Purtroppo, in giro si registra una disaffezione paurosa per l’impegno civile fatto in un certo modo…La verità è che non si è mai favorito un ricambio, che i partiti sono diventati "cose proprie e di famiglia", che non esistono più sedi idonee per un democratico confronto, palestre di formazione e di studio… In questo modo, l’amministrazione della "cosa pubblica" resta appannaggio di pochi addetti ai lavori (che ahimè sono sempre gli stessi) . Per questo, l’azione di governo necessariamente ristagna, manca di intuizioni, si aggroviglia su sè stessa, è incapace di intercettare i veri bisogni della comunità, non riesce più nemmeno a garantire la "normale amministrazione"…
E’ pur vero che il consenso si manifesta con il voto e che i cittadini si scelgono l’amministrazione che vogliono…E’ pur vero che molti "uomini nuovi", come suol dirsi, disdegnano di impegnarsi, di mettersi in discussione scendendo nella mischia, di fare quadrato per il perseguimento del bene comune…E quanto questa "aristocratica solitudine" può avere inciso, e incide, sullo stato in cui versa il nostro Paese? Quanto questo starsene in disparte per non "sporcarsi" la mani concorre a mantenere sempre la stessa incancrenita situazione e il protagonismo sterile sempre degli stessi attori? Credo che a Teano sia giunto il momento per quelli che amano la città di farsi avanti e almeno provare a cambiare le modalità della ricerca del consenso e le consolidate dinamiche che spingono a scegliere Caio o Sempronio? Certo, il cittadino che si reca alle urne dovrebbe davvero avere la consapevolezza che il suo voto sta decidendo le sorti del proprio paese, e, quindi, anche la sua. Ma anche questo, dipende dalla prospettiva in cui uno si pone e dagli interessi che si intendono tutelare: se quelli pubblici o, più comodamente, esclusivamente quelli privati.
PURTROPPO.
Emiddio Scoglio