L’idea per questo mese, è provare a commentare un fotomontaggio: un’immagine di un panorama Teano, visto da una finestra immaginaria. Una di quelle finestre, con le tapparelle non completamente abbassate. Di quelle che consentono, a chi sta dentro, di guardare fuori attraverso le fessure, ed al tempo stesso di essere comunque visti dall’esterno. Un panorama mozzafiato, contrastato dallo sguardo malinconico di un uomo che, appoggiato con la testa all’infisso di quella finestra, butta l’occhio su quella che un tempo è stata la sua giovinezza.
Dalla radio, arriva a darci un aiuto Tonino Cardamone di "Made in Sud". Quelle persiane, magicamente, si abbassano del tutto. Rimane solo un timido raggio di sole che, con un pennello, scrive nell’aria: "Dice … ma che dice? … e so’ d’accordo … e che t’aggia dicere? … che te pozze dicere? … e che to ddico a ffà ? ". E’ il fortunato tormentone dell’attore e cabarettista napoletano Paolo Caiazzo.
Tutti sanno; tutti vedono; tutti ascoltano. Ma mai nessuno sa niente! Lentamente rialziamo quelle tapparelle per guardare meglio. Per strada, i bimbi con i grembiulini colorati, stringendo la mano delle loro mamme, stanno facendo presto ritorno a casa. E’ quasi ora di pranzo, e quei bimbi stanno rientrando per mangiare. Pensandoci bene, effettivamente, i tre mesi estivi non sono stati sufficienti per far trovare loro una mensa pronta alla riapertura del nuovo anno scolastico. Ma è sempre stato così, e quasi ci ammoniscono, per aver tentato di capirci qualcosa. Dice … ma che dice? …
Quella finestra è ormai aperta in tutto il suo splendore. Con lo sguardo, riusciamo ad arrivare fino all’infinito. Socchiudiamo gli occhi per mettere meglio a fuoco. In lontananza, scorgiamo le scalette che costeggiano quello che un tempo era l’ospedale. Ormai, nessuno più le sale. Nessuno più le scende. Sono transennate. Due cartelli vietano l’ingresso ai non addetti ai lavori per caduta materiali dall’alto. Quanto ci vorrà per riaprirle ? … e so’ d’accordo …
Sul gruppo facebook, è stato postato qualcosa di nuovo. Andiamo a curiosare, e scopriamo che è l’ennesimo sfogo. "Per un teanese girare per i paesi del circondario è mortificante. Roccamonfina, Sessa Aurunca, Sparanise, Caianello, Riardo, Calvi, Vairano sembrano appartenere ad un’altra realtà. Teano ormai ha abdicato al ruolo che occupava ancora qualche decennio fa, e recuperare il tempo perduto sembra impossibile. Ma anche la qualità della vita appare diversa. L’unica consolazione è l’impegno che le associazioni teanesi e le pro-loco mettono nel non far spegnere la fiammella della speranza e dell’orgoglio dell’appartenenza". … e che t’aggia dicere? …
Dalle pagine on line del giornale, qualche consigliere della minoranza prova a pungere, promettendo battaglia sulla questione della mensa scolastica, sottolineando che questa amministrazione si preoccupa di adeguare le tariffe dei contributi ai singoli servizi, dimenticando di erogarli. Di rimando, dalle medesime pagine sul web, l’assessore esterno al bilancio, ad un articolo del nostro giornale dal titolo "Un bilancio preventivo tormentato", a sua ragione, reagisce, precisa, sottolinea, sentenzia e ammonisce "… ormai quotidiane pretestuose illazioni sull’operato dell’Amministrazione, del resto risultano essere quasi fisiologiche e spesso causa di sorrisi …" … che te pozze dicere?…
Le associazioni locali continuano nell’arduo compito di "non far spegnere la fiammella della speranza e dell’orgoglio dell’appartenenza". Chi di speranza vive, disperato muore. … e che to ddico a ffà ?
Come direbbe il buon Cardamone, ‘a capa mia, n’è bon !
Luciano Passariello