Basta leggere l’ordinanza sindacale del 29 luglio scorso, per rendersi conto che l’obiettivo dell’amministrazione è quello di non scontentare nessuno. Con la stagione estiva si moltiplicano le richieste di autorizzazioni per lo svolgimento di attività e spettacoli , molte nel centro storico ed all’aperto o nelle immediate vicinanze dei locali che organizzano gli appuntamenti di intrattenimento. C’è però la controindicazione che queste iniziative comprendono emissioni sonore che, se oltre certi limiti, producono effetti negativi sul riposo delle persone ma possono addirittura costituire fattore scatenante di turbative in materia di ordine e sicurezza pubblica.
Questa è la premessa con cui si anticipa il provvedimento sindacale.
L’obiettivo è quello di consentire lo svolgimento delle attività di divertimento ma anche di assicurare vivibilità urbana, le esigenze di igiene e il valore della quiete pubblica quale diritto individuale ed interesse collettivo.
Come fare? Sempre dalla lettura dell’ordinanza si legge che è necessario mantenere un adeguato equilibrio tra gli interessi degli utenti, esercenti e residenti: come? Definendo gli orari ed i giorni di svolgimento degli intrattenimenti e degli spettacoli programmati e disporre per il rispetto della disciplina vigente in materia di impatto acustico.
Tutto questo è conseguenza delle numerose segnalazioni di cittadini residenti nelle vicinanze dei locali interessati che reclamano l’intollerabilità del livello di inquinamento acustico e del disturbo della quiete e del riposo oltre che del decoro ambientale della zona.
In conclusione: il Sindaco ha ordinato ai gestori dei pubblici esercizi, degli esercizi commerciali, ai responsabili delle manifestazioni pubbliche e private che svolgono attività di intrattenimento musicale, di terminare la diffusione sonore esterne entro le ore 24 del giorno in cui si svolge l’evento. Di assicurare la completa pulizia e la massima igiene da rifiuti e residui vari derivante da eventuali comportamenti posti in essere dai frequentatori del locale.
Ma l’ordinanza, che a primo acchitto sembra tassativa ed inderogabile, all’ultimo punto recita: Eventuali deroghe ai limiti di orario possono essere eventualmente autorizzate per singoli eventi. Ma non chiarisce quali possono essere le motivazioni delle deroghe e quindi interviene la discrezionalità di chi dovrà autorizzare.
Lo scorso anno, di questo periodo, era in corso uno scontro anche abbastanza aspro tra i favorevoli e contrari al prolungamento dell’attività di intrattenimento oltre le ore 24. Episodi di intolleranza si verificarono, ripetuti se non andiamo errati anche all’inizio di questa estate. Ora la regola c’è e sono previste sanzioni per chi non la rispetta.
Severino Cipullo