Spettabile Redazione,
invio a voi questa mia lettera con la speranza che possa servire a sensibilizzare chi di dover ad avere più rispetto per la salute degli individui, soprattutto i bambini e vi racconto quanto mi è succeso nei giorni scorsi.
Lunedi us, di buon mattino, mi reco con la mia bimba di 16 mesi dal pediatra di base, in quanto il prossimo 30 Agosto la piccola deve ricevere il vaccino contro la meningite e per questo, necessita della prescrizione del proprio medico. Giunto presso lo studio del professionista, del quale ometto volutamente il nome, trovo il cartello "chiuso per ferie dal 16 al 31". Fortunatamente sotto leggo che i pazienti possono comunque rivolgersi presso un’altro studio medico. Mi reco, così con la piccola presso il medico indicato,e nonostante la buon’ora ed il caldo, lo studio è affollatissimo. All’interno insiste "l’effetto cipolla", come un mio amico lì incontrato mi fa notare. In effetti l’aria è irrespirabile e tentenno ad entrare, visto che ho una bimba piccola con me. Una solerte vecchina, mi vede sul ciglio della porta e dice: "giuvinò vi serve qualcosa?". Nel frattempo è indaffarata a scrivere ricette. Bah sarà un medico, mi chiedo ? Non credo proprio : e’ lì addetta solo a prescrivere farmaci sulle ricette, che poi il medico provvederà a firmare. Per la serie: la sanità pubbblica.
Entro "in apnea" e le chiedo se il medico sostituto della pediatra può redigere il famoso certificato. Dopo 5 minuti la risposta è NO! Comincio ad infastidirmi. La pediatra non c’è, il sostituto non vuole o non può fare il certificato. La puzza è tremenda. Mi chiedo come possa un medico lavorare in quelle condizioni.
Esco, e mi reco all’ASL, al servizio pediatrico, per verificare se posso fare in qualche altro modo. Prima di arrivare al terzo piano, sulle scale una serie di cartelli indicano che le vaccinazioni sono sospese fino al 26 Agosto. Quelle info, sono presagio di ulteriore chiusura. Ed in effetti in pediatria, dove solitamente andiamo per i vaccini non c’è nessuno. Altro cartello indica di rivolgersi al "materno infantile". Scendo ed aimè anche qui tutti latitanti. Scendo ancora al piano terra e chiedo al punto informazioni. Chiedo ad una signora sulla 50na, che è al di là del vetro se c’è qualche pediatra. Con mia meraviglia, mi dice di rivolgermi al medico di famiglia, perchè non c’è nessuno. A questo punto comincio ad arrabbiarmi e chiedo di parlare con un responsabile, che sò magari con il direttore sanitario. E qui l’apoteosi: mi si avvicina, un altro impiegato ASL, che quasi infastidito mi dice: "nun ‘ce sta nisciuno"! Nessuno di loro ha un cartellino identificativo e peggio ancora, nessuno di loro mi aiuta a parlare con qualche dirigente. Omertà allo stato puro. Sono tentato dall’andare dai vicini carabinieri per sporgere una denuncia: capisco che siamo ad agosto, ma trovare che tutti gli uffici sono chiusi mi sembra eccessivo. Desisto da tale volontà, e provo ad andare all’ambulatorio pediatrico che si trova in ospedale.
Altra nota dolente. All’ingresso chiedo se il dott. xxxxx ( anche qui ometto volutamente il nome del pediatra ) è in sede. Non posso crederci, mi dicono che il medico è in ambulatorio. Corro, sempre con la bimba in braccio. La piccolina comincia ad essere stanca e giustamente si lamenta. Ma vado avanti. Aimè sulla porta d’ingresso dell’ambulatorio pediatrico il cartello "Dal giorno 23 agosto le visite sono sospese" mi fa ritornare alla realtà. Provo comunque a suonare il campanello, ma nessuno risponde. Bene, anzi male!! La bimba non potrà essere vaccinata il prossimo 30 agosto. Dovremmo attendere il prossimo turno. Sarà stata una coincidenza, il mese di agosto, o forse sono io che credo di vivere in un paese civile. Com’è possibile che non uno, ma ben quattro uffici pubblici sono chiusi? Lascio l’ospedale, tra l’indifferenza totale e l’apatia dei vari sanitari che incontro. Mi chiedo che senso abbia averli lì a "vagabondare" quando potrebbero essere utilizzati altrove.
Per fortuna la mia bimba può aspettare, ma non so come sarebbe andata a finire se avessi avuto bisogno di qualcosa di veramente urgente.
Sono ancora tentato dal denunciare il tutto, ma so benissimo che non otterrei nulla: viva Teano, paese delle sagre e delle feste, dove curarsi ad Agosto è un lusso!
Luciano Passariello, un papà arrabbiato!
Signor Luciano,
per il momento le basti sapere che condividiamo totalmente il senso della sua protesta e riteniamo che se tutti quelli che sono arrabbiati come lei, per non aver ottenuto il giusto rispetto per i legittimi diritti alla salute, soprattutto se rivolti ad un bambino in tenera età, se tutti facessero sentire la loro voce forse si otterrebbe un unico urlo e non potrebbero far finta di non sentire.
La Redazione