È proprio vero che “non c’è limite al peggio”! Ma quando il troppo è troppo …. Udiamo ancora voci di un imminente nuovo “rimpasto” in seno alla “maggioranza” che “sosterrebbe” il Sindaco D’Andrea. Se così fosse, e non ce ne meraviglieremmo più, non ci troveremmo di fronte ad un ennesimo tentativo politico di assestamento dell’assetto delle “forze in campo”. Stiamo usando una miriade di virgolettati poiché, a questo punto non possiamo che rassegnarci al fatto che per quanto riguarda la vita amministrativa della Città “nulla è più definitivo del provvisorio” e se come amava dire Immanuel Kant che “Si misura l’intelligenza di un individuo dalla qualità d’incertezze che è capace di sopportare”, possiamo ben essere orgogliosi dell’incommensurabile grado di intelligenza in dote ai cittadini di Teano, i quali, alla luce della eterna “incertezza” dei suoi “rappresentanti politici”, secondo la teoria di Kant, possiedono un’attività cerebrale ben al di sopra della media. Dobbiamo ammettere, però, che non tutti sono in grado di sopportare tante incertezze. Noi, ad esempio. Semplicemente perché, quelle che Kant definisce “incertezze”, in questo caso, quello della rappresentazione “politica” messa in scena a Teano, noi amiamo definirle come “immaturità”, “irresponsabilità”, “puerilismo”, “inadeguatezza”, “stoltezza”, “egoismo”, “indolenza”, e potremmo continuare all’infinito. E, siamo qui pronti a confutare queste convinzioni con mille esempi alla mano, perciò, invitiamo chiunque voglia provare a smentirci, a non farlo, poiché abbiamo già pronte le prove alla mano. Ma, quando affermavamo, quasi con una formula dubitativa, che “non c’è limite al peggio”, stavamo provando un esercizio di esorcismo della cruda e genuina verità. Come a dire: “ma questi veramente fanno?”. O, nella loro “immaturità”, “irresponsabilità”, “puerilismo”, “inadeguatezza”, “stoltezza”, “egoismo”, “indolenza”, stanno giocando al gioco dell’oca? Sono consapevoli che con la loro “rappresentanza politica” e, quindi, “mandato politico”, stanno “governando” i contributi, gli affanni, i risparmi, i figli, la salute, il commercio, lo sviluppo, dei cittadini contribuenti? O, forse, ancora non se ne sono avveduti? Abbiamo l’impressione che quelle che Kant chiama incertezze, altro non è che “il sonno della ragione che genera mostri”! “Mostri” anti economia, anti sviluppo sociale, anti cultura, anti turismo, anti sanità, anti mercato. Anti civiltà! Tanto basta per oggi, in attesa di domani mattina, data del fatidico giorno (Consiglio Comunale) dove si dovrebbe mettere in scena l’ennesimo riprovevole “rimpasto”. Dopodiché, saremo qui pronti a confutare queste nostre convinzioni con mille esempi alla mano, perciò, invitiamo fin da ora chiunque voglia provare a smentirci, a non farlo, poiché abbiamo già pronte le prove alla mano. E senza virgolettati.
Pasquale Di Benedetto