Don Antonello Giannotti, parroco della chiesa del Buon Pastore e direttore della Caritas di Caserta, ha organizzato un corteo di protesta contro la vergognosa e assurda situazione della Terra dei fuochi, una zona sotto la quale c’è interrato di tutto. Prima che il libro di Saviano, Gomorra, attirasse l’attenzione sul problema e prima ancora delle rivelazioni shoc del pentito di camorra Carmine Schiavone, l’opinione pubblica era più o meno informata circa l’esistenza di questo grave problema ma, non ne conosceva esattamente i contorni e non ne immaginava la gravità. Il ministero della Salute ha diramato la lista delle zone a rischio, individuando una macro area compresa tra il litorale domizio-flegreo e l’agro Aversano, che comprende le province di Napoli e Caserta.
“Da quelle parti si muore troppo, per responsabilità probabilmente non solo della Camorra– , Parole dure quelle del prete anticamorra, don Maurizio Patriciello assurto agli onori delle cronache dopo essere stato rimproverato per aver chiamato “signora” il prefetto di Caserta. In quella che ormai chiamano Terra dei fuochi, nella zona di Giugliano, Afragola, Succivo, Caivano e Marcianise, dove le fiamme si levano improvvise, specie di notte, diffondendo fumo e fetore, consumando scarti d’ogni tipo e speranze, si muore in misura anomala. In quei terreni gravidi di rifiuti industriali, tossici e nocivi, i prodotti agricoli non sono sicuri e i tumori si diffondono insieme ad altre malattie”, dice il battagliero prete, dipingendo una realtà da incubo.
In questa speciale classifica l’Alto Casertano, quell’area che parte da Teano e arriva fino a San Pietro Infine, è totalmente esclusa. Se il dato in se’ sembra positivo, la vicenda va valutata anche secondo un altro aspetto e vanno fatte altre considerazioni. Tra i 44 comuni che secondo il Ministero sono a forte rischio inquinamento non vi sono solo aree lontane dalla realtà sidicina, ma anzi vi sono anche tanti comuni della fascia direttamente collegata a Teano. Si pensi a Falciano del Massico, Francolise, Carinola, Sessa Aurunca, Capua.
Non tutto è attribuibile ai rifiuti tossici interrati nelle aree delle terre dei fuochi ma, si tratta di aree industriali dismesse, o in altre attività oggetto di inquinamento non completamente bonificati.
A tal proposito senza voler fare del facile allarmarmismo ma, l’area della ex Precisa è stata tante volte, anche attraverso questo giornale, oggetto di segnalazione, agli organismi competenti, perché intervengano per una completa e definitiva bonifica; c’è un’industria abbandonata l’Isolmer, a ridosso dell’area di servizio Autogrill Teano Est che ha utilizzato per molti anni la lana di vetro per confezionare il prodotto finito. L’area su cui sorge il Centro Comerciale Teanum Sidicinum era sede di una industria alimentare completamente coperta dal nuovo insediamento. Questi sono potenziali macroscopici allarmi sui quali non si è voluto intervenire per cui ancora non ne conosciamo l’esatta pericolosità.
Il grave rischio cui siamo esposti consiste anche nella concreta possibilità che sulle nostre tavole possano comparire prodotti di quelle terre così altamente inquinate, tenere alta la tensione è o non è un problema sociale? E noi dovremmo comportarci come se il problema non ci tocca? In Italia ci sono sei milioni di persone (in totale) esposte a rischio malattie, tutte mortali: tumori, malattie respiratorie, malattie circolatorie, malattie neurologiche, malattie renali. Si invoca da ogni parte la pubblicazione della mappa dei tumori, tra resistenze e divieti pare che qualcosa si riuscirà a conoscere ma, proprio Don Antonello Giannotti, in una intervista televisiva comunicava un dato assolutamente allarmante ed agghiacciante: “Non è necessaria la mappa, basta chiedere alle singole parrocchie di conoscere le cause dei decessi dei tanti funerali che si celebrano. Io, sottolinea il prelato, su 150 funerali almeno 120 sono di morti per tumori”. Impressionante!
Allora il problema è solo di Caserta? Allora la protesta dobbiamo affidarla solo a Don Antonello?
Teano deve rispondere presente, anche le nostre famiglie, la maggioranza, ha dato un elevato contributo di morti per questo flagello ed in questa occasione non dobbiamo essere solo spettatori ma coprotagonisti. A tal proposito un gruppo di volontari, si sta organizzando perché una folta delegazione di cittadini teanesi sia presente sabato mattina a Piazza Pitesti a Caserta per dire che Teano c’è.
Il corteo vedrà il suo concentramento alle ore 10,30 in Piazza Pitesti, toccherà le strade centrali del capoluogo, snodandosi attraverso Viale Cappiello, Viale Beneduce, Corso Trieste, Via Mazzini e si concluderà in Piazza della Prefettura. La manifestazione ha delle caratteristiche ben definite, alle quali la collettività si conformerà: sarà silenziosa, non violenta, fuori da qualsiasi logica di partito politico e aperta a tutti coloro che sentono di condividere questa iniziativa e si aprirà con una croce senza crocifisso, perché crocifissa è la nostra terra devastata, violentata, avvelenata; come crocifisse risultano, altresì, le persone morte a causa dell’inquinamento.
Nota: Nella giornata di domani saranno pubblicate le modalità e gli orari di partenza con pullman sabato 9 novembre 2013 da Piazza Aldo Moro