LA PRIMA TELEFONATA CON LA GUARDIA COSTIERA – La prima telefonata della Capitaneria Schettino la riceve alle 00,32. A quell’ora secondo alcuni testimoni il comandante si sarebbe già messo in salvo sulla scogliera. Gli viene chiesto quante persone sono ancora a bordo. Schettino risponde 2-300. "Ora torno sul ponte – assicura alla Capitaneria – Ero andato a poppa per capire cosa stava succedendo". "Rimarrà solo lei?", chiede la sala operativa. "Credo di rimanere solo io" replica.
LA SECONDA TELEFONATA CON LA GUARDIA COSTIERA – Alle 00,42 una nuova telefonata. La sala operativa della Capitaneria chiede quante persone devono ancora essere evacuate. Schettino risponde: "Ho chiamato la società e mi dicono che ci sono un centinaio di persone" (ma l’evacuazione è ancora in corso). "Io sto coordinando" assicura il capitano all’ufficiale della Capitaneria, ma poco dopo si lascia scappare una frase che sembra sconcertare l’ufficiale: "Non possiamo salire più a bordo perché stava appoppando". E poi: "Abbiamo abbandonato la nave". A questo punto l’ufficiale della guardia Costiera capisce tutto: "Comandante, ha abbandonato la nave?", gli chiede. E Schettino svelto ritratta: "No, no, macché abbandonato la nave". Ma l’ufficiale della guardia costiera alza la voce, e cerca di scuotere il comandante. "Adesso lei va a prua, risale la biscaggina (la scala di corda delle navi, ndr) e coordina l’evacuazione. Ci dice quante persone ci sono ancora: se ci sono bambini, donne, passeggeri e il numero esatto di ciascuna di queste categorie. Vada a bordo. Cosa fa, lascia i soccorsi?". Schettino: "No, no, sono qua, sto coordinando i soccorsi". L’ufficiale ricomincia: "Comandante, è un ordine, ora comando io. Lei ha dichiarato l’abbandono nave, vada a prua, risalga sulla nave e vada a coordinare i soccorsi. Ci sono già dei cadaveri». Schettino: "Quanti?". L’ufficiale: "Deve dirmelo lei, cosa vuole fare, vuole andare a casa? Lei ora torna sopra e ci dice cosa si può fare, quante persone ci sono e di cos’hanno bisogno". Schettino di nuovo assicura: "Va bene, sto andando". Secondo la Capitaneria, tuttavia, non risalirà più a bordo.
L’ANNUNCIO SU FACEBOOK ALLE 21.08: "TRA POCO PASSERÀ VICINA VICINA…""Tra poco passerà vicina vicina la Concordia di Costa Crociere". Ore 21.08. Quasi un’ora prima della tragedia, Patrizia Tievoli, sorella di Antonello Tievoli, il maître della Costa Concordia, annunciava agli amici di Facebook il passaggio della nave davanti all’Isola del Giglio. "Un salutone al mio fratello che a Savona finalmente sbarcherà, per godersi un po’ di vacanza" scriveva Patrizia. Secondo alcuni questo post potrebbe spiegare la manovra scellerata del comandante Schettino.
Dopo la morte, la nave affondata "Costa Crociere" potrebbe portare un grave rischio ambientale. E’ l’allarme del Ministro dell’Ambiente, Corrado Clini. E già le prime chiazze d’olio sono uscite intorno alla nave. "Il rischio ambientale per l’isola del Giglio e’ altissimo, l’obbiettivo e’ quello di evitare che il carburante esca dalla nave e stiamo lavorando su questo". Tra i soccorritori si ritiene che "la speranza di trovare in vita i dispersi si sia ormai ridotta al minimo", come ha detto il sindaco dell’Isola del Giglio, Sergio Ortelli. L’unica speranza e’ "che si sia creata nella nave qualche bolla d’aria". "Siamo di fronte ad una tragedia di proporzioni importanti". Cosi’ in una conferenza stampa Pier Luigi Foschi, presidente e Ad della Costa Crociere in merito alla tragedia della nave Concordia all’Isola del Giglio.In merito a ipotesi di passaggi sottocosta dell’Isola del Giglio da parte di navi Costa Crociere, "l’unica volta che siamo stati informati di un passaggio – ha sottolineato l’ad della Compagnia – risale al 9 e 10 luglio del 2011 per la festivita’ di San Lorenzo". "L’impatto diretto dei danni al momento e’ stato quantificato in 93 milioni di dollari", ha aggiunto Foschi. Una manovra spregiudicata, azzardata e inescusabile". Cosi’ il Procuratore capo di Grosseto, Francesco Verusio, ha commentato la manovra del comandante della Concordia, Francesco Schettino."Si e’ deciso, non sempre senza rischi di riprendere le operazioni a bordo della Concordia volte a ricercare i dispersi". Lo ha sottolineato Luca Cari, coordinatore delle operazioni.e abbandono della nave".
