Lo scorso martedì 21, presso l’ Aula Consiliare del Comune di Riardo, si è svolto il primo tavolo informativo per la promozione della costituzione di una Comunità Energetica Rinnovabile (CER), attraverso la quale vari soggetti si uniscono per produrre, consumare e condividere energia elettrica da fonti rinnovabili. Gli attori principali di questo progetto sono: istituzioni locali, cittadini, imprese.
Nel corso dell’incontro, alla presenza del primo cittadino di Riardo, Armando Fusco, un ingegnere del settore, ha fornito ai presenti le nozioni basilari che caratterizzano una CER. Dalla costituzione fino alla sua operatività. Ricordiamo che una Comunità Energetica Rinnovabile è un’associazione di enti pubblici, cittadini, attività commerciali o PMI che decidono di produrre e condividere energia rinnovabile dai propri impianti, non necessariamente fotovoltaici. La partecipazione è gratuita, volontaria e si può revocare liberamente, senza costi. [fonte Enel ].
Si può partecipare ad una CER come Consumer, Producer, Prosumer. I primi sono i consumatori di energia i secondi sono quei soggetti che rendono disponibili alle CER impianti fotovoltaici di cui eventualmente utilizzano parte dell’energia. Gli ultimi, un mix tra i primi due.
La potenza massima di ogni singolo impianto, disponibile a uno o più membri oppure ad un soggetto terzo, non deve essere superiore a 1Mw (un mega watt). Dal punto di vista strettamente tecnico, le utenze di una medesima CER devono necessariamente essere collegate alla stessa cabina di trasformazione primaria, che può comprendere più Comuni o eventualmente 2-3 quartieri di una grande città. I membri, devono essere titolari di un POD, ovvero punto di connessione alla rete elettrica.
Nel caso in oggetto, i comuni interessati sono: Calvi Risorta, Formicola, Francolise, Giano Vetusto, Pietramelara, Pignataro Maggiore, Riardo, Roccamonfina, Rocchetta e Croce, Sparanise, Teano
Il comune di Riardo dopo aver approvato lo schema di convenzione e lo Statuto per la Costituzione della Comunità Energetica per l’utilizzo delle fonti Rinnovabili (CER) sul territorio comunale, ha fatto un passo avanti con l’avvio di tavoli informativi, dove tutti possono partecipare e chiarire ogni dubbio. Nei prossimi giorni sul sito del comune sarà disponibile un modulo per manifestare la propria intenzione alla partecipazione. Alla stessa si dovrà allegare:
- documento di riconoscimento
- ultima bolletta dell’energia elettrica utile per recuperare il n.ro di prelievo dell’utenza – POD
Nel modulo occorrerà indicare in che modo si vorrà aderire: consumer, producer, prosumer. Alla CER aderirà anche un finanziatore, che però avrà solo rapporti con l’Ente. Non può aderire chi ha già in essere un contratto con il Gestore dei Servizi Elettrici – GSE, con scambio sul posto (SSP) o Ritiro dedicato (RID). In prima battuta l’adesione non comporterà alcuna quota associativa, ma è ovvio che nel futuro le spese di gestione, dovranno essere coperte dai partecipanti.
In ultimo, ma non da meno, occorre ricordare che al momento è attivo un contributo del 40% a fondo perduto come incentivo del PNRR per l’installazione di impianti fotovoltaici, destinato ai comuni con meno di 50.000 abitanti e alle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER). Il contributo copre fino al 40% delle spese ammissibili, con massimali specifici in base alla potenza dell’impianto, e richiede l’adesione a una CER. È necessario rispettare alcune scadenze, come la presentazione della domanda entro il 30 novembre 2025 e il completamento dei lavori entro il 30 giugno 2026. Il contributo è di 1’500,00 €/Kw.
Inoltre, fino al 31 dicembre 2025, esiste la possibilità di usufruire della detrazione fiscale del 50% per un impianto fotovoltaico, permettendo di recuperare metà della spesa tramite IRPEF in 10 rate annuali. Il tetto massimo di spesa detraibile è di € 96’000 per unità immobiliare e copre sia l’installazione dell’impianto (inclusi pannelli, inverter, batterie e manodopera) che le eventuali opere edili necessarie.
Luciano Passariello
Gli impianti fotovoltaici: