Il nostro giornale dedica un approfondimento alla situazione politica locale nel Comune di Teano. Non ci limiteremo a raccontare la sfida tra i candidati presidenti, ma analizzeremo nel dettaglio tutti i partiti politici e le liste civiche collegate al presidente, evidenziando il loro peso sul territorio e il ruolo che potranno giocare nel determinare il risultato finale. Oggi è il turno del Partito Democratico.
Il PD casertano si avvicina alle regionali con profonde divisioni interne tra le aree riconducibili a Susanna Camusso e Pina Picierno, divisioni che rischiano di indebolire la compattezza del partito. La gestione del commissariamento da parte della Camusso ha infatti generato forti polemiche: la sua linea di rinnovamento, con l’inserimento di giovani e volti nuovi, ha escluso figure storiche come Massimo Schiavone, suscitando la reazione dell’europarlamentare Picierno, che ne ha persino chiesto le dimissioni.
Questa contrapposizione ha reso evidente la spaccatura tra chi vuole un PD più “nuovo” e chi, invece, difende la continuità con i militanti e i dirigenti che hanno sostenuto il partito negli anni.
A Teano lo scenario è ancora più divisivo. La candidatura di Pierluigi Landolfi al Consiglio regionale della Campania non rappresenta soltanto un sogno infranto per la città, ma un atto politico che rischia di destabilizzare l’intera amministrazione locale e di amplificare le fratture già profonde nel PD casertano.
Landolfi ha scelto di candidarsi pur sapendo di non avere reali possibilità di elezione. È certo che otterrà a Teano un pacchetto consistente di voti, ma questi non basteranno: il seggio appare ormai come una corsa a due tra Camilla Sgambato e Villano, mentre i pronostici vedono emergere con forza Antonello Bonacci, ex segretario comunale di Teano e amico strettissimo della famiglia Scoglio. La candidatura di Landolfi sembra dunque più un gesto dettato da ambizione personale che parte di un progetto politico solido, con l’effetto di indebolire l’amministrazione locale e complicare i rapporti con gli altri candidati.
A rendere il quadro ancora più esplosivo è la contrapposizione interna al PD:
- Susanna Camusso, commissaria provinciale ed ex sindacalista, ha imposto una linea di rinnovamento, favorendo candidature giovani e meno radicate nel territorio.
- Pina Picierno, europarlamentare, ha invece difeso la continuità con chi ha sostenuto il partito negli anni, come Massimo Schiavone, escluso dalle liste in modo brusco.
- La Picierno ha denunciato la gestione “autoritaria” della Camusso, arrivando a chiederne le dimissioni e trasformando la vicenda in una vera e propria resa dei conti politica.
Per Teano, avere un candidato locale alle regionali era un obiettivo storico. Ma il modo in cui Landolfi ha imposto la propria candidatura ha trasformato quel sogno in un ostacolo: invece di unire la comunità, l’ha divisa, escludendo cittadini e forze politiche non vicine al PD. La città si ritrova così spettatrice di una candidatura che non offre reali prospettive, ma solo tensioni e illusioni, mentre il PD casertano recita un copione da “premio Oscar” fatto di personalismi e guerre interne.
La candidatura di Landolfi e la diatriba Camusso–Picierno rappresentano il simbolo di una politica che preferisce l’atto simbolico alla sostanza, la visibilità personale al consenso collettivo. Un gioco di potere che, lungi dal rafforzare Teano e il PD, rischia di indebolirli ulteriormente, lasciando l’amministrazione in balia di equilibri fragili e cittadini disillusi.
La Redazione

PIERLUIGI LANDOLFI E IL PD CASERTANO: TRA AMBIZIONI PERSONALI E GUERRE INTERNE.
PIERLUIGI LANDOLFI E IL PD CASERTANO: TRA AMBIZIONI PERSONALI E GUERRE INTERNE. 
