Riceviamo e con piacere pubblichiamo una lettera accorata e densa di senso civico di un nostro affezionato lettore. Ci risiamo, il problema sollevato, ancora una volta, è l’uso incivile, di alcuni, degli strumenti comunicazionali offerti dai “social media”. Salvo, poi, definire effettivamente il senso appropriato di “social”, di “sociale”. Quindi, al fine di rispondere al nostro lettore, e restando in tema, non possiamo che rifarci al Sociologo (appunto) Umberto Eco, il quale, non molto tempo fa affermò che “Internet? Ha dato diritto di parola agli imbecilli”. E, con questo, pensiamo di aver dato soddisfazione all’amarezza del nostro lettore. Cogliamo, allo stesso tempo, l’occasione per esprimere tutta la solidarietà e la vicinanza della Redazione a S.E. il Vescovo di Teano, con l’auspicio di vederlo l più presto fare ritorno nella nostra e Sua Città.
Carissimo Direttore,
scrivo per segnalarLe tutto il mio sdegno e la mia profonda tristezza ed amarezza, per una serie di commenti che ho avuto modo di leggere a corredo di un post FB, di una testata giornalistica locale. Nel post veniva data la notizia della positività al Covid-19 di alcune Suore di clausura del convento del Sacro Cuore di Pignataro Maggiore. Nell’articolo si paventava l’ipotesi che il mezzo del contagio possa essere stato S.E.R. il Vescovo Mons. Giacomo Cirulli. Ebbene i commenti sono andati oltre la decenza e non sto qui a ripetere quanto letto. Ho segnalato il post a Facebook e mi riservo di farlo anche alle autorità competenti. In molti abbiamo espresso lo sconforto ad un comportamento indegno e becero di una società che si definisce civile. A nome di tutti, sento il dovere di esprimere tutta la mia vicinanza al nostro amato Vescovo, tanto per l’affetto personale che mi lega direttamente a S.E.R., quanto per l’importanza per la figura che rappresenta. Auguriamo al nostro Vescovo una pronta guarigione, e che ritorni presto alla sua comunità tutta, che sin da adesso è stretta in un’ unica preghiera. Ci auguriamo di poterlo riabbracciare quanto prima.
Lettera firmata