Caro Direttore, caro Pasquale, ti tedio e ti importuno, ancora una volta, per portare alla tua attenzione e a quella dei lettori che avranno la pazienza di leggere, la grave problematica della carenza idrica che affligge una buona parte del nostro territorio. Dopo la festa della birra, precisamente due giorni dopo la chiusura dell’ “importante” celebrazione della fermentazione del mosto a base di malto d’orzo, antica e gloriosa tradizione del popolo sidicino (?), dai rubinetti non sgorga più la preziosa molecola. Cosa mai sarà ancora successo? Silenzio tombale! Si chiedono lumi, come sempre, agli inconsapevoli agenti della Polizia Municipale: ma loro non sanno nulla! Allora si consulta Facebook, oracolo del presente. Ma anche la Sibilla tace. Si formula un’ ipotesi: sarà, forse, avanzata un’apprezzabile quantità di birra che basterà a placare l’arsura estiva e a soddisfare tutte le esigenze, soprattutto igienico-sanitarie, che riguardano i poveri cittadini, in questo caldo pomeriggio di martedì 29 luglio. Mentre ti scrivo, apprendo di una repentina dichiarazione da parte del primo cittadino che, avendo indossato i panni della Sibilla, testualmente dichiara:
- •• AGGIORNAMENTO QUESTIONE IDRICA •••
Purtroppo, si è verificato l’ennesimo guasto, questa volta molto serio, alle pompe del Primo sollevamento, determinando la sospensione dell’erogazione in alcune zone di Teano Centro, Casi, Casamostra, Transito e Pugliano.
La ditta è già intervenuta ed è riuscita a ripristinare, in via provvisoria, la pompa ausiliaria, che speriamo regga fino alla riparazione definitiva della principale e che dovrebbe garantire la normale erogazione nel giro di qualche ora.
Ovviamente, domattina presto interverremo nuovamente, con la speranza che non si verifichino altre interruzioni.
Prima o poi, quest’incubo finirà, è una promessa!
Ci scusiamo per il disagio, che viviamo tutti allo stesso modo.
Non ci sono parole per descrivere lo sconforto e la rabbia in cui si sprofonda dopo aver letto queste deprecabili dichiarazioni, ormai numerosissime, soprattutto alla luce delle onerose bollette dell’ acqua, notificate, in questi giorni, ai poveri cittadini e il cui importo risulta maggiorato del 109% ( così come dichiarato dagli impiegati dell’Ufficio preposto) dall’ impeccabile indirizzo politico della laboriosa giunta di palazzo San Francesco. Cosa dire Pasquale? È normale tutto ciò? In un paese civile è tollerabile questa situazione? Il sindaco dichiara che si scusa per il disagio “che viviamo tutti allo stesso modo” . Che orrore!!!!! Ma cosa va dicendo? Pinocchio sarebbe stato più sincero!!!!!!! Il sindaco e la sua giunta non vivono nessun disagio. Se vivessero effettivamente il disagio, e se avessero indossato i panni della popolazione che tale disagio vive, avrebbero da tempo abbassato la testa e lo sguardo di fronte a chi il suddetto disagio lo vive realmente sulla propria pelle e a proprie spese, senza blaterare inesattezze e parole di circostanza che lasciano il tempo che trovano. Piuttosto, si vergognino loro amministratori!!!!!!!!!! Tacciano e facciano ammenda della loro inettitudine. Hanno alzato il loro stipendio – perché di uno stipendio si tratta – senza risolvere la grave criticità della carenza idrica. E comodo dire che hanno trovato questa situazione al momento del loro insediamento. E facile dire che non hanno soldi. E semplice dire che gli enti sovraordinati non forniscono risposta alle richieste di aiuto inoltrate . Invece di piangersi addosso, si rimbocchino le maniche, presentino progetti e chiedano finanziamenti per risolvere il problema. Sono pagati per questo! Sono loro i professionisti della politica, membri di importanti dinastie che amministrano la cosa pubblica sidicina da tantissimo tempo. Dovrebbero avere pratica della politica e della gestione amministrativa. Hanno alle loro spalle “cavalli di razza” che hanno fatto la storia di questo nostro amato paese. Noi, invece, siamo la popolazione da loro amministrata, che paga tasse onerose a fronte di erogazione di servizi altamente deficitari. Siamo una piccola comunità che dovrebbe ricevere, in questi casi, effettiva solidarietà da chi la rappresenta. E invece? Non riceviamo nulla se non richieste di portare pazienza. I giovani leoncini pensano di avere a che fare con animali della foresta meno importanti di loro? Il leone, re della foresta, è rispettato dai suoi simili per la sua autorevole e fiera postura: si prenda ad esempio! Io, come ho già detto in alcuni precedenti articoli, e come ricordatomi dal primo cittadino, non ho mai amministrato nulla, se non la mia persona e la mia famiglia. E non ho intenzione di amministrare la cosa pubblica perché non ne sarei capace. Ma sono capace di assumermi le mie responsabilità e di fare ammenda qualora sbagliassi, chiedendo scusa e chinando la testa. Se per accidens fossi stata eletta, avrei onorato la mia elezione rispettando il patto stipulato con i cittadini. Questo mi hanno insegnato mio padre e mio zio. Loro, se fossi stata un amministratore inefficiente, mi avrebbero rimproverata richiamandomi ai miei doveri e, nella peggiore delle ipotesi, mi avrebbero costretta alle dimissioni. Mio marito, invece, avrebbe chiesto la separazione, prospettando eventuali coinvolgimenti con la giustizia penale! E io stessa, laddove fossi stata responsabile dei miei concittadini, non avrei dormito la notte, sapendo che l’acqua non sgorgava dai loro rubinetti ogni tre per due e che le innumerevoli perdite della rete idrica avrebbero reso la pressione dell’acqua cronicamente insufficiente. Impari, perciò, chi di dovere, a chinare il capo, con dignità, di fronte a coloro che sono esasperati da questa grave problematica, come da tutte le altre criticità riguardanti questa nostro povero territorio, senza offendersi e senza dare segni di insofferenza. Facciano ammenda e si assumano le loro responsabilità, accettando tutte le critiche del caso. Questa è la democrazia. Altrimenti, in mancanza, ciò non farebbe altro che conclamare, riguardo loro, una verità incontrovertibile: l’aver perso, prima di ogni cosa, la capacità della sinderesi!
Aurora Vernoni