La libertas philosophandi , quella per cui Gesù muore sulla croce, Socrate beve la cicuta, Spinoza viene scomunicato e Giordano Bruno brucia a Campo Dei Fiori, resta l’essenza di ogni possibile rivoluzione, eppure ha smesso di essere un valore, perde la sua autoritas sapienziale, sussunta dalla potenza del più forte. Il libero pensiero è ormai un tema di retroguardia , nessuno più si avvede che coltivare lo spirito critico, usando i codici del razionale tramandatici dalla grecità, è benessere personale, pieno sviluppo della persona umana , che,nell’uso della propria intelligenza , eleva l’immanenza del suo esserci per la morte, verso una trascendenza che gli è propria , in risposta a quel plus pulsionale che sposta l’uomo dal suo essere ente di natura alla sua straordinarietà. Questo è certo complessità, termine oggi bandito in favore di una semplificazione che sta azzerando i codici dell’intelligenza umana, quel razionale inoltrepassabile, di cui Edipo lascia memoria 2500 anni fa. Se rinunciamo alla complessità rinunciamo a noi stessi. Ci diciamo postideologici, come non fosse più possibile difendere un’idea. Abbiamo consegnato le menti più giovani agli influencer , che hanno vita facile, sono uno dei tanti mezzi che il capitalismo moderno usa per appassionare i giovani a un consumo fine a sé stesso. Le idee che dominano circolano su una corsia preferenziale, tracciata da un convitato di pietra di cui neanche avvertiamo più il disagio , scagionati dall’occulta presenza. Stanare la nostra ipocrisia, per poterci servire completamente della nostra intelligenza, è forse il compito più difficile dell’uomo che tende a una vera edificazione della propria vita. Ma cos’è un uomo quando non è questo progetto? Siamo la società che considera il potere superiore al diritto, e ci sembra anche logico. Del resto è la stessa legge di gravità a dirci che siamo obbedienza. Orson Scott Card, scrittore statunitense di fantasy(ma neanche troppo), scrive “ Se i porci potessero votare, l’uomo del secchio della brodaglia sarebbe eletto capo porcile ogni volta, non importa quante macellazioni compia sul posto “. Veramente vogliamo essere questo? Ci è possibile giustificare qualsiasi comportamento di chi ci governa ? Solo perché ha vinto le elezioni ? E’ da tempo che la politica non è più il luogo delle decisioni, se qualcuno avesse dubbi, basta vedere la retromarcia di Trump sui dazi: ha chiaramente mostrato che il re è nudo. L’economico ha vinto sul politico. Marcuse, come tutta l’anarchica Scuola di Francoforte, alla luce dell’ideale rivoluzionario di una umanità futura, libera e disalienata, ci allarmava sulla nuova faccia del capitalismo disumanizzante , nel 1923 scrive “ E’ un fenomeno totalitaristico, che per imporsi non ha bisogno della violenza, opera attraverso il comfort, il divertimento, uno pseudo benessere che chiede in cambio la consegna della nostra vera intelligenza “, senza diritto di revoca : il consenso è informato. Marcuse pensava che noi europei avessimo abbastanza anticorpi per superare tutto questo , ma forse era solo un ottimista . La ricchezza prodotta, fine a sé stessa, genera mostri, decostruisce la psiche, fa accontentare di quel che c’è , perché sembra essere tutto a chi crede di avere tutto. Lo spirito critico, il pensiero vero, serve a chi vuole protestare, a chi non si sente riconosciuto. Il ricco si riconosce nei suoi oggetti di lusso, è sicuro che il lusso sia tutto ciò che può comprare col suo denaro. Noi eravamo convinti che fosse l’esatto contrario. Che lusso volesse dire avere ancora i genitori, essere felici, poter giocare con i propri figli, insomma tutte quelle cose che nessuna moneta potrà mai comprare: era tutto sbagliato? Era possibile solo in un mondo ideale? Di fatto il mercato sembra conoscere i nostri figli meglio di noi, agli influencer basta farsi vedere con il loro cappellino