… era il personaggio di un cartone animato di uno spot del mitico “Carosello” che i lettori di almeno la mia età sicuramente ricorderanno.
Rappresentava un antico romano, per l’appunto “guardiano del Pretorio”, proiettato non si sa come nei tempi moderni. Il Pretorio era “lo spazio centrale dell’accampamento romano, riservato al pretore o al comandante del campo, presso l’incrocio delle vie principali e della via praetoria, dove erano la residenza del capo militare, il foro col tribunale e l’auguratorio.” (Vikipedia)
Comprenderete l’imbarazzo del povero Gregorio, inadeguato e stordito da quella modernità che aveva cominciato ad affacciarsi nuovamente nei nostri anni ’60 e che ancora prosegue più invadente che mai. Perché il “progresso” è fatto di lunghi periodi sia di vivacità che di stallo che si alternano tra loro: e quando dà inizio ad un periodo “vivace” continua ad espandersi per “progressione geometrica” (2>4>8>16>32 … e via dicendo) rendendosi spesso difficilmente comprensibile anche a chi lo vive in contemporanea.
Figuriamoci la confusione mentale del povero Gregorio il quale terminava lo spot pronunciando sempre la stessa frase, in dialetto veneto: “i quadrati, i triangoli, le righe per tera? Mi non so… mi son foresto!”.
Era un chiaro riferimento alla urbanizzazione ed alla motorizzazione che costituirono due aspetti importanti del boom economico di quel periodo, e che si cercava di governare e dirigere per il meglio.
Mi ha fatto pensare a Gregorio la recente iniziativa presa dalla Amministrazione Comunale: quella di rifare, o, meglio fare perché fino ad allora non esisteva, la “segnaletica orizzontale”. Ma ancor più mi ha colpito qualche qualunquistica dichiarazione su Facebook del tipo “fanno le strisce nuove sulle strade vecchie e disastrate”: il concetto non è proprio sbagliato ma, sosteneva un mio caro amico, “piuttosto che niente, è meglio… piuttosto!”.
Ritengo, invece, che il problema non sia tanto segnaletica orizzontale su strade dissestate, ma che sia segnaletica orizzontale che deve “essere rispettata” e deve “far essere rispettata”.
Che possa essere educatamente rispettata senza imposizioni ci credo molto poco, vista la ormai cronica maleducazione degli automobilisti, e non solo nostrani, accresciutasi a vista d’occhio anche per la mancanza di imposizioni da parte di inesistenti tutori del traffico.
L’asino, come al solito, casca proprio qui, ed al fatto che “possa essere fatta rispettare” ci credo ancor meno.
Come possono tre, dico tre, Vigili Urbani tenere sotto costante controllo un territorio di 88 Km quadrati con una infinità di centri abitati sparsi su di esso, ed in più controllare il traffico urbano di una cittadina che offre pochi spazi adibiti a parcheggio e dove tutti hanno la maledetta abitudine di infilarsi con la macchina fin dentro il negozio al quale devono accedere?
E allora si parcheggia sui marciapiedi, sui quali non si vede transitare un solo pedone perché non potrebbe, o ci si ferma con l’auto in mezzo alla strada di fronte al tabaccaio dal quale comprare le sigarette o allo studio del medico dal quale farsi prescrivere l’aspirina; e non parlo del totale disinteresse per ogni forma di “stop”.
Il Comando di Polizia Municipale rappresenta il “braccio” di una Amministrazione, quello che sorveglia e riferisce i problemi da risolvere, quello che educa i cittadini indisciplinati, quello che si informa da chi e perché si stanno capitozzando alberi di abbellimento cittadino ed interviene bloccando tutto se non motivati da delibera e volontà amministrativa. Visto che questa, oramai da tempo, col sistema amministrativo odierno è già infinitamente limitata e demandata ai “tecnici” che possono fare il bello e cattivo tempo come fa a loro (o a loro amici) più comodo.
Pensateci, Signori Amministratori, pensateci. Soprattutto perché il buon Gregorio, Guardiano del Pretorio, se fosse venuto a Teano solo un anno fa, non sarebbe stato turbato da “i quadrati, i triangoli, le righe per tera…!”.
Claudio Gliottone