La rapidità con cui i nuovi modelli energetici stanno interessando il mondo intero, con la necessità di ridurre le emissioni al fine di favorire modelli di consumo sostenibili, sta portando alla nascita di un nuovo “fenomeno” che in un futuro prossimo rappresenterà una sfida ancora più avvincente del fotovoltaico. Le Comunità Energetiche Rinnovabili – CER – stanno emergendo come uno strumento chiave per introdurre cittadini, aziende e amministrazioni locali in un circolo virtuoso di autoproduzione di energia pulita. La causa principale di quella che può essere definita una vera e propria rivoluzione energetica è la necessità – avvertita tanto dai privati quanto dalle istituzioni – di ridurre le emissioni e favorire modelli di consumo sostenibili.
La nascita e lo sviluppo delle CER è favorito dall’Unione Europea che chiede agli Stati Membri di predisporre agevolazioni a sostegno di questo modello, ritenuto necessario per la transizione energetica. La transizione energetica, rappresenta una sfida per tutto il pianeta, perché presuppone il passaggio da una struttura produttiva interamente basata sulle fonti energetiche non rinnovabili, soprattutto combustibili fossili come gas naturale, petrolio e carbone, ad una alimentata da energie rinnovabili. Questo cambiamento è stato reso necessario dalle conseguenze negative provocate dallo sfruttamento intensivo delle risorse energetiche non rinnovabili, come l’esaurimento delle risorse stesse e l’ingente livello di inquinamento
Aderire a questo modello, vuol dire abbattere le emissioni di CO2, di inquinanti ed ottimizzare i consumi. Produrre elettricità “a km zero” offre come vantaggio la riduzione dei costi in bolletta. Partecipare ad una CER in aggiunta al beneficio degli incentivi statali, comporta ulteriori benefici derivanti dalla produzione e condivisione dell’energia rinnovabile.
Una Comunità Energetica Rinnovabile è un’associazione di enti pubblici, cittadini, attività commerciali o PMI che decidono di produrre e condividere energia rinnovabile dai propri impianti. La partecipazione è gratuita, volontaria e si può revocare liberamente, senza costi. [fonte Enel ]
Si può partecipare ad una CER come Consumer e/o Producer/prosumer. I primi sono i consumatori di energia i secondi sono quei soggetti che rendono disponibili alle CER impianti fotovoltaici di cui eventualmente utilizzano parte dell’energia.
La potenza massima di ogni singolo impianto, disponibile a uno o più membri oppure ad un soggetto terzo, non deve essere superiore a 1Mw (un mega watt).
Dal punto di vista strettamente tecnico, le utenze di una medesima CER devono necessariamente essere collegate alla stessa cabina di trasformazione primaria, che può comprendere 3-4 Comuni o eventualmente 2-3 quartieri di una grande città.
Quali sono i vantaggi
- Bolletta meno cara grazie all’autoproduzione
- Riduzione delle emissioni con più energia rinnovabile e meno CO2 ed inquinanti nell’atmosfera
- Incentivi statali specifici grazie all’accesso a un regime di incentivi e agevolazioni fiscali dedicate
- Energia a km zero conseguente alla riduzione delle perdite associate al trasporto di energia su lunghe distanze
L’adesione senza costi o vincoli è volontaria. E’ possibile uscirne in qualsiasi momento. Si può aderire come puri consumatori o come producer/prosumer, ovvero quei soggetti dotati di un impianto rinnovabile i quali possono rendere disponibile agli altri membri della comunità parte dell’energia prodotta.
L’elettricità può essere prodotta con impianti fotovoltaici, idroelettrici, eolici, a biogas, a biomasse solide ecc., anche se il fotovoltaico, grazie alla sua flessibilità, è la principale tipologia di impianto scelta da queste realtà.
I partecipanti dovranno, in ogni caso, dotarsi ciascuno di un proprio fornitore di energia, scelto liberamente, in grado di garantire la continuità del servizio. Questo perché la natura delle fonti rinnovabili è intermittente. Sarà necessario inoltre che gli impianti rinnovabili, così come tutte le utenze dei membri della Comunità siano allacciate alla stessa cabina di trasformazione primaria, un’area che corrisponde a 2-3 quartieri di una grande città o 3-4 comuni di medie dimensioni.
Quanti intendono aderire ad una CER, possono rivolgersi ad “un facilitatore integrato” qual’è ad esempio l’Enel. La società offre supporto per la gestione nell’intero ciclo di vita: dalla progettazione alla realizzazione dell’impianto, dalla gestione allo sviluppo, dal popolamento (adesione dei consumatori) alla fornitura dei dati di consumo.
Inoltre, Enel supporta cittadini, Pmi, enti territoriali che vogliono aderire a una CER anche con offerte vantaggiose e dedicate per i consumi nelle ore in cui la fonte rinnovabile non produce, ad esempio di sera nel caso di impianti fotovoltaici.
Maggiori informazioni sulle CER
Luciano Passariello