Caro Maurizio Amico Compare
avrei tanto voluto non scrivere questa specie di ignobile tiritera
proprio non avrei voluto. Le circostanze ci hanno fisicamente
distanziati dopo anni e anni di volontariato in comune e cene
gioiose con Amici gioiosi dove scordavamo il peso delle angustie del
giorno per proiettarci in un universo mondo fatto di omeriche risate
e di gargantuesche strippate.
Te li ricordi Walteruccio il notaio Eddy
e il suo charme chiaroscurale Giocondino e la sua ecclesiastica flemma,
il vispo Turco Roberto in arte Jagherto, mio cugino Pasqualino rapitoci
nel fiore degli anni da un crudele destino, Guido che chiamavano
Fanfanino per le sue tendenze ai pasticci politici, Mario Guerrera e il
suo naso di Fata, l’arcibaldo Cioccolantonio sempre infoiato con
qualcuno. Lunari sere da nottiluche a narrar d’epici amori con
sottofondo l’ammaliante chitarra di Walteruccio, bardo contemporaneo
fotocopia di Adolfo Celi o viceversa.
Spensierati si era e ne approfittammo a piene mani,
a profusione e come ne approfittammo quando
come traballanti lucciole di ogni stagione vagavamo cantando
canzonacce da osterie con antiche fumose lanterne per i disabitati
manieri dell’Alta Campania in cerca di fantasmi e di avvenenti
donzellette inghiottite dal tempo edace. E tutto il resto : il nostro
comune impegno politico, il gruppo archeologico Rino Feroce dal lesto
pennello, il museo, l’annunziata, Lucia Paolone Giordano, donna Natalia
l’avvocato donna Emma. Sembrava di vivere in un incantato libro dalle
pagine d’oro. Poi tu andasti con quelli di un’opportunità per Teano
dove sarei confluito anche io se solo ti avessero Candidato Sindico (
come si diceva una volta) Ma così non fu, manco le primarie si fecero.
Pazienza si faranno la prossima volta. Se mai ci sarà. Con i peli irti
sulla nuca leggo sul Messaggio della, come dire, mancanza di carità di
sensibilità cui l’ente da te diretto con magistrale sagacia per
statuto si ispira.
Ti prego, poni rimedio a questa forma di indecente
fiscalità, spalanca le porte ai bisognosi, agli affamati, agli indigenti
e tutto ti verrà elargito in sovrappiù
Con l’affetto di sempre
Tuo Giulio.