In questi giorni si sta assistendo ad un botta e risposta, sia sui Social Network che ormai per molti è diventato un mezzo di comunicazione ufficiale con la cittadinanza, che sui giornali locali, tra il sindaco D’Andrea e gli ex consiglieri di maggioranza Magellano e Compagnone.
Questi ultimi infatti hanno da pochi giorni ritenuto opportuno staccarsi dal gruppo di maggioranza e costituire un gruppo autonomo chiamato “Prima Teano”, in seguito ad alcuni avvenimenti che sono stati considerati gravi al punto da condurre i due consiglieri a separarsi definitivamente dal gruppo di maggioranza di cui facevano parte.
Dura è stata la reazione del sindaco che non ha accettato la secessione interna di parte del suo gruppo e li ha definitivamente dichiarati fuori dalla maggioranza, senza se e senza ma.
Ma cerchiamo di capire cosa sia successo e perché si sta arrivando a questa situazione di crisi interna, che sta comportando ulteriori problemi all’attuale governo comunale.
Qualche settimana fa il sindaco D’Andrea ha fatto un appello pubblico all’amministrazione tutta per favorire la cooperazione tra maggioranza e minoranza al fine di raggiungere qualche risultato tangibile, data la situazione precaria in cui versa la città.
Ma come può un sindaco, che dovrebbe rappresentare il leader indiscusso della maggioranza consiliare, fare un appello alla minoranza, quando non riesce neanche a tenere compatto il proprio gruppo di appartenenza?
Viene spontanea a questo punto una riflessione: c’è una grossa differenza tra l’essere un capo e l’essere un leader.
Ebbene si, nonostante possano apparire quasi due concetti interscambiabili, ci sono fondamentali differenze che separano e diversificano il capo dal leader.
Chiunque può essere un capo: il concetto di “capo” rappresenta una posizione posta al di sopra delle altre. Un capo è colui che viene messo sopra ad altre persone e che dovrebbe comandarle, gestirle, coordinarle. Si trova in quella posizione per svariati motivi: perché scelto tra le persone che costituiscono il suo gruppo in quanto ritenuto il migliore, per imposizione di un altro capo più capo di lui o perché convince con favole e promesse di un futuro migliore gli altri componenti del gruppo che ingenuamente lo eleggono capo.
Poi c’è il leader: il leader è una persona che con il proprio carisma, le proprie capacità e il proprio acume, diventa spontaneamente e indiscutibilmente il capo di un gruppo. Il rispetto e la fiducia che le persone hanno nei riguardi del proprio leader fa sì che la cooperazione e il lavoro di squadra raggiunga livelli massimi: tutti si muovono in simbiosi sotto la guida sicura del leader.
Sicuramente un leader è un capo, ma un capo non sempre è un leader.
Nel nostro caso: può il sindaco, che perde pezzi della propria maggioranza senza rendersene conto, essere considerato un leader?
Un leader ha bisogno di fare appelli alla collaborazione imbeccando negativamente ed accusando chi non lo fa di sciacallaggio ?
Piuttosto appare più verosimile considerare dei leader i due consiglieri Magellano e Compagnone, che autonomamente e con tutti i rischi delle conseguenze negative, che già sono state preannunciate dal sindaco,hanno deciso per sé cosa fosse giusto. Hanno deciso di separarsi da un gruppo che non ha raggiunto i risultati sperati per la nostra città, che non ha neanche votato per permettere ad una nostra concittadina di far parte del consiglio provinciale.
Non rendendosi conto dell’opportunità che così si è data a Teano, opportunità che anche in quel caso è stata colta dai due consiglieri, che dichiaratamente hanno votato per la dott.ssa Frasca affinché potesse entrare a far parte del consiglio provinciale, contrariamente a quanto fatto dal resto della maggioranza.
Cosa farebbe un vero leader in questo caso? Cercherebbe di riconquistare parte della squadra persa o subirebbe le decisioni altrui? Premettendo che un vero leader non avrebbe mai perso membri della propria squadra, sicuramente davanti a questa situazione cercherebbe di capirne i motivi, riguarderebbe le azioni fatte per capire dove vi sia stato l’errore che ha portato alla situazione attuale.
Invece il sindaco ha preferito estromettere completamente i due consiglieri dalla maggioranza, con parole di fuoco, criticando tutto il lavoro svolto dai due giuda e difendendo clementemente il proprio operato.
“ Se non sei con me sei contro di me” dovrebbe essere il suo motto.
Il nostro augurio ai due coraggiosi consiglieri è di continuare per la propria strada e ragionare seguendo il proprio progetto politico, mentre al sindaco, per il bene di Teano che versa in situazioni sempre più disperate, di essere meno presuntuoso , di scendere dal trono , di rimboccarsi le maniche cercando di trovare il tempo per lavorare su cose concrete .
Forza Italia
Sezione di Teano