Riportiamo di seguito una lunga chiacchierata con il sig. Guido Zanni, eletto con la lista “Teano in Comune” alle ultime elezioni. Noto imprenditore sidicino e Consigliere comunale con delega al commercio e rappresentante dell’Ente presso il Distretto del Commercio Diffuso “Area Sidicina-Alto Casertano”. Un ambito territoriale – composto dai comuni Teano (capofila), Caianello, Francolise, Mignano Monte Lungo, Rocchetta e Croce – che promuove il commercio come fattore di aggregazione, in grado di attivare dinamiche economiche, sociali e culturali.
Prim’ancora di fargli qualche domanda sul suo progetto di sviluppo economico della nostra città, corre l’obbligo ringraziarlo per la cortesia e disponibilità mostrata nei nostri confronti e dunque verso il Direttore e la Redazione tutta de Il Messaggio Teano, per averci dedicato parte del suo tempo.
È il primo amministratore che accetta di rispondere alle nostre domande “mettendoci la faccia”. Un’apertura apprezzata da chi scrive.
Abbiamo preferito riportare “integralmente e letteralmente” ogni sua parola, “senza tagliare” o “condensare”. Ci scuserete se risulterà troppo lungo o noioso da leggere, ma crediamo fermamente che chi interessato arriverà a leggere fino alla fine. A tal proposito, invitiamo chiunque a fornire il proprio contributo, a patto che sia scevro da inutili e futili polemiche che non gioverebbero a nessuno, indipendentemente dalla condivisione o meno delle sue idee/proposte.
Lei ha sottolineato più volte quanto sia importante per il futuro prevedere uno sviluppo economico che a suo avviso oggi non c’è. Una crescita che richieda nei prossimi anni, un aggiornamento del PUC con un occhio volto allo sviluppo lungo due arterie importanti: Appia e Casilina”. Nel dettaglio, può dirci qualcosa in più di questo suo “progetto” ipotizzato di sviluppo commerciale riferito alle due arterie citate? In cosa consiste?
Innanzitutto voglio ringraziare lei, la redazione de “Il Messaggio Teano” e il Direttore per questa opportunità. Finalmente si alimenta un dibattito politico su un tema importante, come quello dello sviluppo, di cui si è parlato molto poco negli ultimi trent’anni.
Purtroppo dobbiamo partire dalla constatazione che Teano non ha più il suo ruolo di riferimento sociale ed economico, quella forza che attraeva dall’esterno. La mia idea si basa sul potenziare l’artigianato di produzione e di servizio. Ciò significa creare spazi dedicati per attività come la trasformazione di prodotti agricoli e alimentari, il commercio all’ingrosso, la vendita di attrezzature agricole, centri di distribuzione merci, la riparazione di macchinari industriali e la lavorazione del legno e del ferro. Perché non ipotizzare anche un mercato ortofrutticolo che potrebbe diventare un punto di riferimento per l’alta Campania?
Tutte queste attività hanno in comune la necessità di infrastrutture adeguate (fognature, acqua, energia, fibra ottica, strade, parcheggi, spazi di manovra). Il Piano Urbanistico Comunale (PUC) approvato prevede solo quattro piccole e frammentarie aree per l’artigianato (Maiorisi, Torricelle, Taverna Zarone e Santa Croce). Queste aree le considero “isole nel deserto”, incapaci a mio avviso di generare sviluppo a causa della loro scarsa integrazione con il territorio.
Purtroppo cittadini e soprattutto artigiani, imprenditori e commercianti, non sono stati resi partecipi durante la redazione del PUC in quanto non vi è stata una fase di ascolto ma ci si è limitati alle solo “osservazioni” a piano già adottato.
Quello che propongo, quando parlo di “APPIA e CASILINA” è un modello simile a quello del Comune di Caianello, che ha previsto nella variante al PUC del 2003 una “via produttiva” che parte da Teano lungo la strada provinciale 329 ex SS 608. Dal ponte di San Nicola a Borgonuovo fino alla zona abitata di Caianello.
La mia idea si concentra, appunto, sullo sviluppo di due distinte fasce che costeggiano le due importanti arterie dell’Appia e della Casilina. Queste vie di comunicazione sono considerate potenzialmente attrattive perché trafficate e, soprattutto, lontane dalle abitazioni.
