Vi porto con me nella Patria dei Sidicini Come? Accendete l’attenzione
e la passione!!!
Città-fulcro dei Sidicini (si conservano imponenti evidenze delle mura
italiche, prodotto mirabile di architetti e maestranze tirrene
(Etrusche), esplorate e descritte dal Prof Ràiola nel suo prezioso
Teanum Sidicinum), Teano deve la sua importanza alla privilegiata
posizione strategica.
Circondati da Sanniti, Campani e Aurunci, i Sidicini furono gli ultimi
a cedere alla prepotente potenza di Roma. Dopo la conquista romana
Teano fu Municipio romano vivendo una fase di grande splendore, tanto
da essere definita da Strabone la principessa degli insediamenti
urbani, orgoglio della via Latina. Nel periodo di massimo sviluppo
urbanistico, si estese dalla cima del colle alla fertile piana
(sidicina aequora), imbellettandosi di imponenti edifici pubblici.
un superbo Teatro di età imperiale, quasi interamente dissepolto da
restaurare, con criterio , avendo gli scavi ridonato fortunatamente
gran parte della rutilante decorazione architettonica. Sono invece
appena visibili i resti del Circo, dell’Anfiteatro, del Foro, di
alcuni templi ed edifici termali. Ha un Museo Archeologico di
notevolissimo interesse, ubicato nel suggestivo scenario della
trecentesca Cavallerizza.
Nella prima metà del IV secolo, S. Paride, divenutone Vescovo vi
stabilì la sede di una vasta diocesi, alla quale fu unita, nel 1818,
quella di Calvi, l’ausonica Cales. La Cattedrale, sorta sulla tomba di
S. Paride, ricostruita dopo l’ultima guerra sull’impianto della
basilica romanica dell’undicesimo secolo, conserva opere d’arte e
un’importante raccolta diepigrafi e sculture nella cripta omonima.
Importante contea longobarda, nella sua curia furono redatti, nel 963,
due dei primi documenti in lingua volgare: il Placito di Teano e il
Memoratorio, ora nell’archivio di Montecassino.
L’ordine Benedettino, che ha avuto il privilegio nei secoli di
ospitare in Teano ben cinque importanti monasteri ( Santa Maria in
Intus, S. Benedetto (maschile—-) Santa Reparata, Santa Maria
de Foris, Santa Caterina, ancor esistente), per alcuni decenni stabilì
qui la sua principale sede. Dopo la distruzione saracena dell’abbazia
cassinese e l’uccisione saracena del Santo Abate Bertario sull’altare
(ottobre 883) i superstiti monaci ripararono nel monastero di Teano,
portando con loro parte del tesoro abbaziale e l’originale della
Regola scritta dal Patriarca dell’Occidente..
Successivamente Teano fu infeudata a grandi famiglie: Marzano, Carafa,
Borgia, Gaetani, Galluccio eccetera.
Il 26 ottobre 1860, a pochi chilometri dal centro urbano, si
incontrarono Vittorio Emanuele II e Garibaldi.
Teanesi furono: il cronista longobardo Erchemperto; il segretario di
Stato di Giovanna I, Antonello Centonze; il segretario di Stato di
Ferrante d’Aragona, Antonello Petrucci; il Ministro di Ferdinando II,
Nicola Gigli; il naturalista Stefano delle Chiaie. In Teano visse e
morì il poeta del 500 Luigi Tansillo.
Posta sulle propaggini del gruppo vulcanico di Roccamonfina, ha un
territorio ricco di verde e di acque. Famosa sin dalla antichità è la
sorgente termale delle “Caldarelle”, a circa 1 km dall’abitato;
incantevole il corso del Savone, con i suoi salti che alimentavano
molini, ferriere e sogni.
Cristina Paltrinieri