Caro Direttore,
una altra gaffe si aggiunge alle molte già esternate dalla nostra concittadina On. Picierno. Passi la prima per inesperienza; passi per inesperienza anche la seconda; attribuiamo alla "foga oratoria" (?) la terza, ma dalla quarta in poi occorre fare qualche riflessione.
Visto il loro succedersi a pieno ritmo occorre chiedersi: – o la nostra lo fa di proposito per acquistare visibilità, e ci riesce alla grande, visto l’interessamento di tutti i "media" italiani, dalla apertura del tg nazionale di Rai Uno alla prima pagina del Corriere della Sera, passando per tutti i network televisi e radiofonici esistenti (manco Fanfani e Berlusconi erano riusciti in tanto!) – o la nostra pecca veramente di tanta inesperienza che le riesce estremamente difficile essere "politica", come il suo ruolo, al contrario richiederebbe.
Né l’una né l’altra considerazione mi sembrano comunque deporre bene per la figura istituzionale ch’essa rappresenta. Eppure stiamo parlando di una persona che, certo in maniera meritata, è divenuta, nel giro di pochi anni Deputato al parlamento Italiano, Deputato al parlamento Europeo, è entrata nella Segreteria del maggiore Partito italiano, il PD, che comunque si ispira a grandi personalità, come De Gasperi, Togliatti, Fanfani, Andreotti, D’Alema, ed ora è candidata "in pectore" alla Presidenza della Regione Campania! Allora l’esperienza c’è o non c’è? I meriti ci sono o non ci sono? e se ci sono l’una e gli altri, quali diavolo sono? Ma ci pensi che Cavour fu solamente Presidente del Consiglio e Churchill, dopo aver vinto la seconda guerra mondiale, della quale fu l’indiscussa mente politica, fu addirittura bocciato alle prime elezioni tenutesi a guerra finita?
E allora pare normale pensare che la nostra Signorina Onorevole, "gaffeuse" tanto grande da meritare l’attenzione, in prima pagina del Corriere della Sera (due milioni di copie vendute in tutta Italia), di giornalisti come Beppe Severgnini e Aldo Grasso, sia sicuramente meglio di Cavour e di Churchill messi assieme! E questo ci fa proprio un gran piacere. Perdonami l’arroganza
Claudio Gliottone