I
SOCCORSI
DISPERSA GIOVANE SPOSA, NON SAPEVA NUOTARE SI È GETTATA IN ACQUA CON I FAMILIARI, POI NESSUNA TRACCIA – – Si è tuffata in acqua insieme ai familiari per cercare la salvezza sulle coste dell’Isola del Giglio, ma è scomparsa nel nulla. Maria D’Introna, 30 anni, residente a Cavaglià (Biella), risulta ancora tra i 16 dispersi. Era partita per la crociera insieme al marito, Vincenzo Roselli, 40 anni, il cognato Antonio, di 32 anni, sua moglie, Luciana Piarulli, 30 anni, e i due anziani genitori del marito, Martire Roselli, 74 anni, e Lucia Perrone, 72 anni. Era il viaggio per festeggiare le nozze d’oro dei suoceri. La donna non sapeva nuotare e aveva paura dell’acqua, ma anche il marito Vincenzo non sapeva nuotare – dicono gli amici – eppure ce l’ha fatta.
NAVE AFFONDATA: DUE GLI INDAGATI, NELLA GIORNATA DI MARTEDI’ IL COMANDANTE DAL GIP – Allo stato attuale delle indagini sul disastro della Costa Concordia, la procura di Grosseto sta procedendo nei confronti di due soli indagati: il comandante della nave, Francesco Schettino, e il primo ufficiale in plancia, Ciro Ambrosio. E’ quanto si apprende negli ambienti della procura di Grosseto. Martedì mattina al tribunale di Grosseto si terra’ l’interrogatorio di garanzia di Schettino, fermato sabato con le accuse di omicidio colposo plurimo, naufragio e abbandono della nave. Dopo l’interrogatorio di garanzia, il gip dovra’ decidere se convalidare o meno il fermo
IL CDM DICHIARERA’ LO STATO DI EMERGENZA – Il prossimo CdM dichiarera’ lo stato d’emergenza in seguito al naufragio della Costa Concordia davanti all’isola del Giglio. Lo ha annunciato il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, al termine del vertice in prefettura a Livorno.
PICCOLE CHIAZZE COMBUSTIBILE ‘LEGGERO’ – Gli elicotteri che hanno sorvolato in mattinata la zona del naufragio della Costa Concordia all’Isola del Giglio hanno segnalato qualche chiazza di combustibile attorno alla nave. A quanto si è appreso si tratta di combustibile ‘leggerò attribuibile a diesel o ad acque reflue di sentina, in grado di evaporare.
TESTIMONI, COMANDANTE AL BAR CON UNA DONNA – Poco prima del disastro all’Isola del Giglio, il comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, e’ stato visto da testimoni al bar con una donna. Maria Ines Lona, un giudice argentino 72enne, riferisce che "i passeggeri che erano stati sulla nave prima di me dicono che spesso passava il suo tempo tra le donne e il bere". E proprio quella sera, dice un’altra passeggera, un’olandese 41enne, al ‘Daily Mail’, Schettino e’ stato visto bere in uno dei bar della nave "con una bella donna al braccio". "Quello che mi ha scandalizzato piu’ di tutto – racconta la donna, Monique Maurek – e’ stato quando ho visto il comandante passare gran parte della serata prima che sbattessimo contro uno scoglio a bere al bar con una bella donna sotto braccio".
RIPRENDONO OPERAZIONI DI SOCCORSO –
"Si e’ deciso, non sempre senza rischi, ma con massima attenzione, di riprendere le operazioni a bordo della Concordia volte a ricercare i dispersi". Lo ha sottolineato Luca Cari, coordinatore delle operazioni insieme a Stefano Giannella della Direzione regionale dei Vigili del fuoco. Al momento le operazioni notturne sono ancora sospese dopo che stamane la nave Costa Concordia si e’ mossa di 9 centimetri in verticale e 1 e mezzo in orizzontale. "al momento la poppa – ha sottolineato ancora Cari – e’ ferma e c’e’ solo una flessione in prua dovuta alla struttura".
CRI, MOLTI TRAUMI DA CADUTE E STATI DI CHOC – La CRI ha effettuato anche interventi sanitari, soprattutto presso la postazione di pronto soccorso dell’ospedale di Orbetello, dove sono giunti circa 40 feriti, di nazionalita’ italiana, tedesca e spagnola. Lo comunica la Croce Rossa Italiana intervenuta assieme alle altre istituzioni nelle operazioni di soccorso e assistenza ai passeggeri della nave Concordia affondata all’isola del Giglio. "La maggior parte di essi, di eta’ compresa tra i 30 e i 70 anni – spiega Mauro Pasquarelli, volontario della Croce Rossa di Orbetello – presentavano traumi da caduta agli arti, con fratture dei polsi, delle dita, di una spalla, causati dal tentativo di reggersi durante l’urto e poi nello sbilanciamento della nave. Numerose altre persone erano in stato di choc e di ipotermia per il freddo". "Da rilevare inoltre – sottolinea il responsabile della Croce Rossa di Orbetello, Michele Casalini – che siamo intervenuti anche in soccorso di persone con malattie patologiche che a seguito dell’evento traumatico si sono manifestate, come nel caso di alcuni pazienti con crisi epilettiche". La Croce Rossa, inoltre, e’ presente nella provincia di Grosseto in due centri di accoglienza: a Grosseto e a Marina di Grosseto. Gli operatori CRI svolgono attivita’ di assistenza e supporto sanitario, visite mediche in collaborazione con il 118, distribuzione generi di conforto, assistenza psico-sociale, gestione delle aree di accoglienza.
