Caro Direttore,
è cosa risaputa che oltre ad esercitare la carica di Presidente del Consiglio Comunale di Teano, il Sindaco ritenne di concedere la propria fiducia affidandomi la delega all’Ecologia. Ebbene parlo di fiducia perché il periodo era grave e particolare, in quanto da poco – erano circa 5 mesi – si usciva dalla disastrosa epoca del Consorzio unico. Sembra passato oramai quasi un secolo, ma non è così! Quasi nessuno ricorda, insomma, me lo si consenta, come eravamo messi sia con riferimento al servizio svolto, sia con riguardo alla partecipazione attiva da parte della nostra cittadinanza, che per molto tempo aveva dovuto subire attonita ed impotente alle sorti di quel grande carrozzone provinciale che prendeva il nome di Consorzio Unico.
Ebbene, con spirito di abnegazione,sacrificio e con entusiasmo decisi di dedicare me stesso, come era giusto fare, a cercare di dare il mio contributo in maniera fattiva. Così senza scoraggiarmi, da un lato prestando ascolto a chi in quel momento storico aveva più esperienza di me, da un altro lato ricambiando con la freschezza emotiva di chi presta la propria opera al servizio della propria comunità, ho deciso di fare il possibile per concretizzare un vecchio detto scout a me caro:<< Ricorda di lasciare il mondo un po’ migliore di come lo hai trovato>>. Credevo di comportarmi bene e che i risultati sarebbero venuti!
Egregio Direttore, mi creda, sono stato e mi sento da sempre cittadino attivo, di quella risma di persone che non si convince che le cose necessariamente debbano andare male, ma di quelli che nutrono aspettativa nel cambiamento e nel futuro; ed è per questo che mi sono calato in una realtà che non mi apparteneva, decidendo e convincendomi che sporcarsi le mani, quando lo si fa per finalità superiori, è bello, ed è colorato di quella bellezza che fa rima con l’utilità.
Mi sia perdonato ancora questo panegirico di parole, ma era doveroso anche alla luce di ultimi e scioccamente falsi addebiti familiari che hanno ingiustamente tentato di infangare il mio percorso.
Orbene, vendo al punto di attualità, leggo dalle pagine del Suo giornale on.line un comunicato da parte dell’associazione politica un’Opportunità per Teano con il quale, in maniera critica, e spero costruttiva, si mette in evidenza la pochezza del sistema ecologico attualmente vigente nella nostra cittadina e mi si chiede, credo, di essere maggiormente dinamico nell’esercizio della delega.
Ovviamente, gli amici di una Opportunità per Teano meriterebbero una ben più pregnante ed articolata risposta che tenesse in conto la situazione trovata, quello che si è fatto ed infine quello che si intende realizzare, non dedicando però poca attenzione anche al trasporto e la passione che mi hanno contraddistinto nell’esercizio della delega.
Il Gruppo politico fa bene a spronare la crescita e l’evoluzione da un lato, ma dall’altro dovrebbe ricordare che il sottoscritto, al pari di altri non meno importanti, non ha la fatidica bacchetta magica, ma soprattutto deve sottostare alla lentezza elefantiaca della burocrazia.
Venendo a noi, dunque, mi preme osservare che il sottoscritto non predispone né capitolati, né gare di appalto, ma deve semplicemente essere garante perché una cosa sia fatta nella maniera più propria.
Se il finanziamento di 58 mila euro non passa dalla teoria alla pratica cosa può fare il delegato se non chiedere all’ufficio competente che sia realizzato? Se il centro di raccolta necessita di opere per consentirne il completo funzionamento, il sottoscritto cosa altro può fare se non appostare annualmente sul bilancio un fondo per la realizzazione delle opere e chiedere a chi di dovere la realizzazione di quanto sperato? Questi sono alcuni spunti di riflessione, non mere giustificazioni, che devono fare comprendere che questa partita la giochiamo tutti e con le stesse regole.
Agli atti vi sono e potrei documentarlo, fiumi di richieste alcune evase altre no che dimostrano la bontà, non del mio solo operato, ma della mia amministrazione.
Si fa presto a dimenticare che a Teano c’era il problema dei contenitori abiti, si fa finta di nulla non considerando che non vi erano punti ecologici per la raccolta dell’olio esausto, si è di un altro paese quanto non si vuole ricordare che Teano non conosceva lo spazzamento meccanizzato per le aree mercatali e settimanale per il centro cittadino, ci si gira dall’altra parte, quando per miracolo si raccoglie nuovamente farmaci e pile esauste – e lo si fa con contenitori recuperati e che sembrano nuovi!!. Ma sapete cosa si dimentica con facilità? Si dimentica che questi risultati non hanno pesato sulle casse comunali di un solo euro.
Mi si contesta il non essere allineato alle linee programmatiche o di essere causa di un ingiusto aumento del servizio. Bene, sotto pena di smentita, posso dire che il servizio ha mantenuto lo stesso costo dell’anno scorso – si possono confrontare le determine – ed in un anno e mezzo ( le linee parlano di un percorso di 7 anni !! – così come è avvenuto in un famoso comune) abbiamo consentito la cittadinanza di fruire del centro di raccolta, abbiamo ripulite molte zone inquinate ( alcune l’associazione le aveva in foto nella sezione, dovrebbe ricordarle), abbiamo istituito così come previsto dalle normative di riferimento l’istituzione di un registro ecologico per le discariche, siamo passati dal 28% della raccolta differenziata al 64,8% ( dato questo contestato), dato mandato per istituire presso il centro di raccolta di una ricicleria comunale. Potrei continuare ancora tanto, ma ritengo che voltarsi indietro non serve, ma bisogna migliorare.
La cara associazione dimostra pure di non leggere i giornali altrimenti saprebbe alcune cose oggi contestate. Non sa forse che con il Sindaco stiamo cercando di ottenere ( uso il condizionale solo per forma!) un partenariato e la consulenza gratuita del CONAI per lo sviluppo di un piano ecologico adeguato, oppure che a breve si partirà con la tanto decantata differenziata carta e cartone o raccolta porta a porta del vetro.
E queste cose non sono frutto solo di un dire ma frutto di incontri sinergici tra la parte politica, l’area amministrativa e il gestore.
Un ultima cosa mi sia consentita a chiosa di quanto detto sopra! Lo so ho abusato troppo della Sua buona pazienza!
Amministrazione partecipata, è il caso di ricordarlo, non vuole dire che l’amministratore deve tradurre in azione quello che è stato suggerito da una schiera più o meno sparuta di persone, anche quando, visto il momento storico vissuto, questo appare impalpabile, ma a mio parere, e chiedo scusa se non è così, vuole dire essere aderente alle necessità della nostra società.
Io in campagna elettorale ho fatto una unica promessa ovvero quella di essere servitore della mia comunità .
Carlo Barra.