Penso anche alla piana di Borgonuovo, a soli 3 km dall’uscita autostradale, e a Taverna Zarone (Via Casilina), a soli 2 km dalla SS 372 Telesina. Lungo queste strade, si possono identificare chilometri di aree appetibili per attività imprenditoriali di medie dimensioni, che genererebbero posti di lavoro, economia e entrate tributarie per il comune.
Immaginiamo che questo progetto sia frutto di specifici studi di settore e/o di marketing territoriale. Se esiste, uno specifico studio di settore, possiamo chiederLe da chi è stato predisposto e redatto? Esiste un documento ufficiale, oppure è un qualcosa ancora in stato embrionale? Può darci qualche dettaglio in più a tal riguardo?
No, non c’è uno studio. La mia idea di sviluppo economico potrebbe sembrare improvvisata ma è una visione fondata sulla realtà dei fatti e sulla necessità di riorganizzare le nostre risorse territoriali in funzione delle nuove esigenze del territorio che deve aprirsi al futuro.
Per capire cosa succede in altri posti basta percorrere l’Appia o la Casilina venendo da Capua, attraversando i Comuni di Pignataro, Vitulazio, Calvi Risorta e Sparanise, e osservando come i nostri vicini abbiano capito, prima di noi, l’opportunità di favorire le imprese lungo queste due arterie facendo nascere nuovi siti produttivi.
Anche nella vicina Francolise, ai confini con Teano, si sta sviluppando una realtà imprenditoriale e produttiva importante. Infatti qui hanno investito realtà imprenditoriali di Teano realizzando strutture dediche alla trasformazione di prodotti agricoli, creando decine di posti di lavoro oltre le entrate tributarie a favore del comune.
Diversamente, arrivando nel territorio di Teano, si osserva il deserto. Chilometri di assoluto abbandono. Per questo credo fermamente che un insediamento produttivo, per poter trainare l’economia locale, debba oggi avere la possibilità di nascere e svilupparsi su aree con servizi collegate con la viabilità di grande interesse.
Qualche tempo fa, abbiamo letto una sua dichiarazione in cui affermava che “Bisogna necessariamente ripartire da una rigenerazione del centro storico, per poi estendersi gradualmente a tutto il territorio comunale, da realizzare soprattutto attraverso un programma di eventi e manifestazioni culturali, che devono diventare strutturali, facendo sinergia con associazioni e cittadini”. Alla luce di questo, supponendo che il suo progetto di sviluppo lungo l’Appia e la Casilina venga attuato, non crede che questo possa arrecare ulteriori danni all’economia già disastrata degli esercenti del centro storico, e non solo?
L’obiettivo non è abbandonare il centro storico, ma creare un ecosistema economico integrato in cui la vitalità generata nelle nuove aree supporti anche il centro.
Il problema attuale è duplice: da un lato, la mancanza di scelte politiche e servizi a livello locale incide sulla competitività; dall’altro, c’è un fenomeno sociale più ampio, che vede a livello nazionale tre attività chiudere per ogni nuova apertura, a causa dell’espansione della grande distribuzione organizzata, dei centri commerciali e, in particolare, dell’e-commerce.
I cambiamenti post-COVID hanno ulteriormente accelerato le abitudini di acquisto online, rendendo impossibile per le piccole attività locali competere con i giganti del settore. Per invertire questa tendenza sarebbe utile a mio avviso uno studio più approfondito grazie anche alle relazioni pubblico-privato. È necessario migliorare a mio avviso l’attrattività del centro storico, supportando anche l’autoimprenditorialità. Occorre rendere il centro storico e le frazioni più vivibili e “animate”, attraverso:
- Eventi e animazione urbana: creare un programma strutturato di eventi e manifestazioni culturali (festival, mercatini, workshop) che possano attrarre visitatori su base settimanale o mensile, elevandosi a punto di riferimento regionale.
- Miglioramento dei servizi: intervenire su infrastrutture e servizi essenziali come la regolamentazione dei parcheggi, un’illuminazione adeguata e la creazione di aree pedonali e isole pedonali, arredi urbani.
