Pronipote di Luigi quattordicesimo, che gli affidò la sua spada di parata, ne incarnò la personalità brillante e illuminata. Tra i suoi primi atti di governo tasso’ i beni ecclesiastici che in quanto abbondantissimi consentirono ampio respiro all’entrate monetarie. Il Re lascio’ a Napoli una grande eredità archeologica artistica architettonica. Organizzo’ gli scavi di Pompei Ercolano Stabia, fiore all’occhiello dell’attuale museo archeologico nazionale. Fece costruire la reggia di Capodimonte, quella di Caserta, quella di Portici, il Real albergo dei poveri, opera mirabile di Ferdinando Fuga.Curo’ con intelligenza la riattualizzazione del palazzo reale.
Con la cura amorosa del grande Re Napoli assurse a splendida capitale europea, ammaliando Goethe e Stendhal. Sì narra che quando lascio’ Napoli si sfilò dal dito il prediletto anello ritrovato a Pompei in quanto proprietà non sua ma del suo amatissimo popolo.
Giulio De Monaco