FOSCHI (AD COSTA), RIMUOVEREMO LA NAVE CON DEI PALLONI – "Rimuoveremo la nave con dei palloni, dopo averla svuotata del carburante, che al momento e’ pari a 2300 tonnellate". Cosi’ in una conferenza stampa risponde Pier Luigi Foschi, presidente e Ad della Costa Crociere in merito alla tragedia della nave Concordia all’Isola del Giglio. "L’operazione di rimozione e’ una delle piu’ difficili che l’uomo debba affrontare in queste circostanze. Si deve procedere prima alla chiusura delle falle e poi si deve sollevare la nave con dei palloni d’aria enormi, solo dopo la nave potra’ essere trainata dai rimorchiatori". Solo domani terminera’ – conclude – lo studio affidato ad una societa’ specializzata olandese sulle modalita’ di rimozione del carburante e solo allora conosceremo il tempo necessario per l’operazione complessiva".
DANNI PER 93 MLN DOLLARI – "L’impatto diretto dei danni al momento e’ stato quantificato in 93 milioni di dollari". Cosi’ in una conferenza stampa Pier Luigi Foschi, presidente e Ad della Costa Crociere in merito alla tragedia della nave Concordia all’Isola del Giglio. "Poi ci sono una serie di ulteriori costi che dovremo affrontare ma che non sono quantificabili, perche’ appartenfono alla categoria delle assicurazioni". "C’e’ poi una terza categoria, per cui la situazione e’ conosciuta e li siamo molto protetti e adegautamente assicurati sia per danni civili e sia per la perdita subita della nave".
SINDACO GIGLIO, PREOCCUPATI PER DANNO AMBIENTALE – "La preoccupazione maggiore e’ il possibile danno ambientale". Lo ha detto Sergio Ortelli, sindaco dell’Isola del Giglio, che ha parlato anche delle operazioni interrotte dicendo che "io penso che presto verranno riprese, e’ evidente che anche le persone che lavorano devono farlo in massima sicurezza".
INCONTRO CONSUMATORI-TOUR OPERATOR SU RIMBORSI – Domani Federconsumatori, insieme ad altre Associazioni, incontrera’ presso la sede di Confindustria l’Associazione dei Tour Operator ASTOI. "In quella sede – si legge in una nota dell’associazione – chiederemo all’Associazione di Confindustria di mettere in campo un percorso di lavoro tra le Associazioni che rappresentano i diritti dei cittadini, in questo caso dei passeggeri, e Costa Crociere, al fine di perseguire modalita’ certe e tempestive di rimborsi e risarcimenti. Oltre a prevedere delle procedure per tutti coloro che hanno futuri diritti d’imbarco. Ribadiamo che bisogna rispettare i diritti dei passeggeri prevedendo rimborsi per quanto gia’ speso ed i risarcimenti, sia per quanto riguarda le perdite patrimoniali, che relativamente ai gravi danni esistenziali", dichiara Rosario Trefiletti, Presidente Federconsumatori.
CLINI, SE SI SPOSTA RISCHIO PER SOCCORRITORI – "I sommozzatori sono dentro affrontando un grave pericolo perche’, se la nave dovesse spostarsi, il rischio per chi sta lavorando all’interno e’ altissimo". Lo ha detto il ministro dell Ambiente, Corrado Clini, commetando il naufragio della Costa Concordia di fronte all’isola del Giglio.
FOSCHI (AD COSTA), AZIENDA E’ PARTE LESA – "L’azienda in questo momento e’ parte lesa". Cosi’ in una conferenza stampa Pier Luigi Foschi, presidente e Ad della Costa Crociere in merito alla tragedia della nave Concordia all’Isola del Giglio.
CI DISSOCIAMO DA COMANDANTE – "Il comandante ha preso un’iniziativa di sua volonta’ che e’ contraria alle nostre regole di comportamente scritte e certificate" dice Foschi. "Lo ribadisco – aggiunge – non e’ prendere le distanze ma e’ dissociarsi da questa condotta che ha causato l’incidente facendo deviare la nave dalla sua rotta ideale".