- Riutilizzo degli spazi pubblici: riadattare beni e spazi pubblici non utilizzati, anche tramite affidamento a privati o associazioni, per creare spazi sociali, luoghi di aggregazione.
Tutto ciò può avvenire solo attraverso la collaborazione e la co-programmazione tra cittadini, associazioni, Pro-Loco e tutti gli attori del territorio. Solo così Teano potrà affermarsi come “luogo delle eccellenze”, valorizzando anche le sue risorse culturali quali il Museo, il Teatro Romano ed il Loggione, che potrebbero richiamare visitatori per soggiorni più prolungati.
Il centro storico, pur non essendo più un luogo di consumo come in passato, può e deve diventare un luogo di aggregazione.
Tenuto conto delle tematiche ambientaliste e di surriscaldamento globale del pianeta, dove tutti ci invitano a “vedere, pensare e progettare” un “futuro sempre più green”, non crede che dedicare ulteriori aree con infrastrutture e nuovi manufatti vada a cementificare oltremodo un territorio che alla fine è a vocazione prettamente agricolo-naturalistica?
Come detto prima, Teano ha bisogno di una “via produttiva”, un po’ come la “via della seta” piuttosto che di nuove case… È fondamentale “vedere, pensare e progettare” un futuro più sostenibile.
La creazione di aree dedicate alla produzione e ai servizi non deve spaventare, perché si possono adottare tecnologie verdi, materiali eco-compatibili e promuovere l’efficienza energetica. Questo scenario suggerisce un cambiamento: i confini amministrativi dei comuni stanno perdendo importanza economica. Si dovrebbe iniziare a vedere l’asse Teano-Caianello come un unico comune strategico (non dico che dobbiamo cedere ad altri comuni).
La responsabilità della cementificazione e delle numerose aree edificabili nel PUC (specialmente nelle frazioni, dove si dovrebbe puntare al recupero) è attribuita a chi ha redatto il piano e consentito tali scelte. L’attuale situazione di Teano è vista come la conseguenza di una scarsa visione politica degli ultimi trent’anni, che ha guardato solo al presente.
Per il rilancio del tessuto economico-commerciale, qualche anno addietro, precisamente nell’ottobre del 2022, ci informava che eravate in procinto di avviare una serie di incontri per creare delle opportunità di confronto con i cittadini in un’epoca dove le piazze e i luoghi di vita sono stati soppiantati dai social come se fossero “luoghi” veri di confronto. Tali incontri sarebbero dovuti servire per un’attività in sinergia con i cittadini, al fine di conoscere i vari punti di vista, le problematiche eventualmente con proposte e soluzioni. Immaginiamo che a distanza di 3 anni, abbiate avuto modo di raccogliere abbastanza materiale. Può darci qualche numero? Quanti artigiani, commercianti ed associazioni sono stati coinvolti? Qual’ è stata la fotografia dello stato dei fatti e quali proposte/soluzioni sono state avanzate dai suoi interlocutori?
Si stanno svolgendo, anche se con lentezza, incontri per affrontare le problematiche del commercio locale, che appare ancorato a vecchi concetti. La lentezza è data anche da uno scetticismo generale.
Ho parlato con quasi la titolarità degli operatori organizzando anche degli eventi. Un esempio recente è la Fiera di Sant’Antonio, dove molti espositori dell’area delle eccellenze provenivano da paesi vicini, evidenziando la mancanza di partecipazione locale.
Dobbiamo essere credibili e lo possiamo essere se sappiamo generare un’alleanza strategica, tra pubblico e privato. Per questo ho fortemente voluto che nascesse un distretto, il Distretto del Commercio Diffuso “Area Sidicina Alto Casertano” con Teano comune capofila. Uno strumento riconosciuto dalla Regione Campania ai sensi della legge regionale, una rete di comuni ed associazioni di categoria (Teano, Caianello, Francolise, Mignano Monte Lungo, Rocchetta e Croce, Confesercenti e Confcommercio Caserta). Un’alleanza che favorisce il dialogo partecipativo, non legato ai confini comunali ma ad un ambito territoriale più ampio sul quale investire con iniziative comuni e di sistema.
