La storia che stiamo per raccontarvi ha del paradossale eppure è accaduta qui davanti ai nostri occhi, in un caldissimo pomeriggio di agosto. Protagonista principale ed assoluta questa pianta di pomodoro che è stata ritratta nella foto posta a capo del presente articolo.
La pianta in effetti non si trova in una proprietà privata bensi sul ciglio di un marciapiede di una strada rionale, nell’ormai popoloso quartiere di S.Reparata. Fino a qualche settimana fa, i passanti, compresi gli abitanti del rione, non avevano fatto caso che spontaneamente cominciava a prendere forma e sostanza questa pianta di pomodoro che, rappresentava una curiosità ma niente di più.
E’ bastato però che la pianta cominciasse a dare i primi frutti che l’interesse dei capifamiglia che occupano le due case che si fronteggiano su questo tratto di marciapiede, si è fatto più intenso fino a richiedere un confronto davanti ad un bar del centro cittadino, per discutere sulla proprietà della pianta e quindi del suo frutto.
I due protagonisti, D.C. e A.G. notoriamente poco inclini alla rissa, hanno cominciato a filosofeggiare se la pianta era da considerarsi di proprietà della casa confinante con il marciapiede, dei due dirimpettai o addirittura dell’intero rione. La presenza occasionale di un avvocato non è servita a risolvere il dilemma in quanto il professionista ha invitato i contendenti a recarsi presso il proprio ufficio.
La discussione è proseguita per l’intera mattinata seguita da un sopraluogo che è servito a stabilire che la pianta seppure risulta adagiata sul marciapiede in effetti ha messo le proprie radici sul fondo della strada e dunque deve ritenersi di proprietà degli abitanti del quartiere.
I due antagonisti, dopo essersi stretti la mano in segno di riconferma di un’amicizia che dura da oltre 30 anni, hanno deciso di convocare un’ assemblea di quartiere per concordare le modalità di attribuzione del prezioso frutto che nel frattempo è diventato oggetto di frequenti visite di interessati visitatori alcuni addirittura disposti anche a qualche sacrificio economico pur di accaparrarsi una delle preziose palline di oro rosso.
Sandro Pinelli