E’ un poco antiquata ma noi Teanesi l’abbiamo impressa nel cuore, nell’anima, nella mente, è il nostro inno nazionale.
Si prevedeva , quest’anno che la Festa saltasse per i soliti "qui, quo,qua" alias qui pro quo, in altri termini fraintesi di vario genere. Ma il solito tenace Maresciallo De Galizio , già timoniere e Nostromo dell’Amerigo Vespucci , nave scuola degli Ufficiali della Marina Militare, e Signora Rita Mottola più il Ragioniere-gentiluomo Antonio Giarrusso e un evangelico esiguo granello di "folli" , devoti del Beato Paride, nostro vessillo, nostro baluardo, nostra speranza ancora una volta non gli hanno saputo dire di no, costi quel che costi in termini di sacrifici e dono del tempo, prezioso. Pertanto noi Teanesi aiutiamoli, incoraggiamoli, sosteniamoli, tifiamo per loro, contribuiamo. Maria Flora per favore dà una mano anche tu, secondo il tuo tempo e le tue modalità. Grazie.
Facciamo crescere e prosperare questo " granello di senape" Ho sconsigliato vivamente il Maresciallo Salvatore, Amico d’infanzia, di richiedere contributi al Comune, in povertà conclamata, in perpetua bolletta , visti anche i brillanti risultati dell’anno passato: una interminabile maratona di sudate rincorse e allegri ping pong , con puntigliosi strascichi via stampa. Li si lasci in pace, hanno già le loro trasparentissime gatte da pelare . Tanto fà. E " de hoc satis". Si tenterà innanzitutto col rigenerare il più possibile L’AFFEZIONE per l’Evangelizzatore , in verità molto tiepida, adesso. Nessuno battezza più i figli col venerabile NOME di: Paride, Paridina, Paruccio , Parillo , Pariduccio. Esisteva addirittura una cospicua discendenza dei Santoparide ( cognome e famiglia ora estinti, infelicemente). Nomi di luogo perpetuavano la memoria del Santo. Il fervore ferveva. I numerosi Paride d’Italia sono in debito con S. Paride che offre loro l’opportunità di festeggiare l’onomastico. Non la poteva offrire certo l’efebico Paride di Troia. Ora i pompieri della dimenticanza hanno estinto questo sacro fuoco che ardeva nei cuori dei Teanesi e Diocesani TUTTI. Il Vescovo vorrà istituire un consistente premio e battezzerà di persona i bebé Paride??? Bene, anzi male, malissimo. Il solerte e cortese parroco o il volenteroso pupillo don Migliozzi diranno Messa almeno una volta al mese nel cappellone di S.Paride fatto costruire su modello della cappella del tesoro di S. Gennaro e abbellito con le tre splendide tele di Francesco De Mura, artista napoletano di indiscutibile alto livello. In una bellissima e soave "Vita di S. Paride a fumetti", ormai esaurita, prodotta a quattro mani dal nostro Vescovo e dalle Monache Clarisse di Pietravairano e che andrebbe riedita, S. Paride ancora privo di barba sussurra alla notte , oceano di stelle:"Sento che Gesù vuole che io diventi l’araldo della sua speranza. La missione è quella di indicare l’aurora a chi si trova nella notte e non osa più sognare il ritorno del sole." Sbarcato sulle coste d’Italia " ..si avviò a piedi verso il suo destino. Non sapeva cosa l’attendeva, ma non aveva paura." Lo attendeva Teano e la sua opulenza, sterminata, ancora ricca, con i suoi edifici privati, i suoi lussuosi edifici termali. i suoi frequentatissimi templi e santuari, perfino esotici, E poi accadde Tutto quello che sappiamo.
Paride debella il culto del dragone, tranquillizza Tranquillina sottraendola ai lascivi sacerdoti e alle loro pruderies. Viene eletto primo Vescovo per acclamazione unanime e con i suoi figli e futuri successori Amasio e Urbano (nobile e giovanissimo Tenese) si dedica a fare la volontà di Dio, evangelizzando e santificando, senza risparmio. Ci sarebbe ancora da scrivere , ma poi risulterebbe un pateracchio di nomi, miracoli e "intuizioni" alle volte strampalate e questa storia smarrirebbe il fascino e la soave attuale freschezza. Lasciamo quindi al Canonico cantore don Arminio il compito di diffondersi ampiamente nella sua apprezzata e ormai introvabile biografia del nostro Vescovo Paride .Il Canonico Cipolla, Cantore anch’ Egli aveva schizzato uno splendido quanto altrettanto introvabile schizzo monografico " La tomba di S. Paride, etc" (in appendice il pregevole studio (ed. 1820) del Canonico Silvestro Bianchi , archeologo e linguista il cui ritratto è esposto nelle rinnovate sagrestie del Duomo). Il Canonico Cantore Cipolla che non sapeva cantare come don Arminio, entrambi stonati e dissonanti ( il canonico cantore era la seconda dignità del capitolo cattedrale immediatamente dopo il Decano o il Primicerio) esordisce con fervore e passione"..Ma se l’ala inesorabile del tempo non ha potuto coprire di oblio i fasti del glorioso Apostolato di S. Paride e rapirci il tesoro di quelle Ceneri." e perché dovremmo farlo noi Teanesi, dico io, ed ecco che il comitato versione 2015, deciso a festeggiarlo con Amore, anche con un articolato progetto musicale , coglie la palla al balzo e con queste opportune riedizioni limitatisime e numerate, un calendario e altre varie iniziative che in seguito provvederà a illustrare in dettaglio il Direttore Guttoriello, ne intende rilanciare chirurgicamente e con ferma decisione il culto e la memoria, chiusa da tempo nella cassaforte della dimenticanza. Per prenotare le limitate e numerate riedizioni degli antichi testi in epigrafe,+ il calendario di San Paride rivolgersi: al parroco della Cattedrale Mons, Nacca, a Don Luigi Migliozzi, al Vescovo, al Ragioniere Antonio Giarrusso o al Maresciallo De Galizio (telefono 0823 657067) o infine a Carminuccio il nobile ed eterno sagrestano”
Giulio De Monaco