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NON POSSIAMO NEGARE ERRORE UMANO" – "Non posmo negare che ci sia stato un errore umano" ha detto il Presidente e l’Ad di Costa Crociere Pier Luigi Foschi. "Noi daremo assistenza legale al nostro comandante ma – ribadisce – non possiamo negare che ci sia stato un errore umano".
CONFERME SU RESPONSABILITÀ COMANDANTE – Sulla responsabilità del comandante Francesco Schettino il procuratore capo di Grosseto Francesco Verusio ha detto che "l’idea che ci siamo fatti nell’immediatezza del fatto sta trovando conferme dalle prime indagini delle forze dell’ordine e delle autorità marittime".
INTERROGATI CENTINAIA DI TESTIMONI – "Finora sono stati sentiti centinaia di testimoni tra membri dell’equipaggio, turisti a bordo e soccorritori" nell’inchiesta sul naufragio della nave Costa Concordia davanti all’isola del Giglio la sera del 13 gennaio. Lo ha riferito il procuratore capo di Grosseto Francesco Verusio.
SPELEOLOGI DALLA SICILIA – E intanto due tecnici del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico della Sicilia sono partiti per l’isola del Giglio per partecipare alle operazioni di ricerca dei dispersi nel naufragio della nave Costa Concordia. Si tratta di Riccardo e Diego Leonardi, di Catania, il primo istruttore nazionale di speleo soccorso subacqueo e il secondo specialista di soccorso speleologico, entrambi volontari del Cnsas.
CLINI, STOP AI COLOSSI DEL MARE IN AREE PREGIATE – "Questi sono condomini galleggianti, non possono muoversi come fossero vaporetti. Non ci sono molti commenti da fare non deve succedere e basta". Lo dice il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, in un’intervista a ‘La Stampa’ sulla sciagura del Giglio, e sul passaggio sotto costa delle navi da crociera spiega: "gia’ ci sono regole e limitazioni, ma sono in parte temperate e qualche volta aggirate. E’ passata la linea che e’ piu’ conveniente rafforzare l’offerta turistica dal punto di vista della compagnia che non avere attenzione alla zona che si attraversa, cioe’ avere in mente la prevenzione. E’ un ragionamento che purtroppo ricorre in Italia, dalla sicurezza del lavoro alla sicurezza dell’ambiente. Questo ne e’ un esempio clamoroso"
MISTERO SU DUE DONNE, MARITO "PESSIMISTA" – Ancora nessuna traccia di Lucia Virzi’, 49 anni di Enna, dipendente comunale presso l’ufficio dei Servizi sociali, sposata e madre di tre figli, e di Maria Grazia Treccarico, 50 anni di Leonforte (Enna), ma residente a Priolo. Le due donne sono state viste l’ultima volta dalla figlia della Treccarico, Stefania Vincenzi, e dal fidanzato della ragazza Andrea Ragusa, entrambi diciassettenni, poco prima che i due giovani salissero sulla scialuppa di salvataggio della Costa Concordia naufragata venerdi’. Il marito della Treccarico, Elio Vincenzi, insegnate, raggiunto telefonicamente questa mattina ha confermato che della moglie e della sua amica di Enna non c’e’ nessuna traccia. "Sono pessimista – ha detto Vincenzi – e temo risultino tra le persone in salvo per un equivoco. Abbiamo avuto conferma ufficiale che risultano sbarcate a Porto Santo Stefano, ma temo che nella confusione siano state censite per errore. A mia figlia e’ stato chiesto con chi viaggiava e lei ha fatto il nome della madre della sua amica".
Intanto i carabinieri avrebbero convocato un conoscente della Treccarico, anch’egli di Leonforte e in crociera con il gruppo di siciliani, che sarebbe l’ultima persona ad avere parlato con la donna al cellulare. L’uomo avrebbe raccontato di avere avuto una telefonata dalla concittadina e di avere sentito a un tratto "aggrappati a me", quindi la linea sarebbe caduta e da quel momento il cellulare risulta irraggiungibile. Al momento le donne non risultano comunque nell’elenco dei dispersi e le famiglie hanno presentato denuncia di scomparsa. La Treccarico, aveva deciso di fare questo viaggio con la figlia diciassettenne, il fidanzato e la sua cara amica per festeggiare i 50 anni.
