Venerdì scorso, presso la Cooperativa Sociale Nata Terra di Cellole, in collaborazione con Slow Food Italia e Slow Food Massico, Roccamonfina e Costa Domizia sono stati presentati i primi risultati dello studio sul genotipo degli olivi. Un lavoro di ricerca OMIBREED, un progetto che si pone come obiettivo principale quello di consolidare le ricerche in corso sulla resistenza genetica a Xylella fastidiosa nelle colture di interesse mediterraneo più minacciate da questa mergenza fitosanitaria.(https://www.omibreedproject.it/)
Relatori dell’incontro Roberto Mariotti – ricercatore dell’istituto di Bioscienze e BioRisorse del CNR di Perugia – e Saverio Pandolfi – collaboratore tecnico di ricerca. Aziende dell’alto casertano coinvolte:
- Azienda Olivicola Ragozzino – De Marco
- Azienda Agricola Masseria Gliottone
- Azienda Agricola Benedetta Cipriano
Il progetto OMIBREED, uno dei tre progetti nazionali finanziati dal Ministero dell’Agricoltura, ha coinvolto 8 gruppi di ricerca, afferenti a quattro Università e a quattro istituti del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Le attività di ricerca, hanno interessato organismi nazionali e internazionali, come il Consiglio Oleicolo Internazionale, le Banche mondiali del germoplasma olivicolo, associazioni di agricoltori e autorità fitosanitarie a tutti i livelli.
Obiettivo del progetto è stato quello di raccogliere e determinare il profilo genetico di circa 3.000 tipologie di olivo a livello mondiale, allo scopo di analizzare e identificare il pool di varietà e genotipi su cui concentrare le attività di fenotipizzazione per la risposta a Xylella fastidiosa. La ricerca ha dato come risultato indiretto, la creazione di un database mondiale, il primo, di genotipi di olivo classificati secondo marcatori comuni. Tale raccolta dati, consentirà di collezionare ulteriori caratteristiche agronomiche e produttive degli ulivi in uno con la loro resistenza agli stress climatici o all’infestazione di parassiti.
La conoscenza e lo studio di queste “caratteristiche” accelereranno i processi di selezione e incrocio vegetale, onde poter ottenere piante più “resilienti” e meno suscettibili agli stress ambientali e agli attacchi di patogeni e parassiti.
Al termine della presentazione, la condotta Slow Food ha guidato i partecipanti in un assaggio di squisitezze dolci e salate a base di olio extravergine di oliva. Tutte preparate dalle mani del maestro pasticciere Luca Terrazzano della pasticceria e gelateria Luisè di Vitulazio (CE).
Di pregevole finezza e delicatezza, il croccante di pane con farina di cece di Teano, Presidio Slow Food Masseria Gliottone. Sul fondo un tappo di crema di cece e olio evo, Presidio Olivi Secolari Masseria Gliottone.
Abbiamo chiesto alla sidicina Maurizia Gliottone dell’omonima Masseria il significato di questo incontro, che ha coinvolto anche le sue piante.
“Tuteliamo con amore la biodiversità locale con un campione unico e raro nel suo genere che attualmente è attenzionato/studiato. Questo importante progetto è un nuovo traguardo per la conoscenza e la valorizzazione dei nostri olivi, in quanto rappresenta un’importante occasione per contribuire alla ricerca contro la Xylella e per approfondire la conoscenza del patrimonio genetico dei nostri olivi, così da adottare pratiche agronomiche più mirate, efficaci e sostenibili. Siamo entusiasti dei primi risultati e curiosi di scoprire i prossimi sviluppi”.
Luciano Passariello




QUANDO L’ULIVO INCONTRA LA RICERCA.
LAUREA IN FAMIGLIA: FELICE FESTEGGIA.
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