“Antonello è mio figlio!”
E’ la giustificata, orgogliosa segnalazione che un padre lancia ai suoi vecchi concittadini di Teano per segnalare i brillanti risultati professionali raggiunti dal proprio figlio primogenito Antonello.
Abbiamo appreso di Antonello De Galizia leggendo un articolo del giornale Il Fatto Quotidiano, segnalato su facebook dal padre Dario, giustamente orgoglioso di far conoscere ai suoi ex concittadini la brillante carriera che si prospetta per il proprio figliuolo e le ormai scontate difficoltà per molti giovani talenti di trovare spazio e lavoro nella nostra amata Italia.
Nell’articolo si parla di Antonello da Fiorenzuola in Provincia di Piacenza ma in effetti Antonello è nato a Teano 31 anni fa. Il papà Dario, teanese doc, era dipendente dell’Autogrill di Frascati, la madre casalinga originaria di Roccamonfina. Fu nel 1996 che, nella prospettiva di migliorare il bilancio familiare accettò il trasferimento a Fiorenzuola dove ha svolto la mansione di manager, sempre in strutture Autogrill. Qui ha cresciuto e educato i suoi tre figli Antonello, Alessio e Simone, come si faceva una volta, con “le mazze e le panelle”, ma soprattutto con l’esempio.
L’ingegnere Antonello ha conseguito il dottorato di ricerca in Automatica e Ingegneria informatica presso il Politecnico di Milano. Un curriculum di grande peso specifico ma non è stato sufficiente per convincere le aziende italiane ad avvalersi delle sue prestazioni, cosa invece che hanno fatto i francesi con la EDF Electricitè de France che gli ha consentito uno stage e poi la Airbus, il più importante costruttore di aeromobili al mondo, selezionandolo tra decine di candidati francesi, inglesi e tedeschi ed è qui che Antonello lavora dall’inizio di questo anno con un contratto a tempo indeterminato come research engineer (ingegnere di ricerca e sviluppo).
“La mia storia è quella di uno studente che, pur non avendo i mezzi, è arrivato, contro ogni previsione a fare l’ingegnere su temi di primissimo piano” è la prima dichiarazione che riusciamo a strappargli ma è sulla impossibilità di trovare lavoro in Italia che ha qualcosa da precisare: ”Ho inviato decine di curriculum alle aziende italiane leader del settore energetico, anche per profili junior ma senza ricevere alcuna risposta. Credo che il limite maggiore sia un modello culturale che, partendo dal principio sano e umano dell’aiuto reciproco, scade facilmente in meccanicismi di clientelismo e favoritismi basati su conoscenze personali”
Le prospettive di lavoro presso la Airbus sono molto interessanti ma il richiamo dell’Italia si fa forte alimentato anche dalla sua ragazza Vera di Fiorenzuola che lo ha accompagnato in questa esperienza. Antonello vorrebbe accontentarla ma: come si fa a tornare? Lascerebbe volentieri il suo appartamento nel centro parigino, a poche fermate da Porte D’Orleans ma un ritorno in Italia sembra improbabile se non impossibile. Ed ogni sua frase sembra impregnata di amarezza e delusione che contrastano con la soddisfazione di essere riuscito in una professione difficile in un settore difficile e competitivo al massimo.
Queste notizie ci inorgogliscono, i figli della nostra città si fanno onore in Italia e all’estero. Figli della nostra terra ma soprattutto figli di genitori che hanno saputo indirizzare e sostenere, con mille sacrifici, un percorso formativo molto duro e difficile ma, quando c’è la stoffa nulla è impossibile come certamente , ne siamo convinti, continueremo ad avere belle notizie di Antonello.
Intanto da oggi noi lo annoveriamo tra le giovani eccellenze teanesi.
Antonio Guttoriello