logato perché in un attimo diventi l’oggetto più desiderato da milioni di giovani. Gestiscono un potenziale enorme sul controllo delle giovani menti , avrebbero potuto usarlo per rendere virale la cultura : Dostoevskij, Tolstoj, Shakespeare ,invece delle ciabatte firmate. Ma forse ogni società ha quello che si merita . Il “com’è” vince sul come dovrebbe essere e questo è un fatto incontrovertibile. Viviamo di fede nel dato che chiamiamo scienza , attribuendole valore di verità , mentre è solo persuasione condivisa che lo sia. La fede in Dio ci è sembrata arbitraria, siamo in piena secolarizzazione, ma lo stesso atteggiamento fideistico non lo abbiamo affatto rinnegato , nessuno si sognerebbe di discutere la sacralità del mercato e dei suoi capitali. Gli investitori lo hanno ricordato a Trump, costringendolo a congelare i dazi a lui tanto cari. Figuriamoci discutere il sistema tecnico scientifico : la nuova religione del pianeta terra, il moderno oppio dei popoli , poco importa se non offre più orizzonti di salvezza, ci accontentiamo della sua promessa di felicità : ipotetica, probabilistica, statistica, figlia dell’aristotelico schema dell’atto e della potenza del libro nono della metafisica . Chi pensa che la filosofia sia servita a poco sbaglia, l’irrazionale del nostro tempo viene da lontano. Nietzsche parla per primo dell’ospite inquietante dell’900 , ma il nichilismo è una ricaduta del pensiero greco che non è riuscito veramente a salvare il mondo dal nulla parmenideo. Il metodo tecnico scientifico moderno, ha radici nella Grecia dei padri del pensiero: della filosofia non va fatta un’apologia, ne va soltanto riconosciuto il fondamento della prassi umana, che la rende imprescindibile . La sua radicalità, mostra come il concreto sia tale solo in virtù della sua dialettica con un astratto che gli coappartiene, in una relazione necessaria. Se rinunciamo a questo, rinunciamo alla potenzialità del nostro intelligere. Tutti sanno che la scienza è aristotelica ,certo non vuol dire poter imputare ad Aristotele l’arbitrarietà della nuova tecnica che guida la scienza. E’ un sistema che invade tutte le categorie umane, è oramai l’unico aspetto a legittimare le società moderne. Il pensiero vero, frutto di una dialettica, vista come strumento per oltreppassare gli opposti del positivo e del negativo ,in una sintesi che ne salvi l’aspetto veritativo, quindi i fondamenti ontologici dell’essere, non sembra avere più alcun ruolo in un mondo che si avvale solo del far di conto, per cui è ben sufficiente un intelletto astratto. Sono i poteri forti a dominare il tempo a noi coevo e lo fanno proprio in virtù di quella forza che nessuna sintesi filosofica, di risoluzione al superamento dell’errore ,potrebbe mai giustificare , neanche come razionale, figuriamoci come giusta o virtuosa. La parola chiave dei giorni nostri è RIARMO, continuano a ripeterci come un mantra che la pace costa. Gino Strada, diceva che non esiste la guerra giusta, che la tragedia delle vittime è la sola verità della guerra, che va debellata così com’è successo con la schiavitù. La parola riarmo non dice che quelle armi peseranno sulla costruzione del futuro dei nostri figli, non dice che saranno loro a doverle usare e che bene che gli vada saranno solo le loro mani a sporcarsi di sangue. Intelligenza selettiva, vuol dire mancante di un pezzo ,vuol dire non sufficiente ontologicamente , quindi nel suo essere originario, nella sua essenza. In un mondo che crede di poter fare a meno della legge dell’essere, che liquida la filosofia come chiacchiera colta, la menzogna diventa un facile strumento politico, e un popolo così messo è facilmente manipolabile. Si ammazzano bambini, si fa business con la malattia, si smantella la scuola, si nega il benessere a un enorme pezzo di mondo e nessuno ne vede l’aberrazione; tutto l’assurdo passa da un tritacarne