Caro Direttore,
non so chi abbia scritto il trafiletto riguardante l’arrivo del nuovo Comandante dei Vigili Urbani a Teano o se sia solo un annuncio redazionale, ma invero mi pare un tantino indelicato l’andare a sindacare, proprio mentre si porge un saluto di benvenuto, sulla veridicità del grado gerarchico assunto dal Nostro.
Teano sta pagando da anni anche la mancanza di un organizzato, numerico e ben diretto Corpo dei Vigili Urbani, le conseguenze sono ben visibili agli occhi di tutti i cittadini: non vale la pena neppure citarle, tanto sono evidenti.
Questo perché i VV.UU. sono il tramite più diretto tra il popolo e la sua amministrazione e viceversa: sono coloro che nei giri quotidiani su un territorio comunale vastissimo , ne notano e ne acquisiscono le cose che non vanno, dalle strade disastrate agli abusi edilizi, dalle perdite di acqua ai parcheggi selvaggi, alle vie di comunicazione dalla carreggiata ristretta per il proliferare estivo delle piantumazioni ai loro lati di proprietà private al quale nessuno mette doverosamente riparo e via discorrendo, e ne riferiscano ad essa.
Così come, nel senso contrario, sono lo strumento col quale l’amministrazione regola, informa e controlla l’attuazione corretta delle sue decisioni ed i loro risultati.
Sono infine un punto di riferimento diretto, da parte dei cittadini, delle loro esigenze più urgenti o delle loro segnalazioni di inosservanza a quanto deciso dalla amministrazione.
A questo si aggiungano mansioni di ordine pubblico ed il quadro è completo.
Ora, perché questo avvenga, è necessario, per traslato, che la “scopa sia nuova”: cioè che sia animata dal sentito impegno di quanto sopra, che ne abbia la libertà decisionale di farlo, ma che ne abbia soprattutto la volontà e la capacità, così come una “scopa nuova” spazza molto meglio di una usurata, dai margini consumati: quest’ultima non riuscirà mai a spazzare per bene negli angoli delle stanze, nei quali resteranno sempre residui di sporco. “E ho detto tutto!” avrebbe concluso Peppino De Filippo nel film “Malafemmina”.
Questo ci aspettiamo dal Dr. De Rosa: tutto il resto, avrebbe cantato Califano, “è noia”.
Claudio Gliottone