EUCALIPTO
L’ Eucalipto (Eucalyptus globulus Labill) appartiene alla Famiglia delle Myrtaceae. È un albero sempreverde che nel suo Paese originario, l’Australia, raggiunge i 150m di altezza. Il suo tronco dal colore grigio cenere può raggiungere un diametro di 3m. La sua corteccia liscia presenta delle ghiandole e si stacca in lamelle sottili. Caratteristico è il colore rossiccio del legno. Molto particolari sono le foglie. Quelle giovani di colore verde azzurognolo sono opposte e saldate tra loro alla base, ovali e cuoriformi mentre le foglie adulte di circa 20cm sono alterne, lanciolate e picciolate con la base asimmetrica e l’apice acuminato. Sono di colore verde bluastro con un’accentuata venatura centrale, dure e coriacee. Vengono utilizzate le foglie adulte, quelle tenere sono tossiche, raccolte in Giugno-Luglio o in Settembre-Ottobre. Si staccano dal picciolo centrale e si essiccano all’ombra in luogo aereato, evitando il sole. Vengono conservate in recipienti di vetro o porcellana al riparo dalla luce. L’eucalipto è molto presente nelle nostre zone, soprattutto per abbellire i giardini.
Principi attivi: olio essenziale, flavonoidi, terpeni, tannini, polifenoli e aldeidi.
In erboristeria viene consigliato per le sue proprietà fitoterapiche nel trattamento delle infiammazioni dell’apparato respiratorio, asma, bronchite, influenza; catarro bronchiale acuto e cronico; infezioni uro-genitali, febbre. Per uso esterno si utilizza l’olio di Eucalipto per ustioni e dermatite. L’olio essenziale va usato con moderazione per evitare di sviluppare un’intolleranza e solo su prescrizione medica. Nel campo cosmetico viene usato come deodorante e purificante delle pelli impure. Molto usato anche per preparare dentifrici e saponette.
Infuso: è il metodo ideale per trattare parti delicate di una pianta come fiori, foglie, In questo modo si ottiene un’alterazione minima dei loro principi attivi, L’infuso viene preparato versando acqua bollente sulle parti di parta sopra indicate coprendo il recipiente, passati circa 5-10 minuti il preparato viene filtrato e consumato.
Curiosità: in Italia fu introdotto nel 1860 perchè si credeva che il suo folto e ramificato apparato radicale fosse in grado di prosciugare le paludi e quindi essere utile contro la diffusione della malaria.
Salvatore Improta


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