Attraverso il distretto (questo è quanto avviene al nord e in Puglia), pubblico e privato si aggregano per attivare dinamiche economiche, sociali e culturali in grado di valorizzare le risorse di cui dispone il territorio. Una grande opportunità concreta che sta lavorando e ha già avanzato una proposta alla Regione Campania per il sostegno diretto alle attività locali con iniziative di sistema, per creare resilienza e promuovere interventi di riqualificazione che rispettino il carattere originale del centro storico.
Per procedere in maniera efficace e mirata, non crede sia importante avere una chiara idea di chi si vuole attirare verso il nostro territorio? Ad esempio, se la promozione avrà come obiettivo quello di attirare investitori, turismo, la logica suggerirebbe di aumentare la visibilità di eventuali opportunità di sviluppo, di occasioni commerciali, di promozione del territorio e così via.
Nonostante la presenza di importanti attrattori (che non dipendono dal Comune) – come il Teatro Romano e il Loggione, questi sono attualmente in stato di abbandono. Le iniziative delle associazioni locali, pur lodevoli, necessitano di maggiore sinergia per creare un “cartello degli eventi” unificato e più strutturato (con tema la nocciola, l’olio, la castagna, i legumi, ecc)
Dobbiamo intercettare il crescente interesse per il turismo lento. Il Distretto del Commercio Diffuso “Area Sidicina Alto Casertano” ha sviluppato il progetto “Cammino dei Sidicini“. Questo itinerario culturale di 140 km, suddiviso in sette tappe (che generano sei pernottamenti), collega Teano ad altri comuni del distretto e si connette alla Via Francigena, proponendosi come una “superstrada del turismo slow” che mette in rete storia, cultura, eccellenze e natura del territorio. Una proposta candidata al riconoscimento della Regione Campania per l’inserimento nell’atlante dei cammini italiani.
Concludo col dire che Teano, oggi più che mai, ha bisogno di relazioni, alleanze e non di polemiche sui social media.
Attenzione la stampa locale gioca un ruolo cruciale e insostituibile nella promozione delle relazioni. Anche voi, come testata giornalistica, siete un ingranaggio importante dello sviluppo economico e la valorizzazione del territorio mettendo in luce le peculiarità locali — storia, cultura, tradizioni culinarie, bellezze naturali — contribuite a costruire all’esterno un’idea positiva di Teano per attrarre investimenti e turismo.
Lei che è anche un imprenditore locale, come crede di poter avviare un qualsivoglia progetto di sviluppo economico-commerciale nel centro storico e/o lungo le Appia e Casilina, per attirare risorse ed investitori esterni, se prima non si gettano delle solide basi per garantire servizi funzionanti ed efficienti in primis a tutti i cittadini delle Frazioni e di Teano centro e poi a chi vorrà venire ad investire e/o visitare il nostro territorio? Perché mai si dovrebbe venire a spendere i propri soldi a Teano?
É vero occorre garantire i servizi minimi per favorire il “ritorno” e la permanenza di chi investe, chi vive nel centro storico e nelle frazioni. Per realizzare le infrastrutture e garantire servizi servono le risorse. La più importante è stata quella del PNRR che non ha visto Teano beneficiare di alcun contributo. Il grosso dei bandi per i comuni si è concentrato tra la fine del 2021 e per tutto il 2022. Molti avvisi importanti sono stati pubblicati in questi anni, quando il Comune di Teano era commissariato. Riguardavano diverse aree chiave del PNRR e Teano ha perso una serie di opportunità.
Noi siamo stati eletti a giugno 2022. Abbiamo trovato una situazione finanziaria spaventosa e senza personale. Capirete bene che non abbiamo avuto il tempo tecnico e la possibilità materiale di riuscire a progettare e presentare le candidature entro i tempi stabiliti. Oggi il Comune è dotato di un organico che, se pur comunque ridotto, segue con attenzione tutti i bandi europei, nazionali e regionali. In sintesi per Teano, la partecipazione ai bandi di finanziamento non è un’opzione, ma un imperativo per garantire sviluppo, innovazione e attrattività. Questo richiede una visione strategica chiara, un’organizzazione proattiva e la capacità di trasformare le opportunità di finanziamento in crescita concreta per il territorio.
Ci vorrà del tempo ma è importante intraprendere un percorso che ci porti verso una luce…
Luciano Passariello