È tempo di elezioni regionali. Questa volta. Poi per marzo o aprile è previsto il referendum per la separazione delle carriere dei giudici. E qui siamo nell’ordine dei grandi sistemi….. Ma, noi che ci vorremmo accontentare del minimo sindacale di una vita decorosa, dignitosa ed al passo con i tempi nella nostra Città che ci ha dato le origini, la nobiltà storica e culturale, “a che Santo dobbiamo votarci” per liberarci da questa maledizione, da questa epidemia che la stanno inesauribilmente spegnendo giorno dopo giorno? E, visto che nemmeno la “medicina” del voto popolare riesce a liberarsi da certi bubboni pestiferi (chi è causa del proprio male, pianga se stesso), non ci resta che affidarci ad Alberto Maggi, storico che analizza il ricorso ai Santi per rimediare ai malanni delle popolazioni.
Ecco un elenco di Maggi: “Non c’è organo del corpo o disturbo fisico che non abbia il suo santo protettore. Per le malattie o i semplici malesseri la scelta è ampia: si va da Sant’Apollonia che protegge dal mal di denti a San Firmino per i reumatismi, mentre per la vista la più popolare è indubbiamente Santa Lucia. Chi soffre di intestino si affida a Sant’Erasmo di Formia e chi patisce per le emorroidi non è lasciato senza protezione: basta che invochi San Fiacrio. Se per la dissenteria si può implorare San Guido di Anderlecht, agli stitici pensa San Pellegrino da Milano. Hanno un santo protettore persino i depressi, anzi, essendo questi in crescita, ne hanno un buon numero, cominciando nientemeno che da un Arcangelo, San Raffaele, seguito da Santa Filomena e Santa Margherita di Cortona, da San Louis Martin (padre di Santa Teresa di Lisieux) e dalla leggendaria Santa Dinfna. Siccome nessuno può essere lasciato fuori, la Chiesa non ha voluto fare un torto ai ladri e ai briganti, che hanno ben tre santi dalla loro parte (e forse per questo prosperano): San Disma (il “buon ladrone” crocifisso con Gesù, Lc 23,39-43), San Teodoro di Amasea e San Nicolò. Anche le prostitute, ma solo se pentite, hanno una santa protettrice, Maria Egiziaca, mentre le nubili per trovare marito possono invocare il Patrono delle zitelle, san Pasquale Baylon, con questa orazione: “San Pasquale Baylonne, protettore delle donne, fammi trovare marito, bianco, rosso e colorito, come te, tale quale, o glorioso san Pasquale!”. Perfino gli omosessuali hanno i loro patroni, i santi Sergio e Bacco, che prima di subire il martirio furono costretti a vestirsi da donna per sottolineare la loro relazione amorosa. A questi si è aggiunto di recente, anche se non ufficializzato dalla Chiesa, San Sebastiano martire, diventato così popolare da oscurare la fama degli altri due. E c’è chi continua a dire che non si sa più a che santo votarsi!”
Ecco, grazie al Alberto Maggi, finalmente possiamo provare a lenire i nostri malanni, noi, almeno, che amiamo Teano. Così, sappiamo che, a causa delle puntuali ed incresciose interruzioni di erogazione dell’acqua pubblica, siamo assaliti da forti dolori intestinali, possiamo tranquillamente rivolgerci a Sant’Erasmo da Formia; mentre, quando siamo ululanti a causa delle emorroidi infiammate dagli stratosferici aumenti di bollette per il consumo di acqua, non abbiamo che pregare San Fiacrio; mentre, quando passeggiamo lungo Viale Italia e ci imbattiamo in una trincea di paletti appuntiti, residuato bellico della guerra 1915-18, colti da una irrefrenabile e puzzolente dissenteria, altro non possiamo fare che inginocchiarci e pregare San Guido di Anderlecht; la dissenteria, così, sparisce immediatamente lasciando il posto ad una imbarazzante stitichezza provocata da quella ignobile colonnina posta in Piazza Duomo e che, per la qual cosa, la stitichezza, dobbiamo immediatamente accendere un cero a San Pellegrino da Milano; naturalmente tutti questi sintomi insopportabili, non possono che gettare in depressione i Concittadini di Teano, per la qual cosa, vista la massiccia dose, essi non possono che rivolgersi all’Arcangelo San Raffaele, seguito da Santa Filomena e Santa Margherita di Cortona, da San Louis Martin (padre di Santa Teresa di Lisieux) e dalla leggendaria Santa Dinfna; infine, e non meno disgustosa, è l’allergia alle prostitute, di cui l’agone politico locale a tutto tondo è indubbiamente stracolmo, perciò, il rimedio è un lunghissimo rosario a Santa Maria Egiziaca. “Siccome nessuno può essere lasciato fuori, afferma Maggi, la Chiesa non ha voluto fare un torto ai ladri e ai briganti, che hanno ben tre santi dalla loro parte (e forse per questo prosperano): San Disma (il “buon ladrone” crocifisso con Gesù, Lc 23,39-43), San Teodoro di Amasea e San Nicolò”. Capitolo a parte, quindi, meritano le preghiere e le suppliche a questi ultimi. Infatti, senza andare troppo per il sottile, a Teano pullula un esercito di ladroni che si distingue in quelli che rubano un cospicuo “reddito di cittadinanza” senza nulla produrre; ladroni della buona fede, delle aspettative e della dignità di una intera Cittadinanza. Di contro, sono molto generosi in saccenza, spocchia e mancanza di umiltà. E che mai, convinti nella loro ignoranza, si cospargono il capo di cenere!
Pasquale Di Benedetto

A CHE SANTO DOBBIAMO VOTARCI?
A CHE SANTO DOBBIAMO VOTARCI?
L’UNO E L’ALTRO O L’UNO E’ L’ALTRO? 
