Eravamo ragazzi quando più volte ci è capitato di assistere, per strada, al famoso “gioco delle tre carte”. È il “gioco da strada” più conosciuto in assoluto, probabilmente per la semplicità della sua meccanica: un mazziere mescola tra loro due carte nere ed una rossa. Lo scommettitore deve cercare di seguire quella rossa e scommettere circa la sua posizione. Apparentemente un gioco d’abilità. Si tratta in realtà di una truffa, ciò significa che il giocatore è impossibilitato a vincere. E questo è quanto accadeva, ed accade tuttoggi, per le più disparate località dello Stivale o Autogrill delle autostrade. Ma verificare che questo pseudo gioco di abilità avvenga anche con le Delibere pubblicate sull’Albo Pretorio del Comune di Teano, sicuramente non lo avevamo messo in conto. Capita, ad esempio, che in quell’Albo, il giorno 11 gennaio 2024 con il n. 37 viene pubblicata la Deliberazione della Giunta Comunale N. 120 del 14.12.2023 – Pag. 2 di 5. L’oggetto della Deliberazione: “Rettifica pubblicazione N.23 Obbligazione Commerciale N. 63 con l’Ottavo Reggimento “Bersaglieri””. Nel corpo della Deliberazione si legge: “Il segretario generale attesta che la presente deliberazione viene ripubblicata, in quanto la precedente pubblicazione avvenuta in data 04.01.2024 riportava, in allegato, l’obbligazione trasmessa dalla Brigata Bersaglieri “Garibaldi” contenente un errore materiale e, in particolare, l’errata localizzazione dell’evento storico oggetto di celebrazione”. Ora, sempre in ossequio a quella regola delle 5 W, volendo andare a ritroso sullo “storico” dell’Albo Pretorio ci siamo resi conto che ciò non è possibile, ovvero, non siamo riusciti a trovare nessuna precedente pubblicazione avvenuta in data 04.01.2024. Ed eccoci, quindi, ad un nuovo “gioco delle tre carte”, questa volta non “gioco di strada”, bensì di un Sito Istituzionale, perciò inviolabile e soggetto persino a rigide norme sulla Pubblica Amministrazione. Ci troviamo, quindi, di fronte ad un’(A)mministrazione dedita al “gioco delle tre carte” o, forse, di fronte ad evidenti “dilettanti allo sbaraglio”? Delle due, l’una. Vedete Voi. Se tutto ciò non bastasse, oltre a quel “Quel pasticciaccio brutto dell’Incontro di Teano” descritto dal sempre troppo “clemente” amico Claudio Gliottone in un suo del 09.01.2024, prova, imperterrito, il nostro validissimo collega Elio Zanni, a cercare di trovare una qualche logica, una qualche valida motivazione amministrativa che giustifichino certe iniziative tipiche dei “dilettanti allo sbaraglio”. Elio Zanni, ora, in questa Sua affannosa ricerca, con il Suo ultimo apparso su TeanoCè, “Accordo Teano-Vairano sul doppio storico Incontro: violato lo Statuto Comunale”, ipotizza che “Occorreva convocare un Consiglio con l’osceno ordine del giorno e poi varare la modifica dello Statuto”. “Ad avvalorare tale tesi, continua Zanni, ossia che sia stato sottoscrizione di un atto nullo, c’è niente poco di meno che: lo STATUTO COMUNALE. Infatti, con la rinuncia all’idea di Teano unica città dello Storico Incontro, e con la suddivisione per scissione di Garibaldi, l’amministrazione comunale trasgredisce proprio lo STATUTO COMUNALE”. Poi, insiste “Si tratta del Titolo I, Principi Generali, Art. 1 Origine del Comune di Teano dove si legge, testuale: «Teano è considerata «Culla della Unità d’Italia» a seguito dell’incontro tra Giuseppe Garibaldi e Vittorio Emanuele II, che avvenne nel suo territorio il 26 ottobre 1860». Quindi non «una delle culle dell’Unità d’Italia» ma la «Culla della Unità d’Italia». Del resto chi potrebbe mai arrivare a pensare che un evento nasca per incanto in due culle contemporaneamente?”. Rispetto delle Regole Amministrative, uguale a rispetto del Cittadino. Forse l’amico e collega Zanni, dimentica come in un ns. del 24.11.2023 sullo stesso argomento ravvisavamo, in quanto a rispetto dei nostri Concittadini, che qualcuno ergendosi a “Marchese del Grillo…di Teano”, abbia voluto affermare che “Io so’ io e voi non siete un ca….”. O no? O, forse, trattando la materia come facciamo Noi, “millantatori di professione”, o il valido collega Zanni, al cospetto di (U)omini di (L)egge, potremmo arguire che qualcuno ci possa tacciare di esagerato utilizzo di “cavilli legali”, o al contrario, a loro difesa si appellano agli stessi “cavilli legali”? Stando al mero significato lessicale della parola “cavillo”, stando a quanto riportato da Treccani troviamo come definizione: “Ragionamento sottile e fallace, ma con apparenza di verità, con cui si cerca di trarre altri in inganno o di alterare o interpretare speciosamente fatti e parole; pretesto, arzigogolo“. L’accezione non sembra quindi particolarmente positiva. Non ci resta caro Elio, quindi, di comprendere e chiarire chi si appiglia ai “cavilli legali”, noi o questi (U)omini di (L)egge a giustificazione delle proprie castronerie? Non ci resta che attendere una qualche risposta alla tua amletica risposta: “Cosa succederà adesso? Assisteremo a una presa di posizione del Comune rispetto a questa più che seria e concreta possibile omissione oppure passerà tutto in cavalleria, come se nulla fosse accaduto ed emerso? E se non la maggioranza, magari non in grado e soprattutto per nulla interessata a formulare un simile «mea culpa», come si comporterà di converso la minoranza? Saprà essere opposizione sensibile e proponente? La curiosità è tanta, come la speranza, benché scottata da precedenti esperienze. Staremo a vedere”. Da parte nostra già ci sembra di udire nelle segrete stanze del Municipio: “Io so’ io e voi non siete un ca….”.
Pasquale Di Benedetto