MOGLIE VITTIMA, "MI HA SALVATO LA VITA DANDOMI IL SUO GIUBBOTTO" – Francis Servel, 71 anni, una delle vittime del naufragio della Costa Concordia, è morto dopo aver dato il suo giubbotto di salvataggio alla moglie, che non sa nuotare. "Devo la vita a mio marito – ha raccontato al quotidiano Le Figaro la donna, Nicole Servel, 61 anni- mi ha detto: ‘saltà, e siccome io non so nuotare mi ha dato il suo giubbotto di salvataggio. Esitavo a buttarmi e allora lui si è tuffato per primo. Mi sono buttata. Mi sono messa sul dorso. L’ho chiamato e mi ha detto: ‘non ti preoccupare, me la caverò’. Arrivata su uno scoglio, la signora Servel è stata tratta in salvo dagli abitanti del Giglio che l’hanno condotta in una chiesa. "Ero congelata. Avevo solo un vestito leggero. Nella sacristia ho trovato un’abito da sacerdote. L’ho preso e mi ha permesso di scaldarmi". La crociera era un regalo dei figli dei Servel per il compleanno della mamma. "Mio padre ha terminato la sua vita con un gesto eroico", afferma la figlia Edwige, che promette di »chiedere conto "alla compagnia di quanto successo". I miei genitori hanno lasciato passare avanti i bambini nelle scialuppe. Poi si sono trovati senza scialuppa e con un solo giubbotto di salvataggio per due persone.
NAVE AFFONDATA: ARRIVANO SUB SPECIALIZZATI IN RICERCA CADAVERI – Isola del Giglio, 16 gen. – Sono sbarcati sull’Isola del Giglio squadre di sub della Protezione Civile con attrezzature particolari in grado di individuare i cadaveri in mare. Proseguono intento a ritmo serrato le ricerche degli eventuali superstiti. In 16 mancano ancora all’appello.
PREOCCUPAZIONE PER CAMBIO CONDIZIONI METEO – Cambia il tempo, previsto per le prossime ore un temporale, si increspa il mare e c’e’ preoccupazione per la Concordia che potrebbe spostarsi rendendo sempre piu’ complicate le operazioni di ricerca dei 16 dispersi, tra cui una bimba di 5 anni. Al momento un gruppo di sommozzatori dei vigili del fuoco e’ salito a bordo per verificare la situazione.
COSTA CROCIERE ‘SCARICÀ IL COMANDANTE. IL GRUPPO RIMARCA ‘ERRORI DI GIUDIZIÒ -Costa Crociere ‘scarica’ il comandante della nave Concordia, Francesco Schettino. In una lunga nota diffusa in serata, il gruppo, nel rendere noto che domani a Genova il presidente e amministratore delegato Pierluigi Foschi, terrà una conferenza stampa, ha rimarcato "errori di giudizio" da parte del comandante. "Come tutti i comandanti della flotta – ha precisato la nota – il comandante Schettino ha partecipato ad un continuo programma di aggiornamento e addestramento ed ha superato positivamente tutte le verifiche di idoneità previste. Come già reso noto, la Magistratura, con cui Costa Crociere sta collaborando, ha disposto il fermo del Comandante, verso il quale sono state mosse gravi accuse. Sembra che il comandante abbia commesso errori di giudizio che hanno avuto gravissime conseguenze: la rotta seguita dalla nave è risultata troppo vicina alla costa, e sembra che le sue decisioni nella gestione dell’emergenza non abbiano seguito le procedure di Costa Crociere, che sono in linea e, in alcuni casi vanno oltre, gli standard internazionali". La compagnia respinge le accuse, mosse da alcuni passeggeri, secondo cui la Concordia non avesse giubbotti salvataggio in misura sufficiente per tutti. "A bordo di Costa Concordia e di tutte le navi Costa – si legge nella nota – sono disponibili giubbotti di salvataggio, lance e zattere in numero superiore al massimo delle persone che possono essere ospitate dalla nave". Parlare, dunque, di misure di sicurezza non rispettate, secondo Costa Crociere non è corretto. Come non è corretto parlare di equipaggio inadeguato a gestire l’emergenza: "Costa Crociere è fiera dell’impegno che i suoi dipendenti dedicano alla gestione della sicurezza degli ospiti". Il Gruppo dice di essersi adoperato fin dalle prime ore per evitare conseguenze di tipo ambientale, realizzando una barriera di contenimento attorno alla Concordia. "Costa Crociere è intervenuta immediatamente per impedire un potenziale impatto ambientale e sin dalla giornata di sabato si sta avvalendo della società leader al mondo nel settore, Smit & Salvage, con cui sta elaborando un piano di interventi". Il Gruppo esprime infine il suo "più profondo dolore per le sofferenze e porge le sue condoglianze alle famiglie delle vittime".
MEMBRO EQUIPAGGIO, FUGA COMANDANTE NON VERA SECONDO LA TESTIMONE SCHETTINO ERA SUL PONTE – Non è vero che il comandante della Concordia, Francesco Schettino, ha abbandonato la nave. Anzi: quando l’ultima scialuppa si è staccata dalla nave, lui era sul ponte tre. A sostenerlo è Katia Keyvanian, un membro dell’equipaggio che sostiene di essersi imbarcata il 13 gennaio per sostituire una collega della Concordia e che ha lasciato questa testimonianza su Facebook, resa nota a Genova dall’ex comandante della Polizia Municipale, Remo Benzi.
