Matteo Renzi si aggiudica le primarie ma è in caduta libera in provincia di Caserta, fermandosi al 40,7 per cento con 9978 voti, oltre 30 punti in meno rispetto al voto dei circoli di inizio aprile. E lontanissimo dal resto d’Italia, dove supera il 70 per cento. Se Orlando sale e centra l’obiettivo del 30,2 per cento con 7422 voti, è Emiliano la grande sorpresa, ma annunciata, del voto dei gazebo casertani. Il governatore della Puglia è protagonista di un vero e proprio exploit di rilievo nazionale, conquista il 28,94 per cento (7095 voti), tallona tutti e trionfa in alcune realtà-simbolo come la Maddaloni che va alle amministrative (con 545 preferenze, seguito da Orlando a 424 e chiude Renzi con 381) proprio lì dove il commissario era l’eurodeputata Picierno. Partito con il 2 per cento del voto dei circoli, il gruppo di Emiliano ha potuto contare sul sostegno dell’ala renziana legata al consigliere regionale Gennaro Oliviero (tra l’altro candidato per la mozione Renzi). Il governatore stravince a Sessa Aurunca, «patria» di Oliviero, con un risultato da record: 1350 preferenze e agli altri solo briciole con Orlando a 190 e Renzi ultimo a 159 voti. Ed è avanti su quasi tutto il litorale, come a Carinola (263 voti contro i 73 di Orlando e i 62 di Renzi), poi dall’altro capo ad Arienzo, Cervino, Gioia Sannitica, Portico e Roccamonfina.
I 36 candidati all’assemblea nazionale erano divisi su tre collegi: Caserta-Marcianise; Aversa e agro; Capua-litorale-Piedimonte. Proprio in quest’ultimo collegio è primo Emiliano con il 40,5% e potrebbe veder eletti due candidati, con altri due alla mozione Orlando, lasciando addirittura fuori Renzi. I conteggi sono sul filo del rasoio e solo oggi si conosceranno ufficialmente i nomi dei 12 eletti in totale, che domenica parteciperanno all’assemblea nazionale del partito. Renzi comunque vince negli altri due collegi (ad Aversa e agro con il 52,4% e nella conurbazione casertana con il 42,5%) e anche nella città capoluogo (894 voti, seguito da Orlando a 401 ed Emiliano 222, ma appena 300 gli iscritti che si sono recati ai seggi).
Hanno votato in tantissimi, oltre le previsioni. Il popolo delle primarie si è messo in fila da un capo all’altro della provincia per scegliere il nuovo segretario nazionale in una giornata segnata da un flusso regolare e costante, senza tanti intoppi. Cinquanta persone in coda a Caserta anche dopo le 20, orario ufficiale di chiusura. Sono andati alle urne soprattutto i simpatizzanti senza tessera, non dentro alle logiche di partito ma pronti e desiderosi di far sentire la propria voce. Alla fine si sono superati i 20mila votanti, salendo ben oltre, precisamente a quota 24.515, raggiungendo praticamente la cifra dei 25mila del 2013.
Orlando-show a Santa Maria Capua Vetere, città di Giuseppe Stellato coordinatore regionale della mozione e della moglie deputata Camilla Sgambato, dove ottiene 1072 voti, secondo arriva Emiliano a 331 e Renzi è fermo a 270. Vince in grandi città come Marcianise (474 voti contro i 287 di Renzi e i ben 247 di Emiliano), a Carinaro, Casagiove, Casapulla, San Cipriano, Santa Maria a Vico. Renzi prevale a Caserta, Aversa, Casal di Principe, Orta, Sant’Arpino, Parete, in quasi tutto l’agro aversano e nella conurbazione casertana. Gli restano fedeli i Lab Dem anche a San Nicola la Strada, città della leader Lucia Esposito, dove si afferma con il 73 per cento.
Il voto serve a regolare anche qualche conto sui territori e in particolare con il commissario provinciale Mirabelli. Già si invoca il congresso immediato, come fa Carlo Scatozza dei Lab Dem, chiedendo che Mirabelli lasci: «Devastante la gestione della mozione Renzi, si traggano le conseguenze per le liste fatte malissimo». Mirabelli va avanti e si dice «soddisfatto della partecipazione», poi aggiunge: «Il dato va analizzato, ha evidenti differenze con quello nazionale nonostante la vittoria di Renzi. Mi pare molto importante l’affermazione a Caserta viste le forze in campo, sul resto discuteremo nei prossimi giorni».
Tra i centri con maggiore affluenza non a caso ci sono città-chiave, a partire dal capoluogo, poi Marcianise, Mondragone e Sessa Aurunca. In tutte queste realtà sono finite presto le schede consegnate alla vigilia ed è stato chiesto il raddoppio. E lì si sono visti anche tanti che con il Pd poco c’entrano, come denunciato a Marcianise dal sindaco Antonello Velardi su facebook. Non sono mancati altri casi in provincia. Oltre alle urne annullate a Villa di Briano, a Grazzanise la presidente del seggio Teresa Cerchiello si è imposta su un cittadino presentatosi al seggio e ha chiamato i carabinieri: «Lei ha scritto cose offensive contro il Pd su facebook e non può votare», ha tuonato Cerchiello. L’uomo ha minacciato querela, sono arrivate le forze dell’ordine e alla fine si è allontanato senza esprimere preferenze. A Teverola il circolo anziani indicato come sede è rimasto chiuso e il seggio è stato spostato nel locale accanto ma senza creare troppi disagi.
IL MATTINO