente ed a distanza. Da una parte questo signore che inveendo contro i musicisti li invitava a smetterla perché il frastuono non gli consentiva di dormire. Qualche spettatore ha risposto invitandolo a rientrare, ma così non è stato ed il tono di voce e le minacce verbali si sono fatte sempre più risentite ma, la gente giù in piazza, circa duecento persone, non ne voleva sapere di andar via urlando inviti a rientrare rivolti al personaggio sul balcone. Sembra che sia partito un vivace scambio di inviti reciproci che contribuivano ad esasperare ulteriormente il clima.
Evidentemente le proteste provenienti dalla piazza non sono state proprio gradite tant’è che ad un certo punto il tizio ha pensato bene di sollevare un vaso di terracotta contenente terra per fiori e lo ha letteralmente scagliato in direzione dei musicisti, che non erano proprio raggiungibili. Fortunatamente sotto il balcone non c’era nessuno altrimenti avremmo ora dovuto raccontare di qualche altra cosa.
E qui il racconto si arricchisce di altre informazioni non verificate, una delle quali riferisce che addirittura il signore in pigiamo, per reazione agli ennesimi inviti a chiudersi in casa, avrebbe abbassato il pigiama mostrando la parte bassa posteriore del suo corpo.
Comunque sia, questo episodio conferma ancora una volta che non è stato ancora trovato il giusto compromesso tra la necessità di vivacizzare la vita del centro storico ed il rispetto per chi nel centro storico ci vive.