che lo pone in essere come necessario , perlomeno a un Occidente che non ha alcuna intenzione di mollare nessuna delle caselle conquistate ,proprio come nel gioco dell’oca, solo che qui i dadi sono truccati. I giochi della geopolitica sono il nuovo Business di un capitalismo fallace per struttura concettuale ,che dopo aver globalizzato l’intero globo terracqueo, annusa la possibilità di un futuro di rinnovato successo economico nelle guerre. Il vero e il falso sono difficili da individuare se rinunciamo alla filosofia, al pensiero vero, alla complessità semantica : resta la parola con la sua insufficienza ontologica, non essendo la COSA in sé, ma solo il tentativo di dirla. Nessuno ci spiega che la Leonardo Spa, che opera nel campo della difesa e della sicurezza nazionale, dopo la guerra in Ucraina ha aumentato il suo utile del 400%. Roberto Cingolani, già ministro del governo Draghi, ma soprattutto amministratore delegato di Leonardo, col giornalista che gli chiedeva conto dell’utile quintuplicato in pochi mesi, grazie alla guerra in Europa, si è speso non senza difficoltà a far passare la cosa come casuale, con un linguaggio tecnico che non è bastato a qualificare l’affare come qualcosa di moralmente sostenibile. Si sta spingendo su un allarme che non c’è, Putin non ha puntato i suoi S 400 sul Vaticano. Contando su una memoria selettiva si tenta di rimuovere la consapevolezza della potenza dell’arsenale atomico russo ,che vanta ben 5000 testate nucleari attive, contro il quale i nostri fantomatici carri armati, senza voler essere malpensanti, apparirebbero quantomeno un ‘ingenuità imperdonabile. Lo stesso ministro della difesa Guido Crosetto, già in tempi non sospetti , ha incassato dalla Leonardo 619 mila euro in consulenze. Dal 2014 lavora proprio nel settore della difesa ; diventa presidente dell’ AIDD, dove oggi ha di certo molti amici. Conflitto d’interesse? Si potrebbe rispondere che non c’è alcun conflitto tra uno stato cliente di Crosetto imprenditore e un ruolo istituzionale nello stesso settore della lobby di riferimento. A pensar male si fa peccato, ma è difficile che non s’indovina. Tra le aziende satelliti dell’AIDD c’è una certa Drass Galeazzi srl, che ha tra i soci il figlio 25enne del fondatore di Fratelli D’Italia , che poco tempo fa ha versato una ingente somma al partito di maggioranza. Magari tutti faranno al meglio il loro lavoro, ma dubitare che non ci sia anche un riguardo all’arricchimento personale è gioco forza della mente che ha le giuste istruzioni d’uso per avvalersi del proprio intelligere. Cosa assai difficile anche per le menti più integre, lo abbiamo visto col discorso di Mattarella, che equiparava Putin al terzo Reich ,dimenticando che gli alleati della Germania nazista, in quella guerra ,eravamo noi, l’Unione Sovietica ha registrato 27 milioni di morti, un numero impronunciabile. Gli stessi studenti universitari che tentano di leggere il massacro che sta compiendo Netanyahu come piano espansionistico, sono tacciati di antisemitismo e in America persino minacciati di espulsione dagli atenei, solo perché provano a pensare con la loro testa , perché non allineati a un sistema che in nome della democrazia sacrifica vittime innocenti ,in un totale analfabetismo sentimentale .E cosa dire della piaga civile delle università telematiche , che vendono lauree per qualche migliaia di euro, come fosse la cosa più legittima del mondo, alla faccia di tutti i ragazzi che con sacrificio e dedizione si privano di un pezzo dei loro anni più belli , per la tanto agognata pergamena, per poi vedersi soffiare il futuro da chi arriva prima , non importa in che modo. La democrazia funziona solo se le persone che vanno a votare sono ben informate. I soldi per le armi sono un sacrificio che chiediamo alle nuove generazioni , che da tempo soccombono a una vergognosa insignificanza sociale. Non