LA CRONACA DI DOMENICA 15 GENNAIO
MAI PARTITO IL MAYDAY, E’ GIALLO – Non sarebbe mai partito un formale may day dalla Concordia. E non sarebbe stata la nave a chiamare la sala operativa, ma viceversa. Così le prime ricostruzioni della Guardia costiera. L’equipaggio e la sala operativa avrebbero parlato diversi minuti prima che a terra si sapesse per la prima volta che la nave stava imbarcando acqua.
NAVE COSTA: RISCHIO DIVISO TRA UNA DECINA DI ASSICURAZIONI – Nel caso del naufragio della Costa Concordia la copertura del rischio è condiviso da una decina di assicurazioni: lo spiega XL Insurance, uno dei giganti del settore che non ha voluto confermare, citando "il rapporto di confidenzialità coi clienti", se il gruppo sia coinvolto nella tragedia della nave di crociera della Carnival davanti all’isola del Giglio. Secondo fonti a Londra le Assicurazioni Generali sarebbero nel pool coinvolto nella copertura dei danni della nave: "Si usa nel settore assicurativo dividere il rischio. Una società assicura la nave, un altra i passeggeri, un’altra le opere d’arte che potrebbero trovarsi a bordo".
NAVE AFFONDATA: CAPITANERIA LIVORNO, ORA E’ CORSA CONTRO TEMPO – "Ora quello che conta e’ la corsa contro il tempo". A sottolinearlo il capitano di corvetta Emilio Del Santos, portavoce della Capitaneria di Livorno. Il portavoce sottolinea che da domani mattina "continueranno le ricerche e si ricerchera’ fino a quando non si ritrovera’ l’ultima persona".
DA BORDO CHIESERO A VEDETTA: TRAINATECI – Dalla Costa Concordia è stato chiesto ad una motovedetta della Guardia di finanza di agganciare il colosso del mare e trainarlo. "Ma era come chiedere a una formica di spostare un elefante", spiega un ufficiale delle fiamme gialle. Anche in questo frangente dalla nave avrebbero riferito un "guasto tecnico"
"15 GIORNI PER RECUPERO CARBURANTE" – Ci vorranno "almeno due settimane"» per recuperare il carburante presente nei serbatoi della nave Costa Concordia incagliata sugli scogli dell’Isola del Giglio. Lo hanno spiegato i tecnici olandesi della Smit, che da ieri sono al lavoro per ‘debunkerare’ cioè per aspirare dalla nave il carburante presente nei serbatoi, così da scongiurare danni ambientali. Nei serbatoi della Costa Concordia, secondo quanto reso noto da associazioni ambientaliste, ci sarebbero circa 2.400 tonnellate di carburante.
TROVATI ALTRI DUE CORPI – Due cadaveri sono stati ritrovati nello scafo della nave Costa Concordia dai sommozzatori. Al momento non ci sono altre notizie. Salirebbe dunque a cinque il numero dei morti nel naufragio davanti all’Isola del Giglio. I corpi ritrovati nello scafo della Concordia sono di due anziani entrambi uomini. Erano tutti e due sott’acqua in una zona completamente allagata. "Sono stati ritrovati dai sommozzatori. Una cosa che potrebbe, purtroppo, succedere ancora". Lo ha reso noto Filippo Marina, capo relazioni esterne della Capitaneria di porto. Al momento non si sa ancora dove verranno trasferite le salme.
IL CAPPELLANO, EQUIPAGGIO SI E’ PRODIGATO – Difende il comportamento dell’equipaggio il cappellano della Costa Concordia don Raffaele Malena. "Il disordine – spiega il sacerdote ai microfoni della Radio Vaticana – non e’ stato creato dall’equipaggio, l’ha creato il panico, l’ha creato la paura tra i passeggeri. L’equipaggio si e’ prodigato, non e’ vero che era passivo. Ed e’ troppo facile dire ‘impreparazione’". Secondo il sacerdote, che era a bordo della nave, "forse non hanno dato subito l’allarme, l’abbandono nave. Cercavano – dice – un’altra cosa, quando si e’ verificato il fatto, lo squarcio alla nave: erano, infatti, andati a vedere in sala macchina se potevano risolvere il black out. Ma e’ stato troppo tardi, perche’ in meno di 20 minuti la sala macchina era invasa dall’acqua: non c’e’ stato niente da fare".
CLINI, BASTA GESTIONE GRANDI NAVI COME VAPORETTI – "Basta con la gestione di queste navi che vengono usate come se fossero dei vaporetti". Lo ha detto all’ANSA il ministro dell’Ambiente. "Questo – ha sottolineato il ministro – non è turismo sostenibile ma è turismo pericoloso. Dobbiamo intervenire rapidamente e con decisione per evitare che queste grandi navi arrivino vicino ad aree ambientalmente sensibili". E ancora, a SkyTg24: "Questi condomini galleggianti stanno diventando un problema ambientale serio. Bisogna intervenire rapidamente per evitare disastri in zone delicate".
