Caro Direttore,
come di consueto approfitto della Tua disponibilità anche perché “sollecitato” da qualche caro amico che, incontrandomi per strada, mi ha chiesto: “Tu scrivi ancora per Il Messaggio?”.
Ko
Si qualche volta, è stata la mia risposta.
“E perché me lo chiedi?” Ho replicato.
“Hai sentito ieri quante scosse ci sono state? Non sarebbe il caso di informare la cittadinanza su come comportarsi, come stanno facendo a Roccamonfina?”
“Si le ho sentite. A dire il vero mi son chiesto come consultare il piano Comunale e quello della Protezione Civile.
Sai com’è ne vale della nostra pelle”
Ebbene si, ho ancora ben impresso nella mente il terremoto degli anni ‘80. Avevo dieci anni.
Mio padre solo per una circostanza fortuita non fu colpito dalle pietre che caddero dal “castello” in piazza Umberto, e che finirono sulla nostra auto, la mitica “ERRE6 di don Felice” distruggendola.
I miei genitori avevano un’attività commerciale in uno dei locali del palazzo Iannaccone.
Quell’edificio subì danni ingenti così come il nostro negozio. Restammo chiusi per molti mesi, per poi riaprire “for ‘a funtana” in un buco. Dovevamo pur continuare a vivere…
Ebbene sto seguendo con non poca apprensione gli eventi sismici della vicina Roccamonfina, e sottolineo vicina. A dire il vero, da tempo, seguo la pagina fb dell’attuale amministrazione roccana, convinto del detto “fattell cu chi é meglio ‘e te”.
Seguo il modo con cui si amministra in quella città, il modo con cui si promuove la località turistica e gli eventi che in essa vengono organizzati. Lo faccio con non poca invidia.
Da quelle pagine ho letto che ci si è organizzati per seguire da vicino queste scosse grazie a stazioni di rilevamento locale che sono state posizionate sul territorio. Ho appreso che ci si sta muovendo su tutti i fronti per informare la cittadinanza sui vari piani di emergenza.
Sono certo che anche il comune di Teano e la nostra sempre valida ed efficiente Protezione Civile, abbiano dei piani ben aggiornati e che tutti gli “attori” sappiano cosa fare in caso di emergenza.
Ecco, da ignorante in materia quale sono, come del resto immagino lo siano la stragrande maggioranza dei miei concittadini, mi piacerebbe conoscere questi piani e sapere come si organizzerebbe la macchina di emergenza, in caso di un evento sismico significativo. O, in ogni caso, in caso di una qualsiasi calamità naturale o di qualche evento che possa accadere sul nostro territorio.
Mi auguro di non doverlo mai sperimentare, ma i ricordi d’infanzia con l’età che avanza in uno con qualche residuo di capelli bianchi, mi ricordano che prevenire è meglio che curare.
Un’altra preoccupazione che non mi fa dormire sonni tranquilli, è legata alla sicurezza delle scuole sidicine. I ragazzi ed i docenti sapranno come comportarsi in caso di emergenza?
Saranno a conoscenza delle più elementari regole e norme da seguire?
Con l’amico di prima, ci siamo chiesti cosa costerebbe portare a conoscenza della cittadinanza un vademecum su come comportarsi in caso di emergenza, quali punti raggiungere e quali numeri contattare in caso di necessità?
In breve, sarebbe bello divulgare una semplice brochure con tutte le informazioni utili.
Chiedo forse troppo?
Sono certo, caro direttore, che ti farai latore di questo mio invito verso l’attuale amministrazione e nei confronti dei vertici della nostra sempre disponibile Protezione Civile locale dalle pagine del giornale.
Nessun allarmismo. Lungi da me, ma prevenire dovrebbe essere meglio che curare.
O mi sbaglio?
FeudoDiViaAnfiteatro, 2 Febbraio 2025
Cordialmente
Luciano Passariello