potremmo investire per il loro futuro spendendo in armi e nemmeno le armi possono essere l’unico modo per poter assicurare loro, un futuro, è un ossimoro . Se oggi gli influencer si chiamano Chiara Ferragni, o Kim Kardashian , un motivo ci sarà. L’Italia è il paese del Rinascimento, degli umanisti, allora gli influencer erano Petrarca, Boccaccio, l’Alberti, il Campanella, lo stesso Shakespeare si è lasciato ispirare dalla bellezza della nostra cultura. I nostri giovani che hanno incontrato il grande Leopardi nella didattica scolastica ne ricordano perlopiù il pessimismo. Pochi si avvedono della sua potenza poetica, della forza con cui dice alle generazioni a venire “ non accontentatevi dell’ovvio, non imitate, non emulate nessuno, siate creatori del vostro modo di abitare il mondo, rinunciate a ciò che vi viene offerto come verità già data “. Solo così il naufragar ci può essere dolce. La logica formale può portarci solo da A a B, l’Immaginazione ci porterà dappertutto. L’Italia non è nata dalla politica, dalla guerra, da un matrimonio dinastico, da un trattato diplomatico. E’ nata dalla cultura, dal senso del sublime , quello che Kant descrive come l’unica morale possibile. E’ nata dalla Commedia di Dante, che è Divina proprio perché canta quel tipo di bellezza e non perché cerca Dio. Emanuele Severino , di cui cito spesso il pensiero , senza fargli vanto , perché per poterlo fare occorre un’autorevolezza che non ho , mi ha insegnato che Dante non canta per lodare Dio , ma loda Dio per cantare. Per cantare di quella bellezza in cui tutti noi possiamo riconoscerci, e che dovremmo rivendicare come patrimonio genetico, invece che umiliarla in nome di una politica di turno , che da troppo anni ha smesso di essere etica , dimenticando che la nostra estetica ereditata per DNA culturale, non può essere sganciata dall’etica : come succede per ogni verità la forma e il contenuto sono distinti ma non separati. Siamo gli eredi di un canto antico che sa di bellezza e di meraviglia non possiamo che ripudiare tutto ciò che la minaccia, non tanto perché scritto nella nostra Costituzione, quanto per una nostra cifra stilistica, a cui ci obbliga la bellezza della nostra struttura originaria. Quella stessa che ci partecipa della legge dell’essere: per cui il Tutto non può fare a meno di noi per essere tale.. Questo la nostra intelligenza lo sa. Era Einstein a dire che la logica ci porta solo da A a B, la storia sulla verità del fondamento non è elucubrazione filosofica , come potrebbe sembrare, è ciò che ci aiuta a trovare quella spinta all’immaginazione per poter andare dappertutto, ma senza mai perdere noi stessi , è lì che troviamo il coraggio per usare la nostra intelligenza ,senza alcuna riduzione , in quella totalità che gli è propria. Essere veramente liberi è faticoso, non tanto per gli spazi di pensiero che ci sottrae la contingenza , quanto per quelli a cui rinunciamo volontariamente, pur di evitare l’incontro con la nostra ipocrisia . Lo stesso linguaggio per quanto aulico possa essere , non aiuta nella ricerca del vero ,non potrà essere mai la luna, ma solo il dito che la indica, perché la VERITA’ E’ OLTRE OGNI DIRE. Il pensiero vero resta il fondamento per poter edificare lo spazio ma anche il tempo che ci è dato , serve a muovere un’azione giusta che determina comportamenti, che ripetuti creano l’habitat. Fare un passo trasforma il mondo, ci serve a diventare chi siamo già da sempre, lo dice Aristotele nel 384 a.c. ,e che sia arrivato fino a noi escluderei sia un fatto congiunturale, credo sia più saggio ascriverlo a quella verità che nella sua radicalità non può che essere universale. Noi Occidentali siamo 9 volte in meno al resto del mondo e consumiamo 9 volte di più. Ognuno di noi pesa sul pianeta terra l’equivalente di 80 persone che non appartengono al ricco Occidente. E’ insostenibile, la