Quella di oggi è una sconfitta che lascia il segno. La squadra locale va in vantaggio con un rigore calciato da Landolfi al 35’ del primo tempo, l’arbitro espelle contestualmente il difensore del San Castrese per fallo da ultimo uomo e prosegue la partita in superiorità numerica.
Sembrava tutto facile anche perché, prima del vantaggio del Real , le due squadre si erano affrontate con pari pericolosità provocando almeno tre palle gol per parte e quindi il vantaggio di una rete e quello di un uomo in più in campo, facevano legittimamente pensare ad una definitiva supremazia del Real ed invece le cose sono andate esattamente al contrario.
All’8’del secondo tempo, su calcio d’angolo avversario, la difesa del Real restava immobile consentendo la facile elevazione di un attaccante avversario che insaccava raggiungendo il pareggio. Il pareggio galvanizzava i giovani San Castresi e creava disorientamento nei giovani di Vastano che effettuerà l’unica sostituzione della partita solo al 20’ del secondo tempo cambiando un difensore De Iorio A. con un altro difensore De Iorio G. Il vantaggio per gli ospiti arriva al 23’ del secondo tempo a seguito di una punizione da trenta metri circa che trova impreparato il portiere sidicino.
Forse sarebbe stato il caso di inserire un attaccante per aumentare la pressione sulla difesa del San Castrese e sfruttare il fattore superiorità numerica ed invece Vastano decide di far avanzare Camelio in attacco, ma la mossa non sortisce alcun risultato e la partita finisce con la vittoria del San Castrese che raggiunge la seconda posizione in classifica con 23 punti, mentre il Real Teano resta a 18 punti e svanisce il sogno del sorpasso ai danni dalla stessa San Castrese.
Nella cronaca delle partite di cui ci occupiamo, ci sforziamo di fare meno i tifosi e più gli uomini di sport, questo ci consente di guardare gli eventi con un certo distacco ma anche con la possibilità di individuare sfumature che dall’interno probabilmente sfuggono anche agli osservatori più attenti. Scrivemmo in qualche recente cronaca che si aveva l’impressione da fuori campo che qualcosa si stava guastando nel bellissimo equilibrio interno al team e che, senza discutere le qualità individuali degli undici che scendono in campo e di quelli che siedono in panchina, forse era il caso di avviare una analisi interna per capire quali sono i meccanismi che non consentono più a questi ragazzi di sprigionare tutta la forza di cui possono disporre.
Questo non è un giudizio è solo un parere, poi magari qualcuno potrà anche dire che abbiamo visto un’altra partita.
Severino Cipullo