Stimatissimo Signor Sindaco Ing. Nicola Di Benedetto ,
mi permetta distoglierla qualche momento dalle sue pressanti fatiche di retto, trasparente governo. Da qualche anno pervennero alla pregressa amministrazione Picierno valanghe di "suppliche" dattiloscritte e protocollate per sottoporre all’attenzione del C.C. e del Sindaco allora gloriosamente e saldamente in carica la possibilità di intitolare una via o una piazza allo scomparso Guido Zarone. Tale repentina e inattesa morte, velata forse per sempre dalla cortina del mistero e dell’indeterminatezza, ha provocato smarrimento e costernazione in quanti lo conobbero: parenti, amici, conoscenti, clienti, colleghi, collaboratori, estimatori, aficionados,sottopifferi, preti, elettori, reggicoda, compagni di viaggio e di partito (i resti di quella splendida, strana e per certi versi atipica consorteria che fu la D.C., ora diluitasi con comprensibile riluttanza in ogni dove). Qualcuno fece all’epoca saggiamente osservare che alla fin fine Guido non è che poi avesse fatto grandi cose per meritare il privilegio di una dedicazione toponomastica. Peccato, perché lo Scomparso agiva con signorile tatto, con un misto di pudica umiltà e una languida timidezza.
Non amava "apparire", come tanti pavoni e tucani elettorali che lei ben conosce e di cui è saggio e giusto tacere il nome . La sua francescana discrezione arrivava al punto tale che promuoveva iniziative restando in un monastico anonimato, perfino in più di un’occasione fungendo da ghostwriter: in altri termini scriveva concedendo ad altri, meno provveduti, la prerogativa della firma. Soprattutto, come tarda e scaltrita Penelope, tesseva la tela della diffusione della memoria di Teano e del suo territorio, coinvolgendo attivamente persone di tutte le età, di qualsiasi provenienza, di qualsiasi estrazione, di qualsiasi confessione politica e professione religiosa, senza sottili e preclusivi distinguo, con raffinata e consumata amabilità. Schiudeva così le frontiere a un passato difficile e arduo da essere riconnesso e interpretato:e per la spilorceria dei documenti delle fonti archivistiche, e per gli enormi danni subiti dal patrimonio storico e architettonico a causa della forza dirompente della guerra e della stolta negligenza degli uomini. Fu socio fondatore di ben due periodici teanesi, animatore provvidenziale dell’esclusivo club Erchemperto, promotore di numerose iniziative dalle mille sfaccettature, ideatore e allestitore della raccolta lapidaria nella cripta di S.Paride infelicemente mai aggiornata e riattualizzata, consigliere legale e consulente storico di Mons. Sperandeo, nume tutelare del Gruppo Scout Teano1, della Proloco desimonesca, del circolo unità d’Italia, membro della società di storia patria, socio fondatore del gruppo archeologico sidicino, cavaliere di S. Gregorio Magno e del sacro militare ordine costantiniano di S. Giorgio (la cui data di istituzione risale al 1190 per volontà dell’Imperatore di Costantinopoli Isacco Angelo Comneno che volle, sull’esempio delle altre compagini cavalleresche fondare un ordine con lo scopo di difendere l’Impero), autore di illuminanti pubblicazioni, di cui alcune inedite (Bibliografia di Teano, Monografia storico-artistica del convento e chiesa di S. Antonio e qualche altra produzione ancora, che al momento mi sfugge).
Tra i suoi sogni occupava il primo posto l’istituzione di un grande museo diocesano che col ricco lapidario del giardino vescovile, la cripta della cattedrale e diverse sale del seminario allestite con i più recenti criteri museali venisse a costituire un unicum per una lettura facile e interessante della storia di Teano e della diocesi. Si veniva in tal modo a tutelare e a proteggere tutti quegli oggetti e arredi sacri di valore artistico e documentale che non rivestivano più funzione liturgica e cultuale, sottraendoli così ai furti, alle svendite, al deterioramento. Se un giorno accanto all’etruscologo, all’egittologo, al sinologo, allo yamatologo, al turcologo, al sumerologo, all’assiriologo sarà configurata e codificata in una categoria terminologica specialistica la qualifica di SIDICINOLOGO, ovviamente tale titolo dovrà spettare retroattivamente e di forza al mai abbastanza compianto avv. Zarone.
Mi rendo conto, stimatissimo Sindaco , della complessa perniciosità dei problemi che ogni giorno affronta come padre, professionista e politico avveduto, ciononostante mi consenta di rammentarle in sordina con le parole del silenzio di prendere in seria considerazione la proposta di cui sopra. Tenendo desta e viva la memoria di Guido si terrà viva e vegeta la memoria di Teano, della sua versatile storia, della sua vitalità artistica e archeologica, della sua proiettiva potenzialità. La ringrazio per l’attenzione,
Giulio De Monaco