nuova geopolitica che si gioca a colpi di guerra vera non soltanto economica, tenta di preservare questa supremazia ingiustificabile; questo vede l’intelligenza se proviamo a usarla senza timore reverenziale verso la nostra coscienza. L’ingiustizia della storia Americana, paese guida dell’intero Occidente, non nasce con Trump,ma nel 1492 con lo sterminio di 100 milioni di Indiani d’America ,un quarto della popolazione mondiale di allora . La stessa civile Europa ,in particolare la Francia e l’Inghilterra hanno ancora oggi colonie in tutto il mondo , gli stessi Stati Uniti erano una colonia Inglese, fino alla guerra d’Indipendenza. Mentre Macron si indignava sulla storia dell’invaso e dell’invasore dell’Ucraina, la Francia continua a possedere tantissimi territori africani, ma anche in altri continenti ,spesso assoggettando il popoli a regimi autoritari. L ‘intelligenza selettiva fa puntare il dito su chi fa le stesse cose perpetuate da noi, senza sentirne il minimo disagio. E’ inaccettabile :Trump che rivendica la proprietà del Canada, o della Groenlandia non ha atteggiamenti manicomiali, come detterebbe il buon senso ,( con tutti i suoi limiti) ma fa cose che la prepotenza occidentale si è concessa da sempre, magari con uno stile diverso, che mai potrebbe giustificarne la prassi. Hitler stesso, dirà che si ispirerà alle politiche razziali americane . L’America non è forse mai stata quel modello esemplare di democrazia il cui vanto ha riempito i libri di tutta la storia moderna occidentale, nonostante contenesse l ‘apartheid, un regime di segregazione raziale , che non ha mai avuto , tranne che dalla cinematografia, la stessa non accettazione empatica , suscitata dalla Shoah nel resto del mondo. Oggi l’unico paradigma per interpretare la realtà è forse quello economico, anche perché resta fuor di retorica. L’America vuole mantenere il suo tenore di vita, minacciato dai nuovi assetti mondiali, e pare voglia farlo a spese dell’Europa. Un’Europa che mente spudoratamente sulla storia dell’invaso e del l’invasore ,perlomeno sulla genesi, e che parla di riarmo nonostante spenda già il 38% in più di spese militari: Dietro i giochi dei valori, della libertà, del paese sovrano, dei confini inviolabili ci sono gli affari, i nuovi business, il nuovo volto del capitalismo, che non potrà mai essere bene comune ma solo profitto sempre più privato e sempre meno giustificabile ,ma anche solo razionalmente, senza bisogno di scomodare la morale. Come un sano intelligere potrebbe giustificare le circa 15000 bombe atomiche prodotte da un mondo che si dice civile, quando per distruggere la terra ne basterebbero appena una cinquantina. La vera intelligenza non accetta riduzione, vuole la totalità. Questo richiede un grande sforzo, è difficile mettersi a nudo ,in ballo c’è la stima per noi stessi, il nostro piacerci. Nell’Era dell’A.I. (intelligenza artificiale),il rischio sarà quello di omologarci a questo nuovo modello di ogni forma umana, che invaderà tutte le categorie della nostra vita ,fino a sussumere la nostra empatia, mentre noi ne imiteremo il suo non poter disobbedire, la sua mancanza di libertà. Le nostre imperfezioni vengono dal nostro essere liberi, se diventiamo un ARTIFICIO ,emulando il nuovo modello d’intelligenza ( A.I.), il nostro destino è segnato, non c’è da fare i profeti. Usiamola questa intelligenza, fino a poter vedere che l’Uno non è insieme anche l’altro ,è ciò che hanno fatto tutte le figure cristologiche della storia umana, quelle che per quanto divisive sono universalmente riconosciute per grandezza intellettuale, ancora prima che per la questione morale , serviamocene fino n fondo, almeno per quel tanto che ci verrà ancora concesso. I grandi cambiamenti sono sempre quelli a cui non siamo preparati ,ma è proprio lì il nostro vantaggio: l’umano sa cos’è l’imprevisto, l’artificio no .
ANNA FERRARO