Caro amico direttore, prendendo come spunto un libro di Massimo Fini, dal titolo “La ragione aveva torto?”, esprimo brevissime considerazioni sulla logica che “dovrebbe” guidare i ragionamenti umani, in queste afose giornate di luglio. Come credo si sappia, non faccio parte della comunità di Facebook per mia libera scelta. Ma, alcuni amici che frequentano la piazza virtuale, mi hanno riferito che, tale “Luca Salta”, di cui ignoro l’identità perché non ho il (dis)piacere di conoscere (mi trovo forse alle prese con uno pseudonimo?), ha dichiarato, in merito alla stesura del mio articolo pubblicato qualche giorno ‘fa su questo giornale, e avente ad oggetto la cronica penuria/scarsità/mancanza d’acqua in alcune zone di Teano, che io avrei redatto il suddetto scritto al puro scopo di cercare notorietà, ritenendo che: “(l’) articolo non porta a nulla, chiacchiere. Chi ha scritto questo articolo cerca solo un momento di gloria personale”. Inoltre, lo stesso “Salta”, ritiene che io e te, Pasquale, “cerchiamo un tornaconto politico” e che “abbiamo rovinato” il paese! Sic! “Mi si consenta una risata zarathustriana”, avrebbe detto il filosofo Diego Fusaro! Ancora una volta, tutto ciò farebbe ridere se non facesse piangere! Allora mi chiedo: ma perché tale “Luca Salta” non argomenta in modo contrario, socraticamente, verso ciò che ho scritto, dimostrando che ho torto, e sopratutto, che ho raccontato un mucchio di sciocchezze? Il ‘Salta”, invece, preferisce, inveire contro la mia e la tua persona, utilizzando (forse) il paravento dello pseudonimo, contestando le mie legittime e sacrosante lamentele di cittadina contribuente, al fine di esercitare la difesa di ciò che è indifendibile. Che la penuria/scarsità/mancanza d’acqua a Teano sia un problema sussistente e molto grave, è un dato di fatto obiettivo ed incontrovertibile. Che i costi della preziosa utenza abbiano raggiunto cifre da capogiro è certezza conclamata. Chi, senza argomentare e dimostrare il contrario, invece, preferisce inveire senza spendere la sua faccia, il suo nome e la sua storia, non merita considerazione alcuna. E sicuramente sto perdendo tempo a scrivere della vicenda e ad annoiare chi ha la pazienza di leggere. Ma mi preme, nonostante tutto, approfittare della circostanza per rassicurare Il “Salta”: egli può dormire sonni tranquilli. Non cerco “notorietà” e non cerco “tornaconto politico”. Non ho nessuna intenzione di fare politica: la politica la lascio ai “professionisti” e alle “dinastie” che, amministrando Teano da lungo tempo, hanno reso l’antica e nobile capitale del fiero popolo dei Sidicini, poi culla dell’Unità d’Italia, pregevole modello di organizzazione ed efficienza amministrativa per tutto l’alto casertano, tanto da suscitare l'”invidia” e la “gelosia” dei paesi limitrofi. Naturalmente, oggi qualcuno dirà che i “meriti” vanno a “chi ha amministrato nel passato”, a “chi c’era prima”. Fermo restando che la tutela dei diritti basilari dei cittadini compete agli organi amministrativi sovraordinati!… Un’ultima considerazione: con le insopportabili temperature “africane”, auguriamo al nostro “Alias”, in occasione della prossima festa di Aegir e Ninkasi , di “SALTAre”, onde rinfrescarsi e schiarirsi le idee, in un fresco e dissetante boccale di birra. Nell’ottica di un’agape fraterna che caratterizza gli estimatori di tali convivialità. Mai, invece, “SALTAre in un bicchiere d’acqua! Per carità! L’acqua di Teano, proprio perché poca (troppe perdite di una rete colabrodo e chissà cos’altro!), spesso manchevole e, sopratutto “cara”, non sarebbe adeguatamente e prontamente refrigerante per placare l’arsura estiva. Un caro saluto.
Aurora Vernoni
Che dire, carissima Aurora?
Umberto Eco: “Internet? Ha dato diritto di parola agli imbecilli: prima parlavano solo al bar e subito venivano messi a tacere“. Ecco potrebbe essere questo il sunto delle tue giuste lagnanze rispetto a chi, non avendo altri strumenti, non avendo altre argomentazioni, non avendo altri attributi se non l’anonimato e/o pseudonimi per lanciarsi in patetici giudizi, addirittura definisce chi si firma, chi si espone, chi si assume responsabilità, “leone da tastiera”. Ovvero “il bue dice cornuto all’asino”. Ma di che vogliamo parlare se una stessa (A)mministrazione, usa gli stessi “social” quale forma di Informazione Istituzionale (!) che prevede, per Legge, ben altri strumenti (Siti Web Istituzionali)? Di che vogliamo parlare? Come a dire che “A lavar la testa all’asino si perde il ranno e il sapone”. O no, carissima Aurora? Ma di che vogliamo parlare, carissima Aurora? Di chi “parla solo perché ha fiato in gola” senza prima aver soppesato, meditato, vagliato quanto va esprimendo? Stesso discorso dicasi per quello stimato amico “delegato al commercio”, il quale, “guardando allo sviluppo lungo due arterie importanti: Appia e Casilina”, invitato dal sottoscritto a sottoporci attraverso questo Giornale “un accurato studio di marketing territoriale che riporti proiezioni, dati e progettualità commerciali, nonché occupazionali e di ritorno economico finanziario per Teano” in merito al Suo progetto (ns. del 04.07.2025), che fa?, ci invita, a mezzo post via Facebook (ancora!) ad incontrarci per meglio esporci le sue ipotesi. Scrivere al Giornale, inviare una relazione scritta e vergata allo stesso Giornale al fine che tutti i Cittadini possano nutrirsi di tali eventuali strategie e competenze, non si usa? Come vedi, carissima Aurora è un modus agendi, direi etnico-geografico, e qui torniamo all’antropologìa politica e comportamentale. O no? Non posso che concludere con la sentenza di un grande Politico, quello sì, altro che gli “imbecilli di Internet” di Umberto Eco: “Non ragioniam di lor, ma guarda e passa”.
Pasquale Di Benedetto

LA LOGICA CHE “DOVREBBE” GUIDARE I RAGIONAMENTI UMANI
LA LOGICA CHE “DOVREBBE” GUIDARE I RAGIONAMENTI UMANI
LA VITA È BELLA.
MUSEO SCUOLA CERCA CASA. 