17 DISPERSI AL MOMENTO -"Verifiche incrociate stanno riducendo il numero dei dispersi. Nell’ultima riunione mi hanno riferito che all’appello mancherebbero 11 passeggeri e 6 membri dell’equipaggio". Lo ha detto il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi dall’Isola del Giglio.
SALVATO IL COMMISSARIO DI BORDO – E’ stato tratto in salvo il commissario di bordo Marrico Gianpetroni, trovato questa mattina dai vigili del fuoco in una cabina del ponte 3 della Costa Concordia. L’uomo e’ stato trasportato in barella e caricato su un elicottero con un verricello direttamente dalla nave.
PARLA IL LEGALE DEL COMANDANTE – Porto Santo Stefano, 15 gen. – Il comandante della nave Costa Concordia naufragata davanti all’isola del Giglio e’ "sconvolto e turbato per quanto e’ successo ed esprime il massimo cordoglio nei confronti delle vittime". Lo comportamento colposo che ha provocato l’apertura della falla, bisogna vedere se cio’ e’ riscontrabile", ha sottolineato Leporatti che ha
potuto incontrare brevemente il suo assistito nella caserma dei carabinieri di Orbetello prima del trasferimento nel carcere di Grosseto. "Finche’ non leggo gli atti non posso dare tuttavia ulteriori valutazioni", ha aggiunto il legale. Per quanto riguarda l’accusa di abbandono della nave "devo sentire quello che dice il comandante, e’ una situazione delicata".
"PER ORA NON C’E’ IL RISCHIO INQUINAMENTO" – "Al momento non ci sono problemi di inquinamento e stazionano nei pressi della nave Concordia delle unita’ disinquinanti e una unita’ della Guardia costiera di Livorno specializzata" per verificare eventuali fuoriuscite di petrolio. Lo ha detto a SkyTg24 il comandante Cosimo Nicastro, del Comando generale della Guardia Costiera spiegando che gia’ "ieri la Guardia Costiera ha diffidato il comando di bordo e la societa’ a iniziare ad attivarsi per recuperare le 2.500 tonnellate di carburante che si trovano nei serbatoi della Costa Concordia". Il comando di bordo e la societa’, ha continuato, "sono state diffidate a prendere tutte le iniziative per procedere, ovviamente una volta che saremo sicuri che a bordo non ci sia piu’ nessuno, alla rimozione del relitto".
4 SUPERSTITI GIAPPONESI – Un gruppo di quattro turisti giapponesi, naufraghi della Costa Concordia, si sono presentati stamani al commissariato Viminale, nel centro di Roma, perche’ sprovvisti di documenti. Due di loro, un uomo e una donna, risultavano nella lista dei dispersi.
RESTANO 39 DISPERSI – Dopo il ritrovamento di una coppia di coreani a bordo della nave Costa Concordia, naufragata davanti all’isola del Giglio, e’ stato individuato il commissario capo di bordo e sono in corso le operazioni per portarlo in salvo. E’ quando si apprende da fonti dei soccorritori. Restano 39 dispersi.
GREENPEACE: "PIANO URGENTE PER EVITARE DISASTRO AMBIENTALE" – Il naufragio della Costa Concordia "con il suo luttuoso carico di vittime, comunque drammatico, pone oggi una seria emergenza ambientale cui si deve rispondere con estrema urgenza: serve un piano che preveda subito lo svuotamento delle cisterne di carburante della nave e quindi la rimozione della medesima". A chiederlo e’ Greenpeace che spiega: "La nave contiene migliaia di tonnellate di carburante e, verosimilmente, tonnellate di altre sostanze pericolose come lubrificanti, vernici, sostanze clorurate e amianto". Nelle cisterne della Costa Concordia secondo l’associazione ambientalista ci sarebbero circa 2.400 tonnellate di carburante: "Lo sversamento di solo tre/quattrocento tonnellate di carburante dal portacontainer RENA, in Nuova Zelanda", ricordano gli attivisti, "ha ucciso circa 20mila uccelli marini e inquinato decine di chilometri di costa. L’emergenza ambientale che si profila nel caso della Costa Concordia e’ tristemente simile a quella che ha seguito l’affondamento, il 5 aprile 2007, della nave da crocera Sea Diamond a Santorini (Grecia) e ripropone la questione dei rischi causati dall’avvicinamento alla costa dei grandi traghetti".
IL BILANCIO DELLA NOTTE- E’ di 40 persone la differenza tra gli imbarcati sulla Costa Concordia e i passeggeri soccorsi. E’ l’unita’ di crisi, presieduta dal prefetto di Grosseto, Giuseppe Linardi, e il cui lavoro prosegue senza interruzione a informare che "dopo una serie di verifiche e controlli incrociati, al momento ci risultano i seguenti numeri: 4232 sono le persone imbarcate sulla nave, secondo l’elenco fornitoci da Costa Crociere. Ci risultano censite, fino ad ora, un totale di 4192 persone, transitate dal centro e identificate a Porto Santo Stefano. La differenza e’, quindi, di 40 unita’". "Non e’ detto, tuttavia, che si tratti di dispersi: stiamo lavorando – sottolinea una nota – per verificare ogni
eventualita’". Sono, infine, 60 i feriti, due dei quali gravi e 26 gia’ dimessi in giornata
In nottata soccorsi all’isola del Giglio due superstiti, una coppia coreana in viaggio di nozze.
