Lo sciopero dichiarato direttamente dalle segreterie Provinciali della CGIL e UGL che ha interessato le maestranze dell’area di servizio Teano Ovest ha preso lo spunto da una variazione dell’organizzazione del lavoro, ritenuta molto penalizzante dai lavoratori, senza che la direzione di area avesse ritenuto opportuno confrontarsi con la RSA e RSU della struttura.
Ma la realtà è ben altra. Da quando è stato ceduto il ramo d’azienda da parte dell’Autogrill S,p,A, al Gruppo Sarni Maglione, i rapporti tra le maestranze e la nuova proprietà non sono mai stati buoni o forse è meglio dire che i lavoratori, non hanno mai ricevuto idonee rassicurazioni sul futuro rapporto di lavoro con la nuova proprietà.
Che questo sia il punto debole della situazione in essere lo conferma il fatto che ad oggi, benchè si sia concluso con esito negativo la consultazione preventiva tra la Proprietà ed i rappresentanti dei lavoratori, nella fase di concessione alla nuova gestione, tale verbale non è stato mai ne formalizzato e quindi mai sottoscritto e tra un rinvio ed un altro la procedura di passaggio definitivo dei lavoratori non si è mai formalmente conclusa.
Si potrebbe quasi definire un rapporto precario ma anche una metodologia di confronto che non lascia tranquilli i lavoratori i quali vedono nell’atteggiamento della proprietà un segnale poco rassicurante sul modo di come quest’ultima intende sviluppare le relazioni sindacali.
Abbiamo incontrato questa mattina i lavoratori in agitazione sul piazzale dell’area Teano Ovest. Una manifestazione civile, guidata con senso di civiltà e dignità dai rappresentanti della RSU R.Mirabella e F.Santonastaso per la UGL e Pietro De Biase della RSA CGIL. Per la UGL era presente Oreste Zona coordinatore nazionale Centro Sud impegnato da sempre in prima persona in difesa di questa realtà lavorativa. L’attività del punto di ristoro ha proceduto senza intoppi in quanto sono arrivati rinforzi da altri punti vendita e si presume che nessun contraccolpo si registrerà fino alle ore 6 di domattina al termine delle 24 ore di sciopero.
Ma lo stato di agitazione proseguirà in quanto i problemi non sono stati ne affrontati e dunque neanche risolti. Non è chiaro quale sarà il futuro di questa struttura, che fine farà il mega progetto anticipato dalla vecchia proprietà, anche se una anticipazione in negativo già sembra sia pervenuta. I lavoratori hanno diritto a conoscere e definire con la nuova proprietà le condizioni contrattuali, i lavoratori sono preoccupati perché in molte notti, dopo le ore 24, la struttura resta chiusa con il cartello (chiusa per inventario) ma in effetti si ritiene di non impiegare produttivamente le maestranze. Una subdola gestione dell’organizzazione del lavoro che nei fatti nasconde una effettiva riduzione delle ore di lavoro.
Un tavolo di confronto diventa indispensabile, un tavolo auspicabilmente in sede prefettizia, a cui dovrebbero partecipare oltre alla proprietà e le parti sindacali, anche il nostro Sindaco o suo rappresentante in quanto sono in gioco posti di lavoro che rappresentano linfa vitale per le famiglie interessate ma anche per l’intera economia della città.
L’invito è di abbandonare il braccio di ferro, chi ha senso di responsabilità ed il potere contrattuale nelle mani aderisca alle continue richieste di incontro e si organizzi un confronto aperto tra le parti sociali al fine di esercitare ogni sforzo per giungere ad un accordo definitivo che ponga fine a questo stillicidio, perchè, forse è superfluo sottolinerarlo, un posto di lavoro o dieci, per le nostre realtà, valgono quanto una vertenza a risonanza nazionale.
Antonio Guttoriello