SI CERCA NELLE CABINE – Sommozzatori e specialisti dei nuclei speleo-fluviali dei vigili del fuoco procedono ispezionando ‘cabina per cabinà con la speranza di raggiungere altre persone rimaste intrappolate.
I RUMORI – I vigili del fuoco continuano a sentire rumori che provengono dal ponte 3. Non è escluso che possa trattarsi di superstiti che segnalano la loro presenza.
300 FILIPPINI – Circa 300 filippini lavoravano a bordo della Costa Concordia secondo quanto indica un comunicato del ministero degli esteri di Manila: 21 al momento i feriti.
LA CRONACA DI SABATO 14 GENNAIO:
3 MORTI ACCERTATI – Sono tre, per ora, due francesi e un peruviano, le persone che hanno perso la vita nell’incidente che ha coinvolto una nave da Crociera incagliata a Largo dell’Isola del Giglio, ma il bilancio di vittime, feriti e dispersi è in costante aggiornamento.
La Costa Concordia (di proprietà della compagnia genovese Costa Crociere, un marchio Made in Italy, ma da anni passato in mani americane), è salpata da Civitavecchia alle 19.30 di venerdì, diretta a Savona.
PARLA IL PM – Il Pm "Una manovra maldestra". Il procuratore Verusio ha spiegato che l’impatto sullo scoglio è avvenuto alle 21:45 dell’altro ieri "ma non è stata avvertita subito la capitaneria". Il comandante della Costa Concordia, prosegue il magistrato, "si è avvicinato molto maldestramente all’Isola del Giglio, la nave ha preso uno scoglio che si è incastrato sul fianco sinistro, facendola inclinare e imbarcare tantissima acqua nel giro di due, tre minuti".
IL COMANDANTE HA LASCIATO LA NAVE – Secondo quanto risulta agli inquirenti, il comandante già verso le 23:30 avrebbe lasciato la nave. A quell’ora gran parte degli ospiti e dell’equipaggio stava ancora aspettando di essere evacuata. Gli ultimi a lasciare la Costa Concordia lo hanno fatto non prima delle 2,30-3:00 della notte scorsa.
A Porto Santo Stefano sono sbarcate 4.179 persone delle 4.229 che si trovavano a bordo: lo ha affermato il capo ufficio relazioni esterne delle Capitanerie di porto, il comandante Filippo Marini, sottolineando che si tratta ancora di un dato provvisorio e non si puo’ parlare di dispersi poiche’ altri passeggeri e membri dell’equipaggio sono stati evacuati in elicottero e altri devono ancora arrivare. Il Capitano di Fregata ha confermato il bilancio di tre morti i cui cadaveri sono arrivati questa mattina a Porto Santo Stefano. Per fornire un numero di dispersi "dobbiamo aspettare che si chiudano i conti".
Uno dei feriti e’ ricoverato al policlinico di Siena, ‘Le Scotte’ e al momento e’ in sala operatoria. Secondo quanto si apprende verserebbe in gravi condizioni.
A bordo c’erano un migliaio di turisti italiani, 500 tedeschi, 200 spagnoli e sudamericani, 160 francesi, 27 svizzeri e alcune decine di britannici tra i passeggeri. Questo da una prima stima basata sui numeri forniti dalla compagnia e sulle informazioni arrivate dai vari Paesi. In totale a bordo c’erano 4231 persone, 3208 passeggeri e 1023 membri dell’equipaggio, tra questi molti italiani ma anche tantissimi stranieri.
Fra i passeggeri c’erano anche decine di parrucchieri che avrebbero dovuto prendere parte a ‘Professione lookmaker’, un corso di formazione per parrucchieri e hair stylist previsto proprio a bordo della nave della Costa. Al termine della crociera trenta di loro, secondo il programma, avrebbero dovuto accedere ad un reality di alcune puntate su una tv nazionale per la proclamazione del ‘Lookmaker 2012’, con un premio di 100.000 euro da utilizzare per ristrutturare la propria azienda.
Ora ci si interroga sulle cause della tragedia. Il procuratore capo di Grosseto, Francesco Verusio, ha aperto un’inchiesta al momento a carico di ignoti ipotizzando i reati di omicidio colposo, disastro e naufragio in merito alla nave Concordia che si e’ incagliata all’isola del Giglio. La Procura di Grosseto sta cercando di ricostruire le cause dell’incidente